IN FONDO A DESTRA - IN FRANCIA TRACOLLANO I SOCIALISTI: GIÀ OGGI CI SARÀ IL RIMPASTO CON IL RITORNO DI SÉGOLÈNE TRA LE BRACCIA DI HOLLANDE - MARINE LE PEN CRESCE MA NON STRAVINCE

Paolo Levi per "la Stampa"

Il ciclone della destra francese si abbatte sul governo socialista di François Hollande, duramente punito dagli elettori nelle elezioni municipali, caratterizzate dal trionfo dei neogollisti dell'Ump e dal grande balzo in avanti del Front National di Marine Le Pen, a due mesi dalle europee di maggio.

Due anni dopo il ritorno all'Eliseo, la gauche è al tappeto. La destra chiede un immediato cambiamento di rotta, e già oggi ci sarà il rimpasto di governo e il probabile ritorno di Ségolène Royal, la candidata socialista nelle presidenziali del 2007, nonché ex compagna di Hollande, da cui ha avuto quattro figli.

«È una sconfitta collettiva, mi assumo la mia parte di responsabilità», ha detto dopo i risultati del voto il premier Jean-Marc Ayrault, la cui permanenza nell'esecutivo socialista sembra ormai sempre più improbabile. Quello dei francesi, ha aggiunto il premier, «è un messaggio chiaro e dobbiamo ascoltarlo pienamente», ha detto ancora l'impopolare primo ministro, riconoscendo che il voto è «segnato dal significativo disamore di chi ci diede la fiducia nel 2012».

Unica consolazione, per la maggioranza, è la netta vittoria di Anne Hidalgo nella sfida simbolica della capitale. «Grazie Parigi!», ha esultato la candidata socialista di origini andaluse in un cinguettio pubblicato su Twitter. La vittoria di Hidalgo, primo sindaco donna di Parigi, ai danni dell'agguerrita avversaria Ump Nathalie Kosciusko-Morizet, e le conferme a Lione, Strasburgo, Lille (con Martine Aubry) e Digione non bastano però a cancellare la sconfitta di dimensioni storiche del Partito socialista e dei suoi alleati. «Una grande onda blu sul paese», esulta invece Jean-François Copé, dell'Ump.

In un'elezione segnata da un astensionismo record che sfiora il 40%, la gauche subisce una disfatta e deve abbandonare alla destra storici bastioni come Tolosa, Roubaix, Bastia, addirittura Limoges, che aveva un sindaco di sinistra dal 1912. Con la conquista di almeno dieci municipi, conferma il suo radicamento nel territorio anche il Front National, ma il volto di Marine Le Pen negli studi delle tv denunciava un po' di delusione: il partito anti-euro non ha sfondato ad Avignone, dove il mondo della cultura si era sollevato davanti all'ipotesi di una sua vittoria.

Il partito anti-euro non ce l'ha fatta nemmeno a Forbach, dove era in corsa il mediatico vicepresidente Florian Philippot, né a Perpignan,dove sperava di vincere Louis Aliot, l'altro vicepresidente del partito, nonché compagno della Le Pen. «Da oggi siamo il terzo grande partito del Paese», ha tuttavia esultato la «dama nera», che ora guarda alle europee di maggio, dove alcuni sondaggi la danno al primo posto.

 

 

MARINE LE PEN b c ee afccb d c ffd marine lepen ANGELA MERKEL E FRANCOIS HOLLANDE segolene royal un messaggio di auguri a valerie JEAN MARC AYRAULT

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...