marco rubio donald trump joe biden cuba

CUBA LIBRE! – JOE BIDEN TOGLIE L’ISOLA CARAIBICA DALLA LISTA DEGLI STATI SPONSOR DEL TERRORISMO: IN CAMBIO, CIÒ CHE RESTA DEL REGIME CASTRISTA LIBERERÀ DECINE DI PRIGIONIERI POLITICI, E DI ALTRI CHE GLI USA CONSIDERANO INGIUSTAMENTE DETENUTI, ENTRO LA FINE DELL'AMMINISTRAZIONE BIDEN – L’ACCORDO È STATO MEDIATO DALLA CHIESA CATTOLICA, ED È UNO DEGLI ULTIMI ATTI DEL PRESIDENTE USCENTE (MA È MOLTO PROBABILE CHE TRUMP E IL SUO SEGRETARIO DI STATO, MARCO RUBIO, DI ORIGINI CUBANE, REVOCHINO LA DECISIONE)

L'AVANA, USCITA DA BLACKLIST USA VA NELLA GIUSTA DIREZIONE 

(ANSA-AFP) - Washington ha fatto un passo nella "giusta direzione" annunciando che toglierà Cuba dalla sua lista di Stati sponsor del terrorismo. Lo ha affermato il governo dell'Avana. "Gli Stati Uniti stanno prendendo misure nella giusta direzione, ma il blocco rimane", ha affermato il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez, riferendosi all'embargo statunitense contro l'isola comunista in vigore dal 1962.

 

BIDEN TOGLIE CUBA DALLA BLACKLIST 'SPONSOR TERRORISMO' 

Claudio Salvalaggio per l’ANSA

 

joe biden

Via Cuba dalla lista degli stati sponsor del terrorismo in cambio della liberazione di decine di prigionieri politici, e di altri che gli Usa considerano ingiustamente detenuti, entro la fine dell'amministrazione Biden.

 

E' una delle ultime mosse (tardive) di politica estera del presidente, grazie ad accordo mediato dalla Chiesa cattolica, che tramite la conferenza dei vescovi Usa aveva premuto in questa direzione, insieme alle organizzazioni per i diritti umani. Una decisione che verrà probabilmente revocata dal suo successore Donald Trump: il tycoon aveva reinserito l'Avana nella blacklist l'11 gennaio del 2021, quasi al termine del suo mandato, bloccando il precedente disgelo avviato da Barack Obama.

 

DONALD TRUMP MARCO RUBIO

The Donald aveva citato tra le motivazioni il sostegno di Cuba al leader venezuelano Nicolas Maduro e il suo rifiuto di estradare i ribelli colombiani in Colombia. A lanciare il primo avviso e' stato il senatore Ted Cruz, della commissione esteri del Senato: "La decisione odierna è inaccettabile nel merito. Il terrorismo promosso dal regime cubano non è cessato. Lavorerò con il presidente Trump e i miei colleghi per invertire immediatamente e limitare i danni derivanti dalla decisione".

 

Nessuna reazione per ora dal transition team di Trump nè dal segretario di stato designato Marco Rubio, la cui famiglia lasciò Cuba negli anni '50 prima che la rivoluzione comunista portasse al potere Fidel Castro e che è un paladino delle sanzioni contro l'isola comunista.

 

OBAMA CUBA CASTRO

L'amministrazione Biden sta notificando al Congresso la sua decisione, sostenendo di aver stabilito che "non ci sono credibili evidenze" che Cuba sia attualmente impegnata nel sostenere il terrorismo internazionale. In cambio, ha spiegato un alto dirigente della Casa Bianca in una call cui ha partecipato anche l'ANSA, otterrà la scarcerazione di diverse decine di prigionieri politici.

 

Gli Stati Uniti allenteranno un po' anche la pressione economica su Cuba, insieme al memorandum del 2017 emesso dall'allora presidente Donald Trump che inaspriva la posizione degli Stati Uniti nei confronti dell'Avana. L'isola è sempre piu' soffocata dalle sanzioni, in un mix di povertà e scarsità di generi alimentari e energia.

DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MARCO RUBIO joe biden cuba al buio 4fame a cubaMARCO RUBIO DONALD TRUMPfamiglia obama lascia cuba 2joe biden e il canejoe bidenobama a una partita di baseball a cubaobama e i dissidenti cubaniproteste a cuba 5JOE BIDEN SCIOCCATO DOPO L INCIDENTE DEL SUO CORTEO CUBA CRISI cuba al buio 3proteste a cuba 3IL REPORTAGE DEL NEW YORK TIMES SULLA CRISI DI CUBA

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”