IN FONDO AL TUNNEL? C’È UNA BERLUSCONI IN GONNELLA! (BARBARA) - PER IL PORTAVOCE DELLA GELMINI, CHE SI È DIMESSO DOPO IL FRONTALE NELLA GALLERIA DA GINEVRA AL GRAN SASSO, C’È LA “SUPERCONSULENZA” PER CURARE L’IMMAGINE DI BARBARA (OLTRE AL SUO POSTO DA DIRIGENTE AL MINISTERO, OF COURSE) - LEI NON HA GRADITO LE TROPPE PAPARAZZATE CON PATO, E VUOLE DARSI UN TONO PIÙ COLTO - FORSE BASTAVA FARE UNO SQUILLO AD ALFONSINA LA PAZZA, CHE L’HA CHIAMATA “GEISHA PER AMORE” (DI PATO)…
Angela Frenda e Lorenzo Salvia per il "Corriere della Sera"
Dopo sei giorni il tunnel tra la Svizzera e l'Abruzzo («732 chilometri senza nemmeno un autogrill», il commento più gentile) trova una via d'uscita. Si è dimesso Massimo Zennaro, portavoce di Mariastella Gelmini. Conserva l'altro incarico che aveva al ministero dell'Istruzione, quello di responsabile della direzione per lo studente, una delle più importanti. Ma soprattutto, e questa è la novità , da pochi giorni avrebbe accettato anche di fare da «superconsulente» per Barbara Berlusconi.
La primogenita del premier e di Veronica Lario, impegnata nel cda del Milan, avrebbe infatti chiesto a Zennaro di seguirla per lanciare la sua immagine dal punto di vista culturale. Paparazzatissima quest'estate per il suo flirt con il calciatore del Milan Alexandre Pato, fresca di separazione da Giorgio Valaguzza (padre dei suoi due bimbi Alessandro ed Edoardo), Barbara, 26 anni, non ha mai nascosto il suo interesse per il mondo culturale. Infatti già prima della sua laurea in Filosofia si era detta disponibile a muovere i primi passi nel mondo dell'editoria, e più precisamente alla Mondadori.
Poi, e la cosa l'ha amareggiata non poco, l'ipotesi è sfumata. Lei ha aderito al progetto della galleria «Cardi Black box», gestita con i suoi due amici/soci Niccolò Cardi e Martina Mondadori. E subito dopo la laurea è arrivato l'incarico nel Milan, nel quale Barbara si è buttata a capofitto. Anche se il suo desiderio resta sempre lo stesso: costruirsi un profilo culturale forte. Ed è qui che entra in campo Zennaro: BB lo avrebbe contattato proprio per avere una sua consulenza, e lui si starebbe già muovendo per programmare e organizzare uscite mediatiche che la lancerebbero in questo campo.
Non era passato inosservato, tra l'altro, il loro incontro allo stadio «Camp Nou» di Barcellona, nel corso di Barcellona-Milan, lo scorso 13 settembre per la Champions League. Una vera «sofferenza» per l'ex portavoce della Gelmini, secondo chi lo conosce bene: lui, infatti, è interista da sempre. Ed è vicinissimo, tra le altre cose, alla famiglia Moratti ma anche all'ex sindaco di Milano Letizia Moratti.
Ma questo incarico con la primogenita del premier e di Veronica Lario arriva per lui in un momento particolare. Padovano, 38 anni, ombra della Gelmini dal 2005, più consigliere che portavoce, Zennaro paga per l'incredibile errore del comunicato di venerdì scorso, quei complimenti ai ricercatori per l'esperimento sui neutrini in cui il ministero ricordava il contributo italiano alla costruzione del tunnel che non c'è, quello «tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso».
Non è lui l'autore materiale del comunicato, ancora online sul sito del ministero. Ma come portavoce paga l'omesso controllo e soprattutto la gestione del day after. Dopo che sabato mattina le prime parodie avevano preso a girare su internet, il ministero aveva scelto di non ammettere l'incidente, di minimizzare. Anzi, aveva replicato duro parlando di «polemica ridicola». Solo in serata la decisione di correggere il tiro, ammettendo che quella nota «poteva essere più precisa».
Il danno d'immagine è di quelli che durano e negli ultimi giorni diversi colleghi di partito avevano chiesto alla Gelmini di dare un segnale. Mercoledì sera il ministro e il suo portavoce hanno avuto un lungo faccia a faccia, teso e faticoso, finito con la decisione annunciata ieri mattina. Già prima dell'estate, del resto, i due erano stati vicini alla separazione, lui sempre a frenare le uscite del ministro, lei spesso di parere opposto.
Adesso molti chiedono che Zennaro lasci anche il suo incarico di direttore generale: «La sua permanenza al ministero diventa insopportabile» dice per il Pd Manuela Ghizzoni che già aveva sollevato il caso tre anni fa, al momento della nomina. Ma l'ex portavoce è vittima anche del fuoco amico.
La stessa richiesta arriva dalla leghista Paola Goisis («mi dispiace per la persona, ma bisogna tutelare l'istituzione») e dal Pdl Franco Asciutti: «Decida il ministro se può restare o meno». A difendere l'ex portavoce Giorgio Stracquadanio, falco del Pdl e consigliere della Gelmini: «Sono attacchi irresponsabili, strumentali e politici». In ogni caso il ministro cerca un sostituto. E Zennaro, intanto, si «consola» anche con la nuova consulenza per Barbara Berlusconi.




