INFERNO DA SALERNO - DE LUCA “AVVERTE” LETTA: O LE DELEGHE O ME NE VADO (E VI SPUTTANO)

Carlo Tarallo per Dagospia

Stavolta ha perso veramente la pazienza: Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture e Trasporti senza deleghe, è pronto a dimettersi e a scatenare una bufera politica che potrebbe danneggiare seriamente il precario equilibrio tra Pd e Pdl.

L'esponente del Pd non ha mai ricevuto, per l'appunto, le deleghe operative e resta un viceministro azzoppato: dopo un lungo tira e molla, questa mattina ha scritto al premierino Enrico Letta con toni (molto) minacciosi rivendicando la pari dignità con tutti gli altri membri del governo: "A mesi dalla mia nomina a vice ministro non e' stata ancora risolta - scrive De Luca - la questione delle responsabilita' operative da attribuire alla mia persona. Ho atteso per mesi, per senso di responsabilita' in relazione alla situazione politica ed ai Tuoi impegni internazionali".

Ma la pazienza dello "sceriffo" è finita: "Oggi - aggiunge De Luca - considero il protrarsi di questa situazione grave per la funzionalita' del Ministero Infrastrutture e Trasporti; e grave sul piano dei rapporti tra le forze politiche che partecipano alla coalizione di governo. Ti invito pertanto ad intervenire e decidere. O a motivare pubblicamente le Tue scelte. In relazione all'esito di questa mia lettera avro' a mia volta il dovere di motivare all'opinione pubblica la sostanza di questa vicenda e le mie decisioni".

Insomma, il rischio che De Luca dia vita a un pirotecnico "show" dei suoi è concretissimo. Ma perché Letta non vuole affidargli nemmeno uno straccio di delega, pur avendolo nominato viceministro?

La scelta del sindaco-sceriffo è stata "imposta" a Enrico Letta da Pierluigi Bersani: De Luca, infatti, è un fedelissimo di Culatello. Ed è proprio Bersani che in questi giorni sta martellando il premier-nipote perché trovi finalmente al suo "pupillo" campano qualcosa da fare al ministero, fosse pure una delega ai trenini dei luna-park. Ma Letta resiste: il suo luogotenente in Campania Guglielmo Vaccaro, nemico giurato del viceministro "sdelegato", infatti, stando a spifferi attendibilissimi, gli sconsiglierebbe caldamente di accontentare De Luca, sottolineando le inchieste che lo vedono coinvolto e la necessità che si dimetta prima da sindaco. Non solo!

Fermamente contrario all'assegnazione di deleghe a Vincenzo De Luca è anche il ministro Maurizio Lupi, ribattezzato "la figlia di Fantozzi" dal suo fantasioso e fumantino vice. Lupi non sopporta assolutamente il sindaco di Salerno, e si mette di traverso ogni volta che le deleghe sembrano (finalmente) in arrivo. Chi la spunterà? Ah saperlo...

 

VINCENZO DE LUCAVincenzo De LucaANTONIO DI PIETRO E VINCENZO DE LUCAPierluigi Bersani lupismorfia

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…