matteo salvini geert wilders marine le pen giorgia meloni

L’INTERNAZIONALE DEGLI EURO-PUZZONI VA DI TRAVERSO AI LEGHISTI – MATTEO SALVINI È STATO COSTRETTO A PRECETTARE GLI ESPONENTI DEL SUO PARTITO PER IL RADUNO CON GLI ALLEATI DELL’ULTRADESTRA EUROPEI DEL “CAPITONE”, SABATO POMERIGGIO A ROMA. L’ALA MODERATA DEL PARTITO, SEMPRE PIÙ INSOFFERENTE AL SOVRANISMO CACIO E PERE DI MATTEO, DISERTERÀ. MA NON CI SARÀ NEMMENO MARINE LE PEN, ALLEATA DELLA LEGA IN EUROPA E ORMAI NEO-CENTRISTA. IN COMPENSO ARRIVERÀ IL CRIPTO-NAZI TINO CHRUPALLA, DI ALTERNATIVE FUR DEUTSCHLAND

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

abbraccio tra matteo salvini e giorgia meloni alla camera 2

L’ultimo raduno con gli alleati dell’ultradestra europea non scalda i cuori dei leghisti. Matteo Salvini in queste ore è stato costretto a precettarli tutti, gli esponenti istituzionali del suo partito. Ma il numero delle adesioni al momento è piuttosto basso: alla Camera, ieri mattina, avevano garantito la presenza appena una decina dei 66 eletti. Non a caso, nella nota in cui il Carroccio presenta l’iniziativa in programma sabato pomeriggio a Roma sotto l’insegna del gruppo europeo di Identità e democrazia, ci si sofferma sulla partecipazione dei 5 ministri e poi — genericamente — si fa riferimento a «deputati, senatori ed europarlamentari».

 

salvini le pen

[...] molti esponenti del partito hanno fatto sapere di non poter più rinunciare a precedenti impegni. Non ci saranno, tra gli altri, il presidente della Camera Lorenzo Fontana (che ha già un altro appuntamento in agenda) e i governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga.

 

Ma le assenze sono figlie anche della perplessità che, dentro la Lega, desta il posizionamento del partito fra le frange estreme nazionaliste dello schieramento politico. Perplessità che non si sono attenuate dopo l’uscita del segretario di lunedì sulle elezioni russe, dopo le parole sul «popolo che quando vota ha sempre ragione» che scaccia qualsiasi ombra sull’opaco plebiscito a favore di Putin. Una sortita che ha lasciato sbigottiti gli alleati, malgrado le frettolose rettifiche ufficiali della Lega, e che — appunto — non fa felici quanti nello stesso partito di via Bellerio chiedono un approccio più moderato. Come ad esempio il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.

 

salvini giorgetti

Ma la strategia di Salvini ormai è chiara: infilare l’ultimo corridoio a destra per cercare di raggranellare voti e riempire un’area […] lasciata libera da una Meloni “istituzionale”. In realtà, nella mente del segretario, l’elettorato da solleticare con gli omaggi al Cremlino è più ampio: comprende alcune fasce di cattolici, grillini, teorici della pace prima di tutto che non credono ancora all’aggressione di Putin e si allontanano sempre più da Zelensky e dalla Nato.

 

[…] Ma Salvini non deflette. E prosegue nel suo cammino a destra che lo pone lontano, in chiave futura, non solo dal Ppe ma anche da Ecr. Un esponente di spicco di Forza Italia racconta che nello scorso giugno, dopo la morte di Berlusconi, consigliò al segretario leghista di porsi in modo più moderato, di lasciare più spazio a Giorgetti, per dare una scialuppa di salvataggio ai disorientati orfani del Cavaliere.

la studentessa italiana di mosca vignetta by rolli il giornalone la stampa

 

«Ma Matteo ha continuato a corteggiare gli estremisti, fino ad invitare Marine Le Pen a Pontida... Non c’erano più margini di dialogo ». Il problema, per la Lega, è che FI adesso si è rivitalizzata e la stessa Le Pen ha assunto posizioni più soft: lei, che non ha mai nascosto in passato simpatie per il Cremlino, ha di recente reso «onore all’eroico popolo ucraino». E a Roma non ci sarà. Mentre invece sabato sarà probabilmente presente al fianco di Salvini Tino Chrupalla, uno dei leader dei tedeschi di Afd, che ha definito “insopportabile” il modo in cui Putin è stato accusato della morte di Navalny. Perché alla fine c’è un filo che tiene tutto. E che porta spesso a Mosca.

MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI cremlins meme by emiliano carli il giornalone la stampa

MATTEO SALVINI - MARINE LE PEN - FRANCESCA VERDINI A PONTIDA 2023matteo salvini marine le pen mangiano a pontida 1abbraccio tra matteo salvini e giorgia meloni alla camera

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…