bollette mario draghi

IL PIANO DI DRAGHI PER RAFFREDDARE LE BOLLETTE – L’INTERVENTO VARATO IN CDM PREVEDE LO STANZIAMENTO DI 8 MILIARDI, 6 DEI QUALI PER IMPRESE E FAMIGLIE CONTRO IL CARO ENERGIA. SI CONTA DI PORTARE LA PRODUZIONE ITALIANA DI GAS SINO A 5 MILIARDI DI METRI CUBI SENZA NUOVE TRIVELLAZIONI E UN FONDO DI UN MILIARDO DI EURO ALL'ANNO “PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DELLE AUTOMOBILI”-  ARRIVA LA CONFERMA DEL SUPERBONUS EDILIZIA CON MISURE DI CONTRASTO ALLE FRODI E UN FONDO DI 15 MILIONI PER I SANITARI DECEDUTI PER COVID-19…

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

 

mario draghi in conferenza stampa

Il primo intervento è quello sul caro bollette - altri 6 miliardi di euro per imprese e famiglie all'interno di un provvedimento che in totale ne stanzia 8 - ma la conferenza stampa di Mario Draghi alla fine tocca anche uno dei temi più sensibili del suo governo, quello della lotta al Covid: è possibile che a fine marzo finisca lo stato di emergenza e in ogni caso «nei prossimi giorni presenteremo una road map che elimini ogni incertezza, voglio uscire al più presto, quindi anche limitare le restrizioni al più presto possibile».

 

bolletta

L'accenno del capo del governo si accompagna a un'altra misura che riguarda il Covid, «abbiamo approvato un fondo di 15 milioni per i sanitari deceduti per Covid-19». Ma l'intervento varato in Consiglio dei ministri è corposo e varia dalle misure prese dal ministro Roberto Cingolani, che conta di portare la produzione italiana di gas sino a 5 miliardi di metri cubi dai 3,2 attuali, senza nuove trivellazioni, al fondo di un miliardo di euro all'anno «per la transizione ecologica delle automobili», voluto dal ministro Giancarlo Giorgetti.

 

Draghi incazzato

Potere d'acquisto Uno spettro ampio di interventi, insieme alla conferma del superbonus edilizia con misure di contrasto alle frodi, che il ministro dell'Economia Daniele Franco scompone nelle cifre destinate alle famiglie e alle imprese, per fronteggiare il caro bollette, e che il capo del governo commenta in questo modo: «Interveniamo ora, e senza scostamento di bilancio, per evitare che il rincaro dell'energia si traduca in un minor potere di acquisto delle famiglie e in una minore competitività delle imprese».

 

rincaro energia e aumento delle bollette 9

Draghi aggiunge che nel provvedimento sono state definite misure anche per intervenire «in modo strutturale sulla produzione del gas italiano e per semplificare l'istallazione di impianti di energia rinnovabile». Con una postilla non da poco: ci si aspetta che anche le aziende si facciano carico, almeno in parte, del caro energia, «sul come ci stiamo riflettendo», aggiunge il capo del governo.

 

Occupazione Prima di commentare lo stato della maggioranza, la sua irritazione del giorno prima per quei quattro voti in Parlamento contro il parere del governo, Draghi commenta alcuni dati economici, sono «buone notizie: il numero degli occupati è cresciuto in Italia fra gennaio e dicembre di oltre 650 mila unità e il tasso di occupazione è aumentato di 2,2 punti percentuali ritornando al livello di prima della pandemia ma ovviamente ci sono delle criticità a cui non dobbiamo abituarci.

mario draghi in conferenza stampa 3

 

La maggior parte dei nuovi dipendenti nell'ultimo anno ha firmato un contratto a tempo determinato e solo un quarto un contatto permanente». Ultimatum Poi si passa alle fibrillazioni delle ultime ore, la visita del premier a Mattarella, quella sorta di ultimatum che lui stesso avrebbe lanciato ai partiti, nel caso non fossero in grado di garantire il percorso parlamentare delle misure adottate dal governo. Prima un momento di leggerezza, tutto sembra acqua passata: «Avete visto che bravi ministri che ho... è un bellissimo governo».

 

Ma l'eco dei problemi resta: «Sì, vedrò i leader - dice Draghi -, ma non devo fare uno sforzo particolare, il colloquio con loro è continuo. Ieri ho semplicemente ricordato quello che è il mandato del governo, creato dal presidente della Repubblica, per affrontare certe emergenze e conseguire certi risultati». Possono cambiare metodo e confronto fra maggioranza e Palazzo Chigi? «Con il massimo rispetto ho detto le cose che ho detto. Non può che essere così. Il governo e io abbiamo sempre offerto la massima disponibilità. Possiamo rivedere le modalità di confronto, ma teniamo dritta la barra del timone. Per un cambio di metodo - ha aggiunto - bisogna chiedere anche all'altra parte».

 

rincaro energia e aumento delle bollette 7

Ma, ha aggiunto, «tutto quello che serve il governo e io lo faremo». Quindi le tappe che ritiene prioritarie nel breve periodo, almeno da qui a giugno: «Delega fiscale, sulla concorrenza e il codice appalti: è questo il blocco principale dei provvedimenti» da avviare a cui seguiranno «poi i provvedimenti sulla transizione ecologica e digitale e sulle infrastrutture». Missione a Mosca Si passa quindi alla sua imminente visita a Mosca, per incontrare il presidente russo, cercare in extremis una via di mediazione fra Putin e Zelensky: «Il colloquio è stato richiesto da Putin. Uno dei segnali più importanti è l'unità che c'è tra i Paesi della Nato, che non conosce sfumature di diversità. Ma accanto a questo è importante che ci sia una posizione ferma di fronte all'attacco in Ucraina.

MARIO DRAGHI

 

Ora bisogna tenere aperte tutte le possibilità di dialogo. L'ambizione è portare tutti allo stesso tavolo, dobbiamo fare tutto il possibile». Il gas russo Ma c'è anche un risvolto tutto italiano, la nostra dipendenza per le forniture straniere di gas, che sfiora il 97%, la quota corposa che proviene dalla Russia, il nodo delle sanzioni occidentali che potrebbero danneggiare in particolare il nostro Paese. «L'Italia è pienamente allineata agli altri Paesi. È vero che stiamo discutendo con l'Ue le sanzioni, ma abbiamo fatto presente il nostro punto di vista: che devono concentrarsi su settori che devono essere ristretti, senza comprendere l'energia, e che siano proporzionate».

 

rincaro energia e aumento delle bollette 8

Ma «si sa che certe sanzioni avrebbero più impatto sull'Italia e meno su altri Paesi. Tutte le sanzioni che impattano indirettamente sul mercato energetico impattano di più sul Paese che importa più gas. E l'Italia ha soltanto il gas, non ha il nucleare e il carbone, è più esposta, si sta studiando come l'Italia possa continuare a essera approvvigionata da altre fonti».

rincaro energia e aumento delle bollette 5rincaro energia e aumento delle bollette 4rincaro energia e aumento delle bollette 3MARIO DRAGHI MEMErincaro energia e aumento delle bollette 6

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA