lia sava palamara

DALLA CASA NUOVA AL POSTO IN PROCURA: ALTRO CHE INCHIESTA, A PALAMARA I MAGISTRATI GLI DEVONO DARE UN PREMIO! - NON ESISTE UNO SMAZZA-ROGNE, UNO SPICCIAFACCENDE PIÙ SOLERTE E BOMBARDATO DI RICHIESTE DI LUI, ANCHE DALLE TOGHE PIÙ AMATE DALLA MILITANZA DE' SINISTRA, DA LIA SAVA A BRUTI LIBERATI NEL PIENO DELLO SCONTRO CON ROBLEDO

 

Giuseppe China per “la Verità

luca palamara

 

Il consociativismo togato emerge prepotente nelle chat allegate all' inchiesta di Perugia a carico di Luca Palamara, accusato di una presunta corruzione per i suoi rapporti con l' imprenditore Fabrizio Centofanti.

Esponenti - di rilievo e in cerca d' autore - della corrente di sinistra della magistratura (Area) si interfacciavano con il pm romano sulle più disparate questioni. Emblematico lo scambio di messaggini con Valeria Piccone (Md) che gli scrive: «Mi aiuti a trovare casa?...

Non posso più vivere al Fleming». Palamara sembra quasi spiazzato dalla richiesta: «Sì certo nei limiti in cui posso».

 

In realtà, l' allora consigliere del Csm e capocorrente di Unicost può molto. Come ben sanno quelli che a lui si rivolgono per avere informazioni e consigli su trasferimenti e promozioni, e per contare su un amico nell' organo di autogoverno dei magistrati.

LIA SAVA

 

Negli atti spunta, tra gli altri, pure il nome di Lia Sava, procuratore generale a Caltanissetta e già citata (non indagata) nelle informative sull' ex boss di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, condannato per associazione per delinquere e corruzione a 14 anni di carcere. Il 23 dicembre 2017, la Sava digita: «Caro Luca, non siamo più riusciti a sentirci. Volevo solo dirti che ho revocato la domanda per Potenza (avendo compreso che l' orientamento della commissione è altro) e ho inserito altre domande relative al prossimo bando». Tra queste, Caltanissetta appunto.

 

 

Dopo un po', Palamara si fa vivo e le suggerisce: «Buongiorno Lia puoi far depositare il tuo parere per Caltanissetta? Se riesci nella giornata di oggi». Lei si attiva immediatamente: «Ho parlato con Consiglio giudiziario. Il parere lo inseriranno entro domani mattina. Ti aggiorno grazie infinite». Il 29 marzo, Palamara esulta: «Fatta!!!!!».

La Sava diventerà capo della Procura generale a Caltanissetta, la terza donna in Italia a ricoprire questo importante incarico: «Meraviglioso! Grazie Luca! Infinite».

 

GIOVANNI LEGNINI LUCA PALAMARA

Nei messaggini troviamo anche il nome di Luca Tescaroli, procuratore aggiunto a Firenze dal luglio 2018. Di lui, Palamara dice, il 31 gennaio 2018: «Faccio in tempo a far vincere Tescaroli sia chiaro... Se passa è solo per me». Dalla chat con Francesco Minisci, presidente dell' Anm, sappiamo che sarebbe stato proprio il futuro procuratore aggiunto toscano a cercare un contatto con il potente consigliere di Unicost. «Ti chiamerà Tescaroli per sue domande pendenti» (ottobre 2017), scrive Minisci a Palamara.

 

Due giorni dopo, sempre Minisci ribadisce: «Chiamalo Tescaroli, sennò pensa che non gli vogliamo dare confidenza». Incrociare le agende dei due magistrati non è facile, e solo a novembre Palamara riesce a confermare all' aspirante procuratore aggiunto la possibilità di organizzare un incontro. Dello stesso periodo è anche il messaggio che Palamara riceve dall' ex procuratore di Milano, Edmondo Bruti Liberati: «Vorrei chiederti alcune informazioni. Quando ti posso chiamare senza disturbo?».

 

LIA SAVA.

