giorgia meloni enrico borghi polizia

VIA VIA, LA POLIZIA! - L'ALLONTANAMENTO DEI POLIZIOTTI CHE PIANTONANO L'UFFICIO A PALAZZO CHIGI DELLA PREMIER, CHE HA PAURA DI ESSERE SPIATA, DIVENTA UN AFFARE POLITICO - IL RENZIANO ENRICO BORGHI ANNUNCIA UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE: "CHI GUIDA LO STATO NON SI FIDA DELLO STATO? LA PREMIER VIVE DENTRO UNA SORTA DI 'SINDROME DEL BUNKER'. IL PROSSIMO PASSO QUALE SARÀ? LA SCELTA DEGLI AGENTI SULLA BASE DI PROVE DI FEDELTÀ ASSOLUTA?" - LA SERRACCHIANI: "MELONI COSA NASCONDE?" - LA SMENTITA DELLO STAFF DI GIORGIA MELONI

GIORGIA MELONI - ANNIVERSARIO POLIZIA DI STATO

UFFICIO STAMPA MELONI, 'HA TOTALE FIDUCIA NELLA POLIZIA'

(ANSA) - "È priva di fondamento la notizia secondo la quale sono state date nuove disposizioni alle forze di polizia presenti a Palazzo Chigi nei confronti delle quali il presidente del Consiglio da sempre ripone piena e totale fiducia. Non è cambiato nulla".

 

Lo afferma il capo ufficio stampa della premier Giorgia Meloni, Fabrizio Alfano, conversando con i giornalisti a Palazzo Chigi, a proposito dell'articolo de La Stampa. "La polizia rimane quindi al primo piano. Non cambia il dispositivo di sicurezza - ha aggiunto Alfano -. L'unica variazione che potrebbe avere innescato questa assurda ricostruzione è il fatto che il presidente del Consiglio ha fatto presente al direttore dell'ispettorato di Palazzo Chigi di rivalutare la presenza di un agente di polizia destinato esclusivamente agli accompagnamenti in ascensore".

fabrizio alfano patrizia scurti giorgia meloni in svizzera al summit per la pace 2

 

 

UFFICIO STAMPA MELONI, SICUREZZA AL PRIMO PIANO RESTA A POLIZIA

(ANSA) - "È privo anche di fondamento quanto riportato nell'articolo, secondo cui la sicurezza al primo piano di Palazzo Chigi sia stata affidata agli agenti di scorta del presidente del Consiglio. La sicurezza al primo piano rimane quindi affidata agli agenti di Polizia di Palazzo Chigi".

 

Lo afferma il capo ufficio stampa della premier Giorgia Meloni, Fabrizio Alfano, conversando con i giornalisti a Palazzo Chigi, a proposito dell'articolo de La Stampa dal titolo 'Meloni teme complotti e fughe di notizie, via la polizia dall'ufficio di Palazzo Chigi'. "Inoltre - ha aggiunto - si precisa che il personale addetto all'anticamera non ha nulla a che vedere con la gestione della sicurezza e che la sua ordinaria organizzazione è di competenza dell'amministrazione. Smentisco nel modo più assoluto che ci sia stato un ordine di servizio verbale o scritto".

 

BORGHI (IV), INTERROGAZIONE SU ALLONTANAMENTO POLIZIA DA CHIGI

 

(ANSA) - ROMA, 10 SET - "Il reportage pubblicato oggi su 'La Stampa', relativo alla decisione di Giorgia Meloni di epurare gli agenti della Polizia da Palazzo Chigi, è un fatto clamoroso, sul quale presenteremo una interrogazione parlamentare".

 

Lo scrive il senatore Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva al Senato e componente del Copasir, in un post su X intitolato "Chi guida lo Stato non si fida dello Stato?" "La nostra premier vive ormai dentro una sorta di 'sindrome del bunker', di cui abbiamo già avuto prova visto che ad ogni piè sospinto alimenta il complottismo, sempre senza mai fornire riscontri e soprattutto sempre sfuggendo da un confronto doveroso in Parlamento", spiega Borghi, che aggiunge:

 

enrico borghi foto di bacco

"Si ha la sensazione che Giorgia Meloni, in proposito, non abbia ancora compreso che chi guida un grande paese, che quest'anno presiede pure il G7, non può alimentare i sospetti costanti di intrighi, trame di palazzo, cospirazioni. Deve guidare il Paese, anzi come ama dire lei, la Nazione.

 

Se ha riscontro di pubblici funzionari infedeli, deve fare due cose: venire in Parlamento e dirlo al Paese e poi assumersi la relativa responsabilità segnalandolo alla magistratura, perché ordire ai danni di un potere democratico costituito è un reato e anche grave. Se invece non ha riscontri, eviti questo continuo stillicidio paranoico".

 

GIORGIA MELONI - ANNIVERSARIO POLIZIA DI STATO

"A questo punto, viene da chiedersi: ma chi guida lo Stato, non si fida più dello Stato o quanto meno di un suo pezzo qualificante? Questa è una cosa enorme. Perché se è così, il prossimo passo quale sarà? La ricostituzione del corpo dei pretoriani, la scelta degli agenti sulla base di non meglio precisate prove di fedeltà assoluta o di qualificazione politica, o che altro?".

 

"Il messaggio che esce da questa decisione è inquietante, perché se la Polizia di Stato non può stare dove si guida lo Stato, si conferma esattamente ciò che ho detto nell'intervista a la Repubblica domenica. Houston, abbiamo un problema", conclude il senatore Iv.

 

debora serracchiani a gubbio

 

GOVRENO: SERRACCHIANI, MELONI NON SI FIDA DI PS? COSA NASCONDE?

(AGI) - "Parlate tanto e siete tanto preoccupati delle forze dell'ordine e poi apprendiamo dalla stampa che addirittura la Presidente del Consiglio Meloni le considera degli 'spioni' e allontana la Polizia a sicurezza del suo ufficio a Palazzo Chigi perche' non si fida. Non e' proprio il massimo sentire che Meloni pensi questo delle forze dell'ordine e forse le andrebbe spiegato meglio il ruolo che con orgoglio e responsabilita' svolge la Polizia".

 

Lo ha detto la deputata dem Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd, intervenendo a Montecitorio sul ddl sicurezza durante la discussione generale. "In realta' con questo ddl c'e' la scientifica volonta' di eliminare ogni forma di dissenso e non si fa nulla per risolvere i problemi. Ad ascoltare la maggioranza sembra che viviamo in un Paese fuori controllo ma, se cosi' fosse, si dimenticano che sono al governo da due anni e quindi qualche responsabilita' e' anche loro" conclude Serracchiani.

 

Articoli correlati

LA SINDROME (DI ACCERCHIAMENTO) DI GIORGIA - PER PAURA DI ESSERE SPIATA, LA PREMIER HA FATTO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giorgia meloni tra patrizia scurti e il marito capo scorta enrico borghil ordine pubblico secondo giorgia meloni vignetta by rolli il giornalone la stampa

giuseppe provenzano debora serracchiani maurizio lupiDEBORA SERRACCHIANI E ANDREA ORLANDO VISITANO COSPITO - MEME BY OSHO

FABRIZIO ALFANO

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...