LAUDATI SII MIO PM - IL CASSETTO IN CUI ERANO RIMASTE SEPOLTE LE INTERCETTAZIONI DEL CASO TARANTINI È STATO SCHIODATO, E HA FATTO ESPLODERE LA GUERRA TRA I MAGISTRATI - IL PROCURATORE CAPO LAUDATI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DOPO CHE IL PM SCELSI LO HA ACCUSATO DI AVER BLOCCATO LE INDAGINI SU GIAMPY E IL BANANA - DA NAPOLI ABBASSANO I TONI E FANNO SAPERE CHE L’ACCOMPAGNAMENTO COATTO È “EXTREMA RATIO”…

1 - SCONTRO TRA I PM DI BARI INDAGATO IL PROCURATORE...
Fulvio Bufi e Dino Martirano per il "Corriere della Sera"

Il procuratore capo di Bari Antonio Laudati è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Lecce con l'ipotesi di abuso d'ufficio dopo che i magistrati del capoluogo salentino, insieme ai colleghi napoletani che indagano sulla presunta estorsione ai danni di Silvio Berlusconi, hanno raccolto nei giorni scorsi la deposizione dei pm che si sono occupati dell'inchiesta barese sulle escort procurate da Gianpaolo Tarantini al presidente del Consiglio.

Sono stati ascoltati Pino Scelsi, primo titolare del fascicolo, ed Eugenia Pontassuglia, che ha portato a termine l'inchiesta. Assoluto il riserbo sul contenuto dell'interrogatorio, ma le accuse di Scelsi al suo ex capo non sono un segreto. Proprio ieri ha confermato davanti alla I commissione del Csm il contenuto del suo esposto contro Laudati, in cui denuncia che non potè prendere visione dell'informativa conclusiva della Guardia di finanza sul giro di escort messo in piedi da Tarantini perché «la stessa è rimasta nella disponibilità esclusiva del procuratore della Repubblica».

Almeno fino al giorno del suo passaggio alla Procura generale, dove Scelsi è stato trasferito a fine giugno. I verbali della sua audizione - in attesa di quanto Laudati dirà giovedì al Csm - sono stati secretati dal presidente Nicolò Zanon anche perché durante il confronto il magistrato barese sarebbe andato ben oltre l'esposto raccontando di essere stato addirittura spiato da altri gruppi investigativi della Guardia di finanza mentre il nucleo investigativo del maggiore Di Cagno rimaneva fedele al suo ufficio.

Se alla Procura di Bari ci furono veleni, questo è dunque il momento cruciale per stabilirlo. Ma nell'intreccio di inchieste in cui compare - non come indagato - Silvio Berlusconi c'è un altro snodo cruciale: quello relativo alla sua testimonianza che i pm napoletani hanno finora inutilmente cercato di ottenere.

Su questo punto la guerra dei nervi potrebbe trasferirsi in Parlamento se e quando la Procura di Napoli dovesse inviare a Montecitorio una richiesta di autorizzazione per l'accompagnamento coatto del teste recalcitrante. Per questo il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, chiede un sussulto di orgoglio alla politica: «Se i magistrati compiranno quest'atto di irresponsabilità, noi lo rimanderemo subito indietro. Tutto il Parlamento dovrebbe rispondere».

Ma da Napoli il procuratore Giovandomenico Lepore ribadisce che «la richiesta di accompagnamento è extrema ratio», in attesa che il Tribunale del Riesame, entro venerdì, si pronunci sulla competenza territoriale dell'inchiesta. Ma lo scenario di un nuovo possibile scontro in Parlamento rimane.

«Se fossi io e avessi bisogno di sentire la persona offesa per la mia indagine, ricorrerei anche all'accompagnamento coatto», dice il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. E da Napoli, Lepore fa capire che è proprio dall'interrogatorio del teste Berlusconi che si potrà stabilire qual è il radicamento territoriale dell'inchiesta, e il suo ufficio lo manifesterà davanti al Riesame.


2 - SCELSI ATTACCA LAUDATI AL CSM SECRETATI I VERBALI DELLA SUA AUDIZIONE...
Da "la Repubblica"
- Un gruppo di finanzieri, che rispondeva direttamente al procuratore Laudati, avrebbe seguito e controllato alcuni magistrati della procura di Bari. Lui compreso, che in quel periodo si occupava del caso Berlusconi. È questa l´accusa che Pino Scelsi, sostituto procuratore generale di Bari, ha mosso ieri procuratore Antonio Laudati durante l´audizione al Csm. L´incontro è arrivato dopo un lungo esposto depositato a palazzo dei Marescialli nel quale Scelsi ha accusato il procuratore di aver rallentato l´inchiesta sulle escort portate da Tarantini a Berlusconi.

Il pm ha accusato Laudati di non avergli fatto leggere l´informativa finale della Guardia di Finanza, depositata a fine giugno, pochi giorni prima del trasferimento alla procura generale. Nel mirino, inoltre, l´utilizzo della polizia giudiziaria che rispondeva direttamente al procuratore e la circostanza che Laudati abbia chiesto le carte dell´inchiesta prima ancora di essere nominato procuratore. I verbali sono stati secretati e sono state richieste le carte alla procura di Lecce che indaga sulla vicenda. Il 22 verrà ascoltato Laudati.

 

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