L’“AVVOCATO DEI POVERI” ATTACCA MELONI PER METTERE ALL’ANGOLO IL PD – CON I DEM ALLO SBANDO E NEL LIMBO PRE-CONGRESSUALE, CONTE OCCUPA LE PRATERIE LASCIATE LIBERA A SINISTRA. LA BATTAGLIA IN DIFESA DEL REDDITO DI CITTADINANZA METTE IN EVIDENZA L’INCAPACITÀ DEL PD DI OCCUPARSI DI CHI È SENZA LAVORO E DEI PRECARI – BONACCINI SE N’È ACCORTO E INVITA A SEGUIRE PEPPINIELLO APPULO NELLE PIAZZE…
Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
giuseppe conte foto di bacco (4)
La campagna di Giuseppe Conte come «avvocato dei poveri» è cominciata in Campania, roccaforte del reddito di cittadinanza e serbatoio elettorale del M5S. Con toni durissimi contro l’esecutivo di Giorgia Meloni, accusato di «fomentare la violenza» perché, sostiene, «mira a lasciare sul lastrico persone in povertà assoluta». È una linea estremista, che cerca di scaricare sul governo di destra il malessere sociale e una crisi economica in arrivo. Promette di inasprirsi e di coprire ogni protesta. Ma punta soprattutto a mettere nell’angolo il Pd.
Il problema non è solo la legge di bilancio. Si delinea «una battaglia politica permanente» per dare voce ai «disperati» e impedire che arrivino a «gesti violenti». La bandiera che Conte sventola è «il furore ideologico» che il governo Meloni mostrerebbe contro il«suo» reddito di cittadinanza. Se questa è la linea, bisogna aspettarsi «piazze» agitate anche se il leader del M5S dice di volerle calmare; e una sfida non tanto contro Palazzo Chigi, ma a sinistra.
Il modo in cui il Pd sta reagendo alla sconfitta del 25 settembre è quello di una forza priva di bussola e di strategia, e nel limbo in attesa del congresso. E in questo vuoto fa breccia un M5S che, pur rifiutando l’etichetta di sinistra, radicalizza ogni conflitto sociale; difende i lavoratori precari; promette di essere portavoce di tutti coloro che temono di perdere l’aiuto dello Stato. Quasi si sostituisce al sindacato. D’altronde, in campagna elettorale uno degli aggettivi più usati da Conte è stato «gratuito».
Per quanto spregiudicata, è una linea che ha fermato il crollo grillino. E, oltre a erodere consensi al Pd in ogni sondaggio, ne mette in evidenza la subalternità. E non solo di quello di adesso ma anche di quello che si candida a iniziare una nuova stagione. Quando il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria, loda Conte per il suo «viaggio» nel sud, il messaggio è chiaro. «Conte va a trovare le persone che hanno perso il reddito? Anche il Pd», sostiene in tv, «dovrebbe essere un po’ di più in mezzo alle persone».
GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA MEME
A sentire Bonaccini, «il Pd dovrà essere una forza non più populista, ma un po’ più popolare». Difficile capire che cosa intenda esattamente, se non che nutre una punta di invidia per i grillini. È un riconoscimento che sorvola sul «no» dei Cinque Stelle agli aiuti militari all’Ucraina, appena approvato dal Parlamento dopo l’ennesima spaccatura delle opposizioni: un voto isolato che tuttavia incrocia le pulsioni anti Usa e «pacifiste» di settori della sinistra ma anche della Lega e di FI. Prepara ulteriori fratture in Parlamento tra opposizioni e nello stesso Pd. E sembra preludere a una «deriva francese» da sinistra minoritaria, sempre più difficile da arginare.
giuseppe conte foto di bacco (2)CHIARA APPENDINO GIUSEPPE CONTE
MANIFESTI DI CONTE E LETTA SUGLI AUTOBUSgiuseppe conte enrico letta 1giuseppe conte enrico letta 2