TRA L’INCUDINE E IL MARTELLO - AUSTRIA E GERMANIA MINACCIANO LA CHIUSURA DEL BRENNERO “SE L’ITALIA NON FERMERA’ L’ONDATA DI MIGRANTI DAL NORD AFRICA” - IL MINISTRO DEGLI INTERNI TEDESCO: “L' ITALIA NON SI PUÒ ASPETTARE CHE IL BRENNERO SIA SEMPRE APERTO”
Daniel Mosseri per “Libero quotidiano”
POLIZIOTTI AUSTRIACI BRENNERO 1
Austro-tedeschi contro italiani alla campagna del Brennero. Non si tratta di una replica delle battaglie del 1917-1918 da Caporetto a Vittorio Veneto ma di un' offensiva diplomatica preventiva di Vienna e Berlino contro Roma. Oggetto del contendere, o meglio dello scaricabarile, sono i flussi migratori.
Secondo le stime del governo di Vienna nel 2016 circa 300 mila i migranti nordafricani tenteranno la traversata del Mediterraneo per sbarcare in Italia. E poiché la Repubblica austriaca di stranieri non ne vuole più sapere, «come abbiamo già fatto con i Paesi della rotta balcanica occidentale, ossia Slovenia, Croazia e Macedonia, vogliamo informare anche l' Italia delle misure che adotteremo se come conseguenza della chiusura della via dei Balcani dovesse partire un' ondata incontrollata di migranti verso l' Italia».
POLIZIOTTI AUSTRIACI BRENNERO 1
Queste le parole pronunciate dalla ministra austriaca degli Interni, Johanna Mikl-Leitner, poche ore prima di incontrare a Roma il suo omologo italiano Angelino Alfano. La principale delle «misure» ventilate dalla ministra è la chiusura del valico del Brennero.
L' Europa si sa non è mai stata un esempio di coerenza politica ma da quando la guerra civile in Siria ha riversato sul Vecchio Continente centinaia di migliaia di profughi le fughe in avanti sono diventate la regola. Quando Merkel nell' estate del 2015 decise di proclamarsi paladina dei profughi siriani non ci fu nessuna consultazione coi partner europei.
Tantomeno c' è stata a febbraio quando Mikl-Leitner ha messo fine al flusso umano che attraversava il suo paese bloccando la rotta balcanica. Tra le persone in viaggio verso la Penisola «non solo siriani ma anche persone provenienti da Paesi del Nord Africa che non hanno diritto all' asilo», ha chiarito Mikl-Leitner. Da qui, l' annuncio di Vienna di prossimi «controlli restrittivi» alla frontiera.
Confermato anche dal ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz: «L' Austria non può permettersi un altro 2015, quando ha accolto 90.000 persone, come se in rapporto alla popolazione l' Italia accogliesse in un anno 600.000 persone».
Le parole della ministra Mikl-Leitner vanno nella stessa direzione: l' Austria ha già stabilito che per il 2016 concederà l' asilo a non più di 35 mila profughi, ma di nuovi migranti economici non vuole neppure sentir parlare, dicendosi pronta anche a chiudere il passo del Brennero.
Per darsi una parvenza di collegialità, questa volta la ministra degli Interni si è consultata con i suoi omologhi di lingua tedesca: Germania, Svizzera, Lussemburgo e Lichtenstein, ottenendo un ottimo risultato: «Speriamo di non dovere prendere queste decisioni», relative al Brennero, «che mettono in pericolo Schengen. Noi speriamo che non sia necessario, e non lo sarà, sempre che gli arrivi non aumentino e che l' Italia faccia il suo dovere».
A parlare così al telegiornale Zib della radiotelevisione pubblica austriaca non è stato un rappresentante del governo di Vienna ma il ministro degli Interni tedesco Thomas De Maiziere. «L' Italia ha affermato più volte di rischiare di essere travolta (dai profughi, ndr) ma in confronto ad altri Paesi come Germania, Austria e Svezia non si può dire che sia così. E l' Italia non si può aspettare che il Brennero sia sempre aperto».
Un rapido voltafaccia per il ministro di un governo la cui leader Angela Merkel ha ripetuto per settimane un solo mantra: le crisi migratorie non si risolvono con decisioni unilaterali ma con il consenso dei partner europei.
D' altro canto i flussi di rifugiati diretti in Germania si sono quasi fermati e la calma giova alla popolarità, in ripresa, del governo tedesco. È tempo dunque di bacchettare preventivamente gli altri: «Speriamo che l' Italia non lasci transitare come in passato, i profughi verso nord», ha concluso De Maiziere.