macron segolene royal

“MACRON AVEVA TROPPO POTERE, HA PERSO CONTATTO CON IL PAESE” – L’EX MINISTRA SOCIALISTA SÉGOLÈNE ROYAL AZZANNA IL TOYBOY DELL’ELISEO: “HA PERSO TANTI SEGGI PERCHÉ HA FATTO UNA POLITICA TROPPO FAVOREVOLE AI RICCHI E POCO ATTENTA AI MENO FORTUNATI. E POI COLPEVOLIZZA I CITTADINI COMUNI PARLANDO DEL DEFICIT PUBBLICO E DELLA RIFORMA DELLE PENSIONI, QUANDO LE GRANDI AZIENDE FRANCESI QUOTATE FANNO UTILI RECORD E LE COMPAGNIE ENERGETICHE REGISTRANO GUADAGNI STRAORDINARI MENTRE I CITTADINI FATICANO A FARE IL PIENO DI BENZINA. I FRANCESI HANNO CHIARITO CHE NON NE POSSONO PIÙ DI DECISIONI TECNOCRATICHE. VOGLIONO UNA POLITICA PIÙ UMANISTA”

S. Mon. per il “Corriere della Sera”

 

segolene royal renault

«Quando si detiene per troppo tempo un potere eccessivo si diventa sordi e ciechi. Macron per cinque anni ha esercitato un potere totale. Conquistato secondo le regole e tramite elezioni democratiche, ci mancherebbe, ma questo sistema ha mostrato tutte le sue mancanze. Negando a Macron la maggioranza assoluta, i francesi hanno sacrificato un po' di governabilità per avere più democrazia. E io penso che sia un bene».

segolene royal un messaggio di auguri a valerie

 

Ségolène Royal, già candidata presidenziale socialista nel 2007, più volte ministra e deputata, è stata la prima a invocare l'unione della sinistra dietro Mélenchon, già in occasione del voto per l'Eliseo.

 

C'è una forma di soddisfazione personale?

«Non lo nego. Ho sempre pensato che l'unione della sinistra fosse la strada da percorrere, e che Mélenchon fosse l'uomo più forte in grado di realizzarla. Poi, certo, sono anche preoccupata per il blocco attuale, ma una soluzione verrà trovata».

 

Ritorno del Parlamento?

«Lo spero. È sbagliato dare tutti i poteri a una persona solo per non doversi preoccupare di cercare compromessi e alleanze. La politica è anche questo, mediazione, ricerca di intese. Questa situazione inedita per la Francia potrebbe farle bene. L'Assemblea nazionale torna ad avere un ruolo, mentre prima serviva solo per ratificare le decisioni di Macron».

brigitte emmanuel macron ballottaggio elezioni legislative

 

Perché dice che Macron era diventato sordo e cieco?

«Basta guardare chi ha nominato come primo ministro: Elisabeth Borne, che era la ministra dei Trasporti all'origine della carbon tax che fece scoppiare la rivolta dei gilet gialli. La Francia è stata scossa da una protesta enorme, lei si rifiutava di ritirare quella tassa ingiusta, e comunque adesso è diventata premier. Significa che Macron ha perso il contatto con il Paese, troppo potere fa male».

 

Queste elezioni sono una svolta?

«Penso di sì, perché al di là della maggioranza che verrà trovata i francesi hanno chiarito che non ne possono più di decisioni tecnocratiche. Vogliono una politica più umanista, pensata per le generazioni future. Più ecologia, più tutela dei servizi pubblici, che sono il patrimonio di chi non ne ha».

 

EMMANUEL MACRON

Macron ha pagato anche il progetto di portare l'età della pensione a 65 anni?

«Credo che abbia perso così tanti seggi perché negli ultimi cinque anni ha fatto una politica troppo liberale, troppo favorevole ai ricchi e poco attenta ai meno fortunati. E di nuovo colpevolizza i cittadini comuni parlando del deficit pubblico e della riforma delle pensioni, quando le grandi aziende francesi quotate in Borsa fanno utili record e le compagnie energetiche registrano guadagni straordinari mentre i cittadini faticano a fare il pieno di benzina. È un modello economico che non funziona più».

jean luc melenchon emmanuel macron

 

Oltre ai tanti seggi della Nupes di Mélenchon e alla erosione della coalizione governativa, l'altro elemento è l'ingresso in massa dei deputati lepenisti.

«E anche qui Macron ha una responsabilità. Prima, alle presidenziali, ha chiesto i voti dell'estrema sinistra per fare sbarramento contro Marine Le Pen e conquistare l'Eliseo. Poi, alle legislative, temendo che Mélenchon avanzasse troppo, ha equiparato estrema sinistra e estrema destra. Così ha legittimato i lepenisti, che infatti hanno ottenuto un grande successo».

 

emmanuel macron voto per le elezioni legislative

Ora che cosa succederà?

«A inizio luglio ci sarà la prima mozione di censura, vedremo se il governo cadrà o se troverà qualche alleanza. Intanto, mi rallegro che il Parlamento sia rinato, anche grazie a nuovi deputati come la donna delle pulizie Rachel Kéké».

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?