giovanni favia beppe grillo giuseppe conte

"VOLEVANO FARE LA RIVOLUZIONE, SONO FINITI A LITIGARE COME A UOMINI E DONNE" - L'EX GRILLINO GIOVANNI FAVIA: "QUELLO TRA GRILLO E CONTE È UNO SCONTRO NARCISISTICO - IL FURBONE DI VOLTURARA APPULA E' UN NULLA COSMICO CONDITO DA FRASI DA BACI PERUGINA CHE È RIUSCITO A FARSI PASSARE DA STATISTA. SI ADATTA A TUTTO E HA FATTO FINTA DI ESSERE UN AGNELLO MA ERA UN LUPO AFFAMATO DI POTERE. DI MAIO E' IL MAESTRO DI PARACULISMO. LUI STA FERMO E ASPETTA CHE CONTE E GRILLO SI SCANNINO, E SI INDEBOLISCANO A VICENDA. È QUELLO CHE HA PIÙ DA GUADAGNARE DALL'AFFOSSAMENTO DI CONTE"

Paolo Bracalini per "il Giornale"

giovanni favia 1

 

«Volevano fare la rivoluzione, sono finiti a litigare come a Uomini e Donne, ci vorrebbe la De Filippi a fare da paciere» dice Giovanni Favia, uno dei grillini della primissima ora (candidato sindaco a Bologna, poi consigliere regionale in Emilia-Romagna) e tra i primi espulsi dalla setta Cinque stelle.

 

«Quello tra Grillo e Conte è uno scontro narcisistico, di personalismi, non c' è nessuna contesa politica dietro. Prima della pandemia dicevo che quelli del M5s avevano ammainato la bandiera del cambiamento e stavano contando i soldi, adesso siamo oltre, siamo al reality show».

conte grillo

 

L'ultima puntata è questo ceffone di Grillo a Conte.

«Grillo ha fatto pace con Davide Casaleggio, fatto fuori da Conte, per fregare il furbone di Volturara Appula, un nulla cosmico condito da frasi da Baci Perugina che ha affossato l' economia italiana ma è riuscito a farsi passare da statista facendo leva sulla parte più suggestionabile e fragile dell' elettorato».

 

Sembra che lei sia contento. Eppure fu Grillo a cacciarla dal M5s.

giovanni favia e beppe grillo 1

«Ero molto legato a lui, pensavo fosse una persona in buona fede, certo meglio lui di Conte che rappresenta l'incravattamento fasullo del movimento, lui e Di Maio sono degli opportunisti che farebbero di tutto per il potere e la carriera. Grillo quantomeno nella sua follia è uno che ha costruito qualcosa, è andato controcorrente, ha anche perso economicamente con la politica, questi invece sono dei burattini senza nessun ideale, solo la ricerca di consenso, è la politica che diventa reality».

 

Infatti Conte va forte sui social.

«Conte è perfetto per un club di scambisti, essendo il nulla politico si adatta a tutto, è cattolico ma anche laico, populista ma anche europeista. Tutto per la cadrega. Si è incuneato in un governo debole, raccomandato da Bonafede, perchè ha capito che per lui poteva essere una opportunità. Ha fatto finta di essere un agnello ma invece era un lupo affamato di potere».

conte grillo

 

Chi vincerà il reality?

«Stanno provando a far fuori Grillo ma non è facile da domare. Conte e Casalino sono sicuramente più abili di lui, lo stanno logorando, hanno i parlamentari dalla loro parte, hanno garantito di derogare dal vincolo del secondo mandato. Questi parassiti che hanno vinto la lotteria Win for Life sanno che Conte può garantirgli di continuare a fare politica mentre Grillo è imprevedibile. Il M5s è il partito più personalistico che ci sia, è un comitato di affari, affarucci miseri, stipendi, rimborsi, poltrone. La cosa più assurda è leggere che Di Maio viene classificato come neutrale».

 

Invece non lo è?

«Di Maio è quello che ha più da guadagnare dall' affossamento di Conte. Chi altro c' è come possibile leader moderato del M5s? Solo Di Maio, il maestro di paraculismo. Lui sta fermo e aspetta che Conte e Grillo si scannino, e si indeboliscano a vicenda».

conte di maio

 

È un covo di serpi questo M5s.

«Chi aveva un minimo di onestà intellettuale è scappato da quella banda lì, o è stato cacciato. Sono rimasti solo gli opportunisti, che alla fine si scannano sempre tra di loro».

 

Hanno ancora seguito però, nonostante quello che hanno combinato in questi anni.

«Ma perché i loro fan vivono in una bolla autorefenziale, sui social. Se gli pisciano in testa e gli dicono che piove loro ci credono».

conte grillo

 

Conte ha molti follower, ma voti?

«Sicuramente si è costruito un consenso personale durante la pandemia, utilizzando in modo molto scorretto la visibilità da premier per aumentare i follower nella sua pagina personale».

 

Si scinderanno?

«Può essere, ma non cambierebbe molto. Si sono alleati con tutti, vuoi che non trovino un accordo tra loro?»

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....