bonaccini schlein

INTESA RAGGIUNTA TRA ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI. DOPO UNA VIDEO-CALL DURATA QUASI DUE ORE E’ STATO TROVATO L'ACCORDO PER PROPORRE BONACCINI COME PRESIDENTE DEL PARTITO ALL'ASSEMBLEA DEL PD DI DOMENICA: "DOPO QUELLO CHE ERA SUCCESSO NEI GAZEBO NON CI POTEVAMO PROPRIO PERMETTERE DI CREARE DIVISIONI O ATTRITI. NESSUNO AVREBBE CAPITO" – “ORA NON SI POTRÀ PIÙ PARLARE DI MINORANZA O DI MAGGIORANZA, PERCHÉ SI AVRÀ UNA GUIDA ‘UNITARIA’ DEL PARTITO” – IL NODO DEI CAPIGRUPPO

elly schlein stefano bonaccini 1

di Anna Laura Bussa (ANSA) - ROMA, 10 MAR - Intesa raggiunta tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini. Dopo una video-call durata quasi due ore si scioglie il nodo e si trova l'accordo per proporre Bonaccini all'assemblea del partito di domenica. "Dopo quello che era successo nei gazebo non ci potevamo proprio permettere di creare divisioni o attriti. Nessuno avrebbe capito", spiega un esponente del Pd vicino alla Schlein. Il Pd sembra così poter tirare un respiro di sollievo.

 

STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN MEME BY USBERGO

E' vero che sono ancora molte le caselle che attendono di essere riempite, da quella della segreteria a quella dei capigruppo, ma il più sembra fatto. Una volta superato questo passaggio, tutto il resto, assicurano alcuni deputati, arriverà a cascata. Già, perché ora che Bonaccini sarà confermato nel ruolo di presidente, che è un ruolo di garanzia, non si potrà più parlare di "minoranza" o di "maggioranza", perché si avrà una guida "unitaria" del partito. Partito che registra oltre 7000 iscritti negli ultimi 4 giorni. Pertanto, si dovrebbe considerare archiviato il metodo tradizionale di divisione degli incarichi per quote di appartenenza.

 

schlein bonaccini

Un segnale di cambiamento, ovviamente, dovrà essere dato, ma senza fratture o enfasi particolari. In più, sempre per quanto riguarda i futuri assetti organizzativi, si fa presente che sarà difficile sostituire le attuali due donne, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, con due uomini alla presidenza dei gruppi di Camera e Senato (ipotesi probabile potrebbe essere quella di un uomo e una donna) e che comunque, per quanto si possa arrivare ad un'intesa tra i due big sul punto, alla fine l'ultima parola toccherà sempre ai deputati e ai senatori Dem.

 

BONACCINI SCHLEIN

In pole, al momento, restano i nomi di Simona Bonafè, Michela de Biase e Giuseppe Provenzano alla Camera e di Francesco Boccia o Cecilia D'Elia al Senato. Sul fronte della segreteria, invece, sono in molti a scommettere che un ruolo di primo piano lo avrà Marco Furfaro e che ci sarà almeno un esponente di Art.1, la cui direzione ha dato il via libera alla procedura per rientrare nel partito Democratico. In attesa che il quadro si completi, Elly Schlein, prima incontra la Commissaria Ue per l'Uguaglianza, Helena Dalli, in visita istituzionale a Roma, il Commissario per gli Affari Economici Paolo Gentiloni e Rosy Bindi. Poi, va a Colonna al funerale del senatore del Pd Bruno Astorre e, al ritorno, si chiude al Nazareno per fare il punto con Bonaccini.

 

SCHLEIN BONACCINI 5

"Una discontinuità nei comportamenti" dopo le primarie, dalle quali "è arrivato un'importante richiesta di cambiamento", viene intanto invocata dalla coordinatrice degli amministratori della mozione Schlein Stefania Bonaldi che, a Radio Immagina, dice come sia "necessario un ricambio del personale politico, della classe dirigente".

 

Un "rinnovamento" però che "non è una rottamazione: pratica che abbiamo conosciuto in altre epoche e che ha segnato l'inizio del disfacimento del Pd". Risolta almeno in parte la questione organizzativa del nuovo Pd, è ancora nebbia fitta per quella delle alleanze. Il fondatore di Azione, Carlo Calenda, ribadisce di essere ancora "distante" da Elly Schlein perché lei "ha una visione molto ideologica e semplicistica delle cose della vita".

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA”. MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...