ehud olmert netanyahu

“I GIORNI DI NETANYAHU SONO FINITI” - L’EX PREMIER ISRAELIANO EHUD OLMERT: “SE IL 7 OTTOBRE C'È STATO UN ECCEZIONALE FALLIMENTO DELL'INTELLIGENCE LA PRINCIPALE SPIEGAZIONE DI QUESTO FALLIMENTO È NETANYAHU STESSO, CHE HA PREFERITO SQUALIFICARE L'UNICO CANDIDATO REALE PER IL NEGOZIATO, OSSIA L'AUTORITÀ PALESTINESE, E, RIMUOVENDO ABU MAZEN DALLA SCENA, HA PROMOSSO HAMAS. È NETANYAHU CHE HA CONSENTITO L'AFFLUSSO DI ENORMI QUANTITÀ DI DENARO QATARINO A GAZA: NE PAGHERÀ LE CONSEGUENZE…”

Estratto dell’articolo di Francesca Paci per “la Stampa”

 

EHUD OLMERT

Nella sua lunga carriera politica, l'ex premier israeliano Ehud Olmert ha visto crisi pesanti oscurare l'orizzonte nazionale. […]

 

[…] Qual è la sua opinione sull'operato del governo Nethanyau, sulla mancata prevenzione dell'attentato prima e sulla gestione della crisi degli ostaggi e il bombardamento di Gaza poi?

«La retorica di Netanyahu è estremamente esasperata, inappropriata e inadeguata. La sua minaccia di distruggere tutto non è necessariamente una prova di forza, anzi. Netanyahu in queste ore non parla solo ai palestinesi, parla soprattutto alla sua base politica che è profondamente frustrata dall'incapacità mostrata dal governo nel prevenire l'attacco di Hamas. Sta provando a ricostruirsi una credibilità, ma è al capolinea, i giorni di Netanyahu sono finiti.

 

biden netanyahu 2

Se il 7 ottobre c'è stato un eccezionale fallimento dell'intelligence la principale spiegazione di questo fallimento è Netanyahu stesso, che ha preferito squalificare l'unico candidato reale per il negoziato, ossia l'Autorità Palestinese, e, rimuovendo Abu Mazen dalla scena, ha promosso Hamas. È Netanyahu che ha consentito l'afflusso di enormi quantità di denaro qatarino a Gaza: ne pagherà le conseguenze».

BENJAMIN NETANYAHU NEGLI ANNI 70 QUANDO SERVIVA NEL SAYERET MATKAL

 

Prima di dimettersi, nel 2009, lanciò l'operazione Piombo fuso. Per quanto tempo Israele potrà resistere ad un attacco massiccio a Gaza come quello in corso prima che la pressione internazionale sulla crisi umanitaria diventi insormontabile?

«Ventiquattr'ore dopo aver concluso Piombo fuso, invitai tutti i leader europei in Israele per spiegare le azioni del mio governo. Vennero Berlusconi, Merkel, Zapatero, Brown, Sarkozy. È molto diverso da oggi. Israele non godeva più del favore internazionale già prima del 7 ottobre, a causa di Netanyahu. Chi si fida di lui?

 

Il problema d'Israele oggi non è militare ma politico. Pianificare la distruzione di Hamas per poi riprendere i negoziati in vista della soluzione due popoli per due stati sarebbe un discorso. Ma sappiamo tutti che dopo aver combattuto Hamas questo governo non farà nulla se non attendere la prossima guerra».

 

EHUD OLMERT

C'è la tentazione nel governo israeliano di spingere i palestinesi fuori da Gaza verso l'Egitto. Ma il presidente egiziano al Sisi ha appena risposto che nel Negev c'è molto spazio. Crede che cacciarli sia davvero il modo per risolvere il problema palestinese?

«E perché non Tel Aviv? Anche a Tel Aviv c'è molto spazio. È ridicolo. Il Negev è Israele. I palestinesi devono restare a Gaza e viverci in pace, ma questo passa per la sconfitta di Hamas e per il ritorno alla soluzione due popoli per due Stati».

benjamin netanyahu BENJAMIN NETANYAHU AL CONFINE CON GAZA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA