L’EUROCRAC È SOLO RINVIATO. DI UN ANNO - LA CATASTROFE È IMPROBABILE PER IL 2013 MA LA CRESCITA DEL PIL HA RALLENTATO OVUNQUE E LA DISOCCUPAZIONE RIMANE ALTA QUASI OVUNQUE (TRANNE IN GERMANIA) - MA I PROFETI DI SVENTURA E GLI SPECULATORI L’HANNO PRESA IN SACCOCCIA: L’EURO BARCOLLA MA NON MOLLA - OCCHIO ALLE SORPRESE: I TRE PIÙ IMPORTANTI EVENTI DEGLI ULTIMI 25 ANNI, LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, L’11 SETTEMBRE E IL CROLLO FINANZIARIO, NON ERANO STATI PREVISTI…
1 - PER L'EUROZONA LA CATASTROFE Ã RINVIATA DI UN ANNO
Edward Hadas per "la Stampa"
La brigata delle previsioni nefaste è entrata in crisi. Per quattro anni i pronosticatori della catastrofe hanno atteso ansiosamente la fine aspettandosi il disastro finanziario che avrebbe scosso le fondamenta dell'economia globale moderna. Così non è stato.
All'inizio del 2009 sembrava che l'incubo potesse avverarsi, almeno in parte. Con i mercati finanziari in completo collasso, con il commercio internazionale in rapida contrazione e con l'insicurezza della politica, sembrava potersi avverare qualcosa di veramente terribile. Saremmo potuti incorrere in un'inflazione massiccia, una debilitante deflazione, una nuova grande depressione, persino la guerra. Ma i governi e le banche centrali si sono riorganizzati. Si sono ricordati come il denaro possa essere creato dal nulla e ceduto in quantità illimitate. I meccanismi fiscali e monetari sono ancora a pieno regime. Le catastrofi sono state evitate.
I fautori della fine del mondo, tuttavia, non sbagliano su alcuni punti. Un flusso costante di notizie deprimenti provenienti dai paesi ricchi rappresenta poco più della metà del Pil mondiale, secondo i dati del Fmi. La crescita del Pil ha rallentato ovunque e la disoccupazione rimane molto elevata nella maggior parte dei paesi.
La catastrofe è improbabile per il 2013. Se non altro l'atmosfera pesante potrebbe sollevarsi almeno in parte. Il tasso di crescita in Cina è di nuovo in aumento e la tendenza negativa causata dai problemi del «fiscal cliff» negli Stati Uniti probabilmente non durerà a lungo. Gli euroscettici possono agitarsi quanto vogliono, ma l'Eurozona sembra intenzionata a risolvere questa lunga crisi. Anche il Giappone potrebbe diventare più aggressivo nella lotta contro la deflazione.
Ma sarebbe un errore anche lasciarsi andare all'ottimismo. Forse il 2013 si trasformerà nell'anno di svolta auspicato dagli ottimisti. Ma questo sembra meno probabile della catastrofe prevista dai più pessimisti. Ci si aspetta una crescita bassa o nulla nelle economie trainanti.
2 - LA SFERA DI CRISTALLO DICE SOLO SCIOCCHEZZE
Olaf Storbeck per "la Stampa"
Gli oroscopi sono popolari ma non credibili. Le previsioni finanziarie e politiche dovrebbero essere trattate allo stesso modo. Le previsioni sono di solito o supposizioni indovinate o estrapolazioni di tendenze riscontrate in passato.
In una serie di esperimenti alcuni economisti comportamentali hanno raccolto prove convincenti che indicano la tendenza umana a credere che i modelli del passato prevarranno nel futuro. Pensiamo di guardare il futuro ma in realtà stiamo osservando la storia. Lo stesso ragionamento fallace è programmato nei moderni modelli per le previsioni di crescita economica. Inoltre questi modelli suppongono che ogni vero shock esogeno, per esempio una diminuzione dei prezzi del petrolio o la rottura della bolla immobiliare, avrà solo un impatto a breve termine. Suppongono che le economie possano digerire rapidamente i cambiamenti e ripristinare le tendenze a lungo termine.
Questo andrebbe benissimo se vivessimo in un mondo meccanico e predeterminato dove le distribuzioni delle probabilità sono note a priori. Ma gli eventi inattesi, le occorrenze che Nassim Nicholas Taleb denomina i "cigni neri", non sono né predeterminati né prevedibili. Basti pensare ai tre più importanti avvenimenti degli ultimi 25 anni: la caduta del Muro di Berlino, l'11 settembre e il crollo finanziario. Sorprese enormi che hanno avuto un impatto fondamentale e di lunga durata sulla politica e sugli andamenti sociali ed economici. Allo stesso tempo, se fossero stati previsti, non sarebbero accaduti perché gli agenti economici e politici avrebbero adeguato i loro comportamenti in anticipo.
Non c'è niente di sbagliato nel fare pronostici. Infatti se ci rifiutiamo di guardare al futuro saremo quasi certamente meno in grado di far fronte ai pericoli attuali. Come gli oroscopi, le previsioni sono anche divertenti. In definitiva, tuttavia, sono come una porta antincendio fatta di cioccolato. Allettanti, certo, ma una sciocchezza.
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