TUTTE LE STRADE PORTANO A CASAL DI PRINCIPE! L’EX MINISTRO LANDOLFI RINVIATO A GIUDIZIO PER CONCORSO IN CORRUZIONE AGGRAVATA DALL’AVER FAVORITO UN CLAN - BASSOLINO E NAPOLITANO A BRACCETTO DOPO ANNI E ANNI DI GUERRA - FASSINA APPARECCHIA LA TAVOLA DELLA PACE PER COZZOLINO E RANIERI - A CHI LO SCUDOCROCIATO? A NOI! I DEMOCRISTIANI PRONTI ALLA GUERRA CONTRO LA “COSA MODERATA” DI ALFANO, CASINI, PASSERA E SMONTEZEMOLATO…

Carlo Tarallo per Dagospia

1-Non c'è pace per i Banana's sotto ‘o Vesuvio: la notizia del rinvio a giudizio dell'ex Ministro Mario Landolfi, attuale vicecoordinatore Pdl in Campania, tiene banco. Landolfi va alla sbarra, il Gup di santa Maria Capua Vetere Alessandra Ferrigno ha accolto le tesi del Pm Alessandro Milita e ha rinviato a giudizio il deputato Pdl (il processo inizierà il 9 luglio prossimo). Accuse pesantissime: concorso in corruzione e truffa, aggravate dall'avere agito per favorire il clan camorristico La Torre.

La vicenda risale al 2009: secondo l'accusa l'ex Ministro delle Comunicazioni avrebbe corrotto, attraverso promesse di incarichi e l'assunzione della moglie per tre mesi nel consorzio Eco 4, un consigliere comunale di Mondragone, la sua città inducendolo a dimettersi per evitare lo scioglimento del consiglio. L'inchiesta si basa sulle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia tra cui Gaetano Vassallo, titolare di discariche legato alla fazione del clan dei casalesi che fa capo al boss Francesco Bidognetti.

E Landolfi? L'ex Ministro parla di "vicenda grottesca" e di "persecuzione politica": "Non solo - spiega - ho pubblicato sul mio profilo Facebook le telefonate il cui utilizzo è stato inibito dalla Camera ma inviai ai siti più autorevoli oltre alle stesse telefonate anche tutti gli atti dell'inchiesta per la parte che mi riguarda. Chiunque può farsi un'idea non solo dell''oggetto dell'inchiesta ma anche della mia assoluta estraneità".

Solidarietà a go-go dai Patonza's, mentre il commissario regionale Nitto Palma prepara, secondo indiscrezioni, una conferenza stampa pirotecnica per i prossimi giorni insieme al suo vice: "Ho letto le carte - bombarda Nittonapalm - con l'occhio del magistrato e non del politico, carte che denunciano il totale deserto probatorio". Un nuovo capitolo della guerra Pdl - toghe? Why not!

2- I due non si sono mai presi: tra Antonio Bassolino e Giorgio Napolitano il rapporto è sempre stato contrastato. Per decenni, fino allo scontro da sangue e arena dell'anno scorso quando i rispettivi "pupilli" napoletani (l'europarlamentare Andrea Cozzolino e l'ex sottosegretario Umberto Ranieri) si sono sfidati alle primarie per il candidato a sindaco. Sfidati? Meglio dire scannati: contro ogni pronostico vinse Cozzolino, ma tra accuse di brogli, veleni, discese in campo di Saviano e mal di testa di Bersani fu tutto annullato; su quella vicenda indaga anche la Procura di Napoli, che sospetta condizionamenti della camorra.

Ma sull'autostrada Roma - Napoli corre il dagospiffero choc: Ranieri e Cozzolino si sono incontrati sotto er Cupolone ed hanno suggellato con un abbraccio e due ore di chiacchierata la pace fatta. Una pace che sarà ufficializzata lunedì prossimo, con Ranieri e Cozzolino che insieme a Lucia Annunziata e Andrea Orlando presenteranno a Napoli il libro di Stefano Fassina. Ed è stato proprio Fassina, su preciso mandato di Bersani, a convincere i due a riparlarsi e a benedire la stretta di mano. E' successo a Roma, al riparo (ma non abbastanza) da sguardi indiscreti.

Ranieri e Cozzolino partecipano a una riunione di partito. Al termine, Fassina li incontra. Il tentativo di riconciliazione riesce: i due restano soli, parlano a lungo, almeno un paio d'ore. Qualcuno, al termine del "minivertice" li vede abbracciarsi calorosamente. Cosa si saranno detti? avranno messo su una nuova "santa alleanza" degli ex Ds per tenere sotto controllo il Pd parte-nopeo e parte-sinistratissimo? Ah saperlo...

3- Manco il tempo di farla nascere, e ‘sta benedetta "cosa moderata" della melassa Alfano - Casini - Passera- Montezemolo già scatena livori e livoretti. Due giorni fa a Roma, al ristorante Teatro di Pompeo a Campo dei Fiori, si sono attovagliati un po' di ex Dc: Gianfry Rotondi, Carlo Giovanardi, Mauro Cutrufo e altri deputati pidiellini ex scudocrociato. Il loro timore?

Che Pierfurby imponga a Angelino Jolie Alfano di farli fuori dal nuovo partito moderato che nascerà dopo i ballottaggi. Loro affilano le armi e si preparano al duello. L'arma è già stata scelta: il simbolo dello scudocrociato, in mano a Rotondi. In calendario anche una convention all'insegna dell'aridatece la Democrazia Cristiana, a fine maggio. "Se andiamo da soli, solo col simbolo prendiamo un 2,5%", prevedono. Ottimisti?

 

 

MARIO LANDOLFIBASSOLINO INCARFAGNATO giorgio napolitano lbrtrntn38 umberto ranieriAndrea Cozzolino

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)