1. L’M5S DI GRILLO È “UN MOVIMENTO EVERSIVO” CHE VA MESSO FUORI DAL PARLAMENTO? 2. PER GIULIANO FERRARA “GRILLO DOVREBBE ESSERE BANDITO DALLA SCENA PUBBLICA, CON METODI RIGOROSI ED ESTREMI”. COLPE DEI PARTITI? NO, “IL PROBLEMA È QUANDO UN GALLI DELLA LOGGIA SCRIVE CHE HA VOTATO GRILLO, QUANDO MENTANA NE HA FATTO IL PROPRIO SUPER-EROE, QUANDO LA SPINELLI LO COCCOLA. COSÌ È NATO QUEL 25% CHE FA LO SBERLEFFO AI PARTITI E SI COMPORTA DA STRONZO VOTANDO GRILLO” 3. PER CACCIARI “LA RISPOSTA DEV’ESSERE POLITICA E PASSA PER IL PORTARE A TERMINE QUELLE RIFORME CHE LA POLITICA NON È STATA IN GRADO DI FARE PER TROPPI ANNI” 4. IL POLITOLOGO SARTORI VUOLE SEMPLICEMENTE CHE LA COSTITUZIONE SIA RISPETTATA: SE I DEPUTATI CINQUE STELLE SI OSTINANO A NON RICONOSCERE CHE RAPPRESENTANO LA NAZIONE E NON GRILLO E CASALEGGIO SOLTANTO, ALLORA “SONO LIBERI DI ENTRARE IN PARLAMENTO, MA A PASCOLARE. COSÌ MAGARI QUALCUNO IMPARA ANCHE UN MESTIERE”


Francesco Bonazzi per Dagospia

Sarà anche il primo partito alla Camera, con quel 25,5% raccolto alle elezioni di febbraio, ma "Grillo è un fuorilegge della democrazia". Giuliano Ferrara firma la messa al bando sul Foglio dei Fogli e con Dagospia mette a fuoco anche i facilitatori del successo del Movimento 5 Stelle: "La battaglia contro la casta condotta in questi anni dal giornale edito dalle banche (il Corriere della Sera, ndr) ci ha fatti scendere al livello del comico totalitario".

Ora è arrivato il momento di reagire, dopo gli insulti sessisti, i roghi di libri e gli atteggiamenti violenti degli ultimi giorni. Il direttore del Foglio chiede che Grillo venga "isolato e punito". Il filosofo Massimo Cacciari preferisce le armi dell'indifferenza e del contrasto politico. Il politologo Giovanni Sartori vuole semplicemente che la Costituzione sia rispettata: se i deputati Cinque Stelle si ostinano a non riconoscere che rappresentano la nazione e non Grillo e Casaleggio soltanto, allora "sono liberi di entrare in Parlamento, ma a pascolare".

In queste ultime ore il Palazzo ha in qualche modo reagito all'offensiva lanciata da Grillo dentro e fuori il Parlamento. Dal Quirinale è filtrato un allarme per il livello di "barbarie" raggiunto e la Boldrinmeier, come presidente della Camera, ha definito l'M5S "un movimento eversivo", che ha l'obiettivo di "spazzare via tutto".

Chi però ha affrontato la questione di petto, senza timori di portarla alle estreme conseguenze, è il direttore del Foglio. Nel suo articolo di oggi (Grillo è un fuorilegge della democrazia. Va punito"), Ferrara scrive che "Grillo dovrebbe essere bandito dalla scena pubblica, con metodi rigorosi ed estremi. Dovrebbe essere inseguito dal disprezzo agente, non inerte, delle istituzioni. Dovrebbe essere considerato, lui con i suoi corteggiatori e seguaci, come quel che è: un mostro antidemocratico di volgarità e di menzogna, uno che lucra sulla credulità popolare, una specie di metodo stamina a largo raggio".

Non solo, ma "deve essere sepolto sotto una valanga di indifferenza e di superiorità morale. Deve essere eliminato dal finto gioco delle regole e delle parti a cui si riduce, quando muore, una democrazia senza spada e senza risorse difensive e d'attacco. Grillo kaputt. Questo è il problema. Altro che il sessismo".

