paola pisano luigi di maio

ORA ABBIAMO CAPITO COSA FA DI MAIO ALLA FARNESINA: IL NAVIGATOR! – L’EX MINISTRA DELL’INNOVAZIONE PAOLA PISANO È STATA INGAGGIATA COME “CONSULENTE PER LA DIGITALIZZAZIONE” NELLA SEGRETERIA PARTICOLARE DI LUIGINO – L’AGENZIA DI COLLOCAMENTO GRILLINA HA TROVATO DUE POLTRONE ANCHE PER L’EX CAPO DELLA SEGRETERIA TECNICA DEL MISE, DANIEL DE VITO, E PER L’EX SOTTOSEGRETARIO LAURA AGEA…

Francesco Bonazzi per “La Verità”

PAOLA PISANO LUIGI DI MAIO

 

La battuta che già circola alla Farnesina è di quelle feroci, come solo tra ambasciatori: «A Luigino gli accenderà il computer». Già, perché Luigi Di Maio ha ingaggiato l' ex ministro per l' Innovazione, Paola Pisano, come «consulente per la digitalizzazione» nella sua segreteria particolare agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale.

 

paola pisano 1

L' incarico è di pochi giorni fa e conferma la tendenza del grillismo, un tempo fieramente anti casta, a non lasciare a casa nessuno, a patto che si dimostri fedele ai vertici del Movimento. E così, in questi giorni in cui tra Giuseppe Conte, Beppe Grillo, Di Maio, Alessandro Di Battista, Vito Crimi e compagnia litigante si discute animatamente di rimozione o conferma del tetto dei due mandati, ecco che Giggino dal cuore d' oro recupera la docente torinese rimasta a piedi, con la nascita del governissimo di Mario Draghi.

luigi di maio chiara appendino paola pisano

 

Ma non è l' unica mossa solidale. Mentre Di Maio cerca di difendere il reddito di cittadinanza, sono state trovate due poltrone (di Movimento) anche per l' ex capo della segreteria tecnica del Mise, Daniel De Vito, e per l' ex sottosegretario alle Politiche europee, Laura Agea.

 

virginia raggi paola pisano

Sostituita al ministero da un peso massimo come l' ex amministratore delegato di Vodafone, Vittorio Colao, dopo la caduta del governo Conte bis la Pisano è tornata in cattedra nella sua Torino e da metà aprile ha ripreso a fare lezione al dipartimento di Informatica, dove tiene il corso di «Innovazione sociale; comunicazione e nuove tecnologie».

 

Paola Pisano

Finite le lezioni, ha accettato di tornare a Roma, caso abbastanza raro di ex ministro che fa il consulente di un ministro. Lavorerà fianco a fianco con Di Maio, come consulente per la digitalizzazione. Torinese, 44 anni, prima di fare il ministro è stata assessore all' Innovazione nella giunta guidata da Chiara Appendino, alla quale è legatissima e della quale è stata una sorta di ambasciatore a Roma in questi ultimi due anni.

 

DANIEL DE VITO

Adesso che è ricominciato il pressing nel Movimento per provare a convincere «Chiarabella» a ricandidarsi (lei non vuole perché condannata a un anno e mezzo per la notte di follia Chiampions di Piazza San Carlo, oltre ai sei mesi rimediati per falso ideologico in atto pubblico nel bilancio comunale del 2016), nel Movimento molti ricordano come in realtà fosse la Pisano il vero candidato dell' Appendino. Era l' idea di un anno fa che piaceva anche a Di Maio, pronto a portare Appendino a Roma come vice, al partito.

Ma il problema della Pisano, paradossalmente, è di natura elettronica.

 

Quando era assessore all' Innovazione di Torino, la Pisano fece alcune cose buone sull' informatizzazione degli uffici, una mossa assai discutibile come aprire le porte ai colossi cinesi Huawei e Zte (l' amore per Pechino la accomuna da sempre a Di Maio e Grillo), ma soprattutto scivolò sulla carta d' identità elettronica.

 

Laura Agea, sottosegretaria alle Politiche europee

Per fare un parallelo, nella vicina Valle d' Aosta la carta d' identità arriva in venti giorni, ma a Torino può impiegare anche sei mesi e mezzo. Le polemiche e le prese in giro sono state talmente tante che gli stessi vertici M5s, sondaggi alla mano, hanno capito che la Pisano pagherebbe quel flop se osasse candidarsi come sindaco del capoluogo piemontese. Ora, alla Farnesina, i diplomatici sperano che la nuova consulente del Signor Ministro non metta mano a tornelli e badge perché potrebbe fare più danni di un hacker russo o cinese.

 

Ma Giggino cuore d' oro non si è dimenticato neppure di Daniel De Vito, capo segreteria tecnica del ministro allo Sviluppo economico, prima con lui e poi con il successore Stefano Patuanelli (ora passato alle Politiche agricole).

laura castelli con mascherina

 

E così De Vito, avellinese, 35 anni, laurea in legge, nelle scorse settimane è stato assunto nella fondazione Enea tech come «responsabile coordinamento direzione generale». Due settimane fa, però, il governo ha trasformato questo ente privato del Mise, che doveva gestore 500 milioni per il trasferimento tecnologico, in una struttura mirata ai nuovi farmaci e alla ricerca biomedica, vista l' esperienza del Covid-19.

 

Estate senza pensieri anche per un' altra esponente grillina restata a casa con la caduta del secondo governo Conte. L' ex impiegata umbra Laura Agea, 42 anni, originaria di Città di Castello, è stata scelta come consigliere personale dalla compagna di partito Laura Castelli, viceministro per l' Economia e le finanze. Agea è stata eurodeputato dal 2014 al 2019 e poi sottosegretario alla Politiche comunitarie nel precedente governo.

 

paola pisano luigi di maio

Nel dicembre scorso, quando il Movimento 5 stelle dovette scegliere chi mandare a discutere del Recovery plan con gli allora ministri Gualteri e Amendola, furono ingaggiati Patuanelli, Castelli e Agea. Insomma, essendo esperta di Ue e fondi comunitari, per l' amica Castelli l' Agea si occuperà di Terzo settore. Che essendo una via di mezzo tra Stato e privati, è perfetto per questa sorta di welfare dei grillini trombati, ovviamente sempre a spese dei contribuenti.

luigi di maio paola pisano

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…