Bruti Liberati fu protagonista, durante la consiliatura del Csm 2014-2018, di un durissimo scontro con il suo aggiunto, Alfredo Robledo, poi trasferito a Torino per incompatibilità ambientale. Di quella sentenza disciplinare, Palamara fu estensore. E sempre riguardo a Robledo, c' è il messaggio di Marco Ghionni a Palamara nei giorni in cui il Csm era chiamato a confermare o meno l' incarico semidirettivo del procuratore aggiunto a Torino. «Luca vedi che cosa vogliamo fare con Robledo; a mio parere non c' è alcuna necessità a non lasciare pubblica la delibera!».

edmondo bruti liberati

 

Alla fine, il Consiglio superiore deciderà di degradare Robledo a pubblico ministero aprendo così, di fatto, la porta alla sua successiva decisione di lasciare la magistratura.

 

Tra i togati di Area che scambiano messaggi con Luca Palamara c' è il suo collega di Roma Mario Palazzi, che insieme all' aggiunto Paolo Ielo, deve essere sentito in merito al procedimento disciplinare del Csm nei confronti di Henry John Woodcock sul caso Consip. «L' 1 luglio parto in missione in Ecuador per conto del ministero», scrive il pm Mario Palazzi, «e torno il 7. Che fate sentite Paolo (Ielo, ndr) il 5 e poi me dopo?», Palamara: «Ok intanto facciamo Paolo». Qualche giorno più tardi Palazzi comunica: «[] Domani non potrò esserci, ho già inviato una giustificazione. Se sarà ancora necessario sentirmi dal 30 luglio in poi sarò sempre disponibile».

 

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

Tra gli altri esempi di consociativismo emerge quello di Rossella Calia Di Pinto che spinge in tutti i modi un' altra collega, nell' orbita di Area: «Ciao Luca, quando potresti incontrare al Csm Giulia Pavese di Trani di cui ti ho parlato a Siena e che aspira al posto di presidente tribunale Chieti o Pisa?». Il giorno prima del voto Palamara alla sua interlocutrice spiega: «Rossella [] il problema è che su Chieti si sta raggiungendo in commissione una convergenza sul nome di Guido Campli il che crea problemi sul nome di Giulia Paese (Pavese, ndr) fortemente portata da Area».

 

Non può mancare chi cerca un posto al ministero di Giustizia: è il caso di Maria Teresa Covatta, ex moglie del leader di Area, Giuseppe Cascini. «Carissima Maria Teresa ho riparlato con Betta e sono in attesa di riparlare con Orlando». Stanno parlando di Andrea Orlando, all' epoca Guardasigilli dem, e del suo capo di gabinetto, Betta Cesqui, esponente di spicco di Md. Un mese dopo Covatta digita: «Caro Luca ho saputo che quasi certamente l' incarico cui aspiravo non mi sarà assegnato».

francesco minisci anm 2LUCA TESCAROLI

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…

xi jinping donald trump usa cina

CHE FIGURA DI MERDA COLOSSALE PER DONALD TRUMP: A UNA SETTIMANA DALL'INTRODUZIONE DEI DAZI RECIPROCI CONTRO TUTTI I PAESI DEL MONDO, È COSTRETTO A RINCULARE E ANNUNCIA  UNO STOP DI 90 GIORNI ALLE TARIFFE, "TRANNE CHE PER LA CINA" (LE INDISCREZIONI CHE LUNEDÌ AVEVANO FATTO SPERARE LE BORSE ERANO VERE) - IL COWBOY COATTO DELLA CASA BIANCA, DOPO ESSERSI VANTATO CHE GLI ALTRI LEADER LO STESSERO CHIAMANDO PER "BACIARGLI IL CULO", SE L'È FATTA SOTTO DI FRONTE AL TRACOLLO DEI MERCATI, CHE HANNO BRUCIATO 10MILA MILIARDI DI DOLLARI. SOPRATTUTTO, SI È TERRORIZZATO QUANDO HA VISTO I TITOLI DI STATO AMERICANI DIVENTARE SPAZZATURA (IERI UN'ASTA DA 58 MILIARDI DI DOLLARI DI BOND TRENTENNALI È ANDATA QUASI DESERTA)  - PECHINO NON ABBOCCA ALLE MINACCE DEL TYCOON PERCHÉ HA LA FORZA DI RISPONDERE: GRAZIE AL PETROLIO IRANIANO E AL GAS RUSSO, POTREBBE PERSINO TRASFORMARE IN “AUTARCHICA” LA SUA ECONOMIA. E HA IN MANO L'ARMA DA FINE DEL MONDO: HA IN TASCA 759 MILIARDI DI DEBITO PUBBLICO AMERICANO - LA BORSA DI NEW YORK FESTEGGIA