L’ONORE FERITO - IL PRESIDENTE DELLA MULTINAZIONALE USA “TITAN” FA IL MARPIONNE IN FRANCIA: “I DIPENDENTI FRANCESI RICEVONO DEI SALARI ELEVATI MA LAVORANO SOLO TRE ORE. ANDREMO IN INDIA E IN CINA, PUÒ TENERSI I SUOI SEDICENTI OPERAI” - I SUSCETTIBILI GALLETTI , IN TESTA IL MINISTRO DELO SVILUPPO, SCATENANO UN POLLAIO, MA POI ABBASSANO LA CRESTA…
Alberto Mattioli per "la Stampa"
«I dipendenti francesi ricevono dei salari elevati ma lavorano solo tre ore. Hanno un'ora per il pranzo, chiacchierano per tre ore e lavorano le altre tre. L'ho detto ai sindacati francesi. Mi hanno risposto che in Francia è così».
Firmato Maurice «Morry» Taylor jr, presidente della multinazionale americana Titan International che produce pneumatici per veicoli agricoli. Destinatario, il ministro francese del Rilancio produttivo, Arnaud Montebourg. Oggetto, la fabbrica Goodyear di Amiens, che il gruppo chiuderà lasciando senza lavoro 1.173 persone. Per evitare all'industria francese l'ennesima Waterloo, Montebourg aveva proposto alla Titan di rilevare la fabbrica. La risposta l'ha pubblicata il quotidiano economico «Les Echos». E', diciamo così, molto diretta. In pratica manca solo il «vaffa». O più probabilmente è sottinteso.
«Lei - scrive Taylor jr a Montebourg - vuole aprire una discussione con Titan. Crede che siamo così stupidi? Titan ha i soldi e la competenza per produrre dei pneumatici. Cosa possiede questo folle sindacato? Il governo francese. L'agricoltore francese vuole dei pneumatici a buon prezzo. Se ne infischia se arrivano dalla Cina o dall'India. Titan comprerà una fabbrica cinese o indiana, pagherà meno di un euro all'ora di salario e esporterà tutti i pneumatici di cui la Francia ha bisogno. Può tenersi i suoi sedicenti operai».
Uno schiaffo per iscritto (oltretutto in inglese, e per i francesi è quasi altrettanto grave) che da questa parte dell'Atlantico ha scatenato l'inferno. I sindacati si dicono insultati, i politici di destra e di sinistra sfoggiano un'indignazione bipartisan e la portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, ricorda a «monsieur Taylor» che «la Francia resta il primo Paese destinatario degli investimenti americani in Europa, senza dubbio per delle buone ragioni».
Il bollente Montebourg, peraltro abituato a usare più o meno gli stessi toni con gli industriali francesi, definisce la lettera «estremista e insultante» e annuncia «uno zelo raddoppiato» delle dogane francesi sui pneumatici griffati Titan. Ma molti osservatori, fatta la tara dell'onore nazionale offeso, fanno notare che per evitare la chiusura delle fabbriche i proclami non bastano.
Lui, mister Taylor, non fa una piega. Del resto, non è nuovo a dichiarazioni choc. Quindi ha subito fatto sapere che la sua «non era una lettera alla fidanzata. Si parla d'affari. Noi siamo quelli che hanno il libretto degli assegni e voi ci dite che dobbiamo prima incontrare i sindacati? Siete fuori di testa. Presto in Francia non ci saranno più impieghi e tutti passeranno la giornata al caffè a bere vino rosso». Amen.
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