Secondo Massimo Cacciari, quella per "Grillo kaputt" è sicuramente una buona battaglia. Ma non va combattuta ricorrendo ad armi speciali e, soprattutto, pericolose. "Sono contrario alla messa fuori legge dei grillini", premette il filosofo veneziano, "perché la risposta dev'essere anzitutto politica e passa per il portare a termine quelle riforme che la politica non è stata in grado di fare per troppi anni".

E le intemperanze, chiamiamole così, degli ultimi giorni? Per Cacciari "quando i deputati Cinque Stelle fanno la pipì fuori dal vaso, ci sono regolamenti parlamentari e leggi da fa rispettare, come nel caso di quell'insulto ("boia") a Giorgio Napolitano che è un reato sul quale i magistrati indagheranno". Insomma, tra armi della politica e armi dei codici (anche penali), a partiti e istituzioni non mancherebbero gli strumenti per difendersi dall'assalto delle truppe del comico genovese.

Ne è convinto anche Giovanni Sartori, uno dei massimi esperti mondiali di sistemi costituzionali. se i grillini eletti affermano di non rispondere alla nazione ma solo a qualcuno "si verifica una grave violazione costituzionale, in forza della quale possono pure entrare alle Camere, ma non a votare: a pascolare. Così magari qualcuno impara anche un mestiere".

Sartori ricorda che si tratta di un principio alla base di tutte le costituzioni fin dai tempi della Rivoluzione francese e se lo si viola "si torna indietro di secoli, a dei rapporti privatistici di tipo medioevale, con dei semplici portavoce di qualcuno al posto dei rappresentanti di tutti".

"Portavoce", non a caso, è una parola-chiave nel linguaggio e nella mistica grillina. Ma allora i deputati dell'M5S accusati di comportarsi come meri esecutori di Grillo e Casaleggio sarebbero illegittimi? 

Ma come, si viola la Costituzione da mesi e mesi e nessuno dice nulla? Sartori ribatte pronto: "E' un'assoluta vergogna e l'ho già scritto due volte, ma niente! Siamo di fronte a una grave ignoranza o finta furberia". Nel senso che gli altri partiti sperano comunque di impossessarsi, prima o poi, di tutti quei voti.

In effetti, un quarto dei consensi espressi alle ultime elezioni è andato verso Grillo e Ferrara per primo lo riconosce quando lo chiamiamo: "Non puoi isolare facilmente un movimento che ha il 25% e che ha raggiunto un simile risultato anche per colpe altrui".

Colpe dei partiti? No, per Ferrara colpe di un determinato establishment: "Il problema è quando un Galli della Loggia scrive che ha votato Grillo, quando Mentana ne ha fatto il proprio super-eroe in televisione, quando la Spinelli lo ammette nel proprio giardino personale. Così è nato quel 25% che fa lo sberleffo ai partiti e si comporta da stronzo votando Grillo".

Negli Stati Uniti, ci sarebbero "un netto ostracismo e l'impossibilità sociale a essere come Grillo", ed è per questo che secondo Ferrara "bisogna difendere le istituzioni applicando in modo rigidissimo leggi e regolamenti esistenti". "Il vero scandalo - conclude il giornalista - è tutta questa tolleranza, è il fatto che Grillo venga coccolato e che con la campagna contro la Casta condotta dal giornale edito dalle banche si sia scesi al livello di questo comico totalitario".

Comico o non comico, ne fa una questione di livello anche Cacciari, quando allarga le braccia e scruta poco più che macerie: "Qui il problema è generale ed è di una qualità della rappresentanza, non solo grillina. Sessanta, o settanta anni fa, con questa crisi e questo livello catastrofico del ceto politico, la democrazia sarebbe stata in pericolo. Dobbiamo stare molto attenti perché abbiamo un Parlamento di nominati e cooptati spesso senza doti particolari se non quella di avere meno di quarant'anni". Un avviso per tutti, anche per i piddini e la giovane segreteria sbandierata da Renzi.

 

 

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