di maio castellucci

UNA MANO LAVA L’ALTRA - PER NON CONSEGNARE ALITALIA A LUFTHANSA (CHE PREVEDE 5 MILA ESUBERI), IL GOVERNO PENSA ALL'INGRESSO DI ATLANTIA - MA DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI, PER IL GRUPPO CI SONO TROPPE ROGNE DA SMALTIRE - TRE I FRONTI APERTI: LA REVOCA DELLA CONCESSIONE DI AUTOSTRADE, LA REVISIONE DEI PEDAGGI E LO SBLOCCO DEGLI INVESTIMENTI PER LA GRONDA DI GENOVA…

toninelli di maio aereo di stato

Nicola Lillo per “la Stampa”

 

La trattativa su Alitalia è diventata solo politica e si sbloccherà dopo il voto europeo di fine maggio. Mentre il vicepremier Luigi Di Maio prova a digerire l' ipotesi dell' ingresso di Atlantia nel nuovo azionariato della compagnia, i consulenti sono al lavoro sul progetto. L'ultima ipotesi sarebbe diluire l' eventuale partecipazione della holding della famiglia Benetton, facendo scendere l' apporto da 300 a circa 220-200 milioni. Una mossa possibile grazie alla quota del fondo Quattro R, partecipato tra gli altri dalla Cassa depositi e prestiti, che investirebbe 80-100 milioni.

 

castellucci

Sarebbe questo uno dei modi per alleggerire la partecipazione della società, che controlla Autostrade e Aeroporti di Roma, rendendo così il suo ruolo leggermente meno centrale: Atlantia scenderebbe circa al 20%. Le Ferrovie dello Stato resterebbero il perno dell' operazione col 30% o poco più, affiancati dal ministero dell' Economia col 15% e dal colosso americano Delta (15%). C'è tempo fino a metà giugno per chiudere il consorzio, come ha deciso il ministro Di Maio indicando il nuovo termine. In questo modo la soluzione viene rinviata a dopo il voto per le Europee, evitando di rendere la spinosa questione Alitalia un tema per la campagna elettorale. Il dossier è uno dei diversi punti di discordia tra Lega e M5S.

 

LOGO ATLANTIA

Fosse per i leghisti infatti a questo punto della storia - dopo due anni di trattative e continui rinvii, mentre il vettore vola grazie al prestito da 900 milioni - si sarebbe già trovato un accordo con Atlantia. Le parole pronunciate dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti sono state il segnale più evidente di questa apertura: «Atlantia come proprietaria di aeroporti di Roma ha un interesse concreto di tipo industriale».

toninelli di maio aereo di stato

 

Le prime aperture I grillini invece hanno avviato una guerra contro Atlantia dal crollo del Ponte di Genova, lo scorso agosto, definendo i manager «prenditori» ed «evasori». La società però è l' unica possibilità concreta per evitare la liquidazione della compagnia. Non ci sono altri pretendenti in pista: l'altra opzione è la svendita al gruppo Lufthansa, con annessi 5 mila esuberi, la riduzione della flotta da 118 a circa 70 aerei e il taglio di numerosissime rotte. Un ridimensionamento non da poco.

 

ALITALIA

Non è un caso dunque che sia Di Maio che il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli nelle scorse ore abbiano per la prima volta ammesso i contatti con Atlantia, avvertendo però che non ci sarà alcuno scambio tra le parti. Sono tre i fronti aperti: la revoca della concessione di Autostrade, la revisione dei pedaggi e lo sblocco degli investimenti per la Gronda di Genova. La trattativa Fonti al corrente della trattativa raccontano che l' amministratore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucci, vorrebbe la normalizzazione dei rapporti dopo mesi di scontro totale.

 

aereo lufthansa

C'è chi però, soprattutto tra i consulenti di Atlantia, spinge per mettere sul tavolo già da ora le proprie carte. Risolvere cioè una delle tre grane aperte, quella della Gronda: investimento da 5 miliardi - il più grosso dopo la Tav - che è fermo sul tavolo del ministro Toninelli. Basterebbe il suo via libera per far partire i cantieri.

 

Dei tre fronti sarebbe quello più semplice da sbloccare e di minor impatto comunicativo, rispetto appunto a un passo indietro sulla revoca della concessione o sulle tariffe. La situazione è ancora fluida. Intanto Di Maio attende un impegno formale da parte degli interessati. Al contrario da Atlantia si esclude una lettera ufficiale, dato che il processo è ancora indietro.

 

D'altronde una lettera di intenti si invia quando il quadro è già chiaro sotto ogni aspetto. I contatti tra Fs e Atlantia proseguono, tramite l' advisor Mediobanca.

piloti lufthansa

Servirebbe un messaggio chiaro da parte del M5S per sbloccare definitivamente la situazione. I grillini hanno ancora un mese e mezzo per digerire e spiegare questa ipotesi. L' alternativa - l' arrivo cioè dei tedeschi - potrebbe essere per loro ancor più complicata.

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?