L’OPA DI GIANNINO SUL CENTRODESTRA: “SILVIO VUOLE IL MIO RITIRO? NEANCHE PER SOGNO. IO VOGLIO CHE PERDA” - “SIAMO AL 5% IN LOMBARDIA, VENETO E FRIULI. IO PESCO A DESTRA E A SINISTRA. CI SONO MOLTI DELUSI DAL PD CHE AVREBBERO VOTATO VOLENTIERI RENZI” – ‘’Bersani non può stare con Monti e Vendola’’ - “SE SONO PIÙ EGOCENTRICO DI BERLUSCONI ALLORA SIGNIFICA CHE HANNO TROVATO IL LORO LEADER DEL FUTURO”…

1. L'OPA DI GIANNINO SUL CENTRODESTRA
Amedeo La Mattina per "la Stampa"

Oscar Giannino è diventato la bestia nera di Berlusconi che gli ha chiesto la "cortesia" di togliersi di mezzo perché la sua lista Fare per fermare il declino potrebbe far perdere il centrodestra. Potrebbe soprattutto far mancare quella mancia di voti che in Lombardia servono a Maroni per vincere la presidenza ma al Cavaliere preme ben altro: il premio di maggioranza che quella Regione assegna per il Senato; 27 seggi che valgono come oro.

Allora Giannino, userà questa cortesia al Cavaliere?
«Neanche per sogno, a maggior ragione adesso che una bella brezza fresca sta soffiando nelle nostre piccole vele. Ma ricordo una canzoncina della mia infanzia "noi siamo piccoli ma cresceremo e alla fine ce la faremo...". Vedrete quanti eletti fuori dai partiti entreranno in Parlamento e voglio vedere come faranno il governo ed eleggeranno il nuovo capo dello Stato. Se Berlusconi si scomoda per chiedermi di ritirarmi significa che ha paura, che noi andiamo veramente forte e quel 5% che ci accreditano in Lombardia è vero».

Voti pescati a destra che possono far vincere la sinistra.
«Non è vero. Io pesco a destra e a sinistra. Ci sono molti delusi dal Pd che avrebbero votato volentieri Renzi se avesse vinto le primarie. E poi, scusate, se Berlusconi perde non lo ritengo una disgrazia per l'Italia. Anzi, io voglio che perda... Ha promesso per diciotto anni di abbassare le tasse e ridurre la spesa e invece ha fatto esattamente il contrario. Questo vale anche per la sinistra. Destra e sinistra pari sono e di questi due schieramenti non se ne può più».

Berlusconi l'ha chiamata per chiederle di ritirarsi?
«No e anche se mi chiamasse io non mi ritiro neanche morto. Io sono un vero liberale e voglio sgombrare il campo da chi come Berlusconi e questa destra che fa il tifo perché in Germania vinca l'estrema sinistra per consentire all'Italia di fare la spesa facile».

Il voto dato a Fermare il declino può essere inutile. Lei potrebbe non eleggere un parlamentare. Non è così?
«E chi l'ha detto.. Wait and see. La migliore risposta a chi dice che il nostro voto è inutile l'ha data lo stesso Berlusconi chiedendomi di scomparire. La verità è che a loro li manda ai pazzi il fatto che in Lombardia, e ovunque andiamo al Nord, riempiamo i teatri. Io non guardo i sondaggi ma saremo una sorpresa. Guardi, ci sono i sondaggi fatti con le telefonate e lì siamo sottostimati perchè quel tipo di elettorato non ci conosce. Gli umori che invece girano on line ci sopravvalutano perchè ci conoscono bene. Una taratura media ci sta bene e sono convinto che saremo sopra il 5% in Lombardia, Veneto e Friuli. Più Berlusconi la spara grossa più mi dà una mano».

Il direttore del Giornale Sallusti ha scritto un articolo titolato «Grandi idee e piccoli Oscar della stupidità». Dice che lei è astioso, rancoroso, vendicativo e più egocentrico di Berlusconi.
«Bè, se sono più egocentrico di Berlusconi allora significa che hanno trovato il loro leader del futuro. Si scambia per egocentrismo la mia passione per i colori e i vestiti fuori dal comune. Sorrido ai giudizi di Sallusti, così ho riso quando venni allontanato dalla direzione di Libero Mercato durante la direzione Feltri-Sallusti di Libero».

Quali sono i suoi rapporti con Monti.
«Ottimi, di grande stima. Ci sentiamo».

Per il futuro vede una possibile collaborazione?
«Per il futuro vedremo, dipende da come si mette il pasticcio del Pd perché Bersani non può stare con Monti e Vendola».

2 - IL GIORNALISTA RIPUDIATO DA B. MEDITA VENDETTA
Paola Zanca per il "Fatto quotidiano"

Il bastone l'ha sostituito con le catene. Economista per quotidiani, radio e tv, a 51 anni ha deciso di giocare a fare il politico. "Tornerò a fare il giornalista", promette. Per ora, Oscar Giannino, gira piazze e teatri in qualità di candidato premier di Fare-Fermare il declino. Non è un partito: è un movimento nato sessanta giorni fa, da un appello di nove economisti stanchi di elaborare ricette che i politici non applicano mai. Ma quando è arrivato il momento di depositare simboli e liste, i professori hanno fatto sapere che preferivano rimanere in cattedra e al telegenico Oscar è toccato armarsi e ammanettarsi.

Fino a quattro giorni fa, però, non ha fatto paura a nessuno: società di sondaggