proteste francia macron le pen

UN BEL CLIMA - IN VISTA DEL BALLOTTAGGIO, IN FRANCIA SI MOLTIPLICANO LE AGGRESSIONI A CANDIDATI E MILITANTI: UN SOSTENITORE 77ENNE DI MACRON È STATO MENATO. VENTI PERSONE HANNO LANCIATO MONOPATTINI CONTRO LA PORTAVOCE DEL GOVERNO, PRISCA THÉVENOT. A UNA SUA COLLABORATRICE È STATA ROTTA LA MASCELLA - ANCHE UNA CANDIDATA DI ESTREMA DESTRA È STATA AGGREDITA - SU INTERNET VENGONO PUBBLICATE DELLE LISTE DI PROSCRIZIONE CON AVVERSARI POLITICI DA "ELIMINARE" - LA VERSIONE FRANCESE DELL'ASSALTO AL CAMPIDOGLIO

Estratto dell’articolo di Francesca Schianchi per "La Stampa"

 

MARIE-CAROLINE le pen

Si chiedevano ieri le tv d'Oltralpe: i francesi potranno riconciliarsi a partire da lunedì? Una domanda presa molto sul serio, nel mezzo di questa campagna elettorale flash che, arrivata completamente inattesa, si è presto rivelata la più decisiva da qualche decennio a questa parte.

 

Sarà per la posta in gioco, per l'ipotesi mai stata così tangibile dell'estrema destra di Marine Le Pen al potere, sarà perché aumenta la consapevolezza che l'alternativa potrebbe essere l'ingovernabilità, o ancora sarà per quei candidati – troppi – che vai un po' a cercare sui loro social e rispuntano dichiarazioni razziste o antisemite: fatto sta che la tensione, in questi sgoccioli di comizi e incontri a tre giorni dal ballottaggio, è altissima.

 

Tanto da non essere più solo verbale: tre aggressioni in tre giorni denunciate da candidati e militanti, ieri la foto del giorno era quella di un assessore 77enne, sostenitore del partito di Macron, con una ferita sanguinante sull'occhio, guadagnata mentre stava attaccando manifesti.

marine le pen jordan bardella - elezioni in francia

 

Ma già mercoledì, in venti persone hanno scagliato pugni e lanciato monopattini contro la giovane portavoce del governo Prisca Thévenot, candidata a pochi chilometri da Parigi, una sua collaboratrice e un militante, che ha denunciato la rottura della mascella: sono stati fermati in quattro, di cui tre minorenni.

 

E lo stesso giorno, Marie Dauchy, parlamentare europea e candidata del Rassemblement national in Savoia, ha raccontato di essere stata insultata e aggredita insieme a un collaboratore mentre incontrava i cittadini in un mercato: campagna elettorale sospesa. […]

MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Naturalmente, tutti i partiti avanzano solidarietà e stigmatizzano gli episodi, «un clima deplorevole» dice Marine Le Pen; «la democrazia non può essere oggetto di attacchi e aggressioni, chiedo distensione e unità», dice il primo ministro Gabriel Attal.

 

Ma tendono anche a incolparsi da uno schieramento all'altro: ieri la leader di estrema destra è insorta alla notizia di una manifestazione annunciata dai collettivi antifascisti francesi per domenica sera davanti all'Assemblea nazionale: «Assalto al Campidoglio versione estrema sinistra francese», ha subito scritto.

 

Temendo incidenti, in serata il prefetto ha proibito il raduno. Contemporaneamente, si levava indignazione dinanzi a un sito di estrema destra che ha pubblicato l'elenco di avvocati rei di aver firmato un appello contro il Rn, chiedendo di «eliminarli», nientemeno.

 

LA FRANCIA AL BIVIO - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Per la notte di domenica, il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, ha previsto uno spiegamento di 30mila poliziotti, di cui cinquemila tra Parigi e la sua banlieue: «Un dispositivo molto grande - ha spiegato - per evitare che l'ultrasinistra o l'ultradestra approfittino dei risultati per creare disordine».

 

Risultati che sono quanto mai incerti. L'ultimo sondaggio dà il Rassemblement national in una forbice tra 210 e 240 seggi: lontano quindi dalla fatidica cifra di 289 indispensabile per avere la maggioranza assoluta. E, fossero corretti i numeri, lontano anche dai 270 fissati da Le Pen come soglia minima per poter insediare Jordan Bardella a palazzo Matignon.

 

Il fatto però è che, dall'altra parte - dove la coalizione presidenziale è data tra i 95 e i 125 seggi e il Fronte popolare tra 170 e 200 - Macron e la sua formazione e Jean-Luc Mélenchon e la sua France insoumise, nonostante gli accordi di desistenza, non hanno alcuna intenzione di governare insieme, e reciprocamente non fanno che dichiararlo. […]

 

marine le pen jordan bardella

Ancora tre giorni di campagna elettorale, poi di nuovo 49 milioni e rotti di francesi dovranno esprimersi, e se non ci sarà maggioranza chiara, una soluzione va pur trovata, perché prima di un anno il presidente non può sciogliere nuovamente l'Assemblea nazionale. Una soluzione all'italiana, come viene evocata, un governo tecnico con cui la Francia ha poca dimestichezza o qualche creatività di cui Roma è maestra. […]

marine le pen 2 marine le pen melenchonMACRON E LA DURA LEGGE DE GAULLE - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPABrigitte ed Emmanuel Macron in abiti casual a Le Touquet dopo il voto per le legislativeemmanuel macron vota ELEZIONI LEGISLATIVE FRANCESI - VIGNETTA BY GIANNELLImanifesti elettorali di bardella e le pen strappati

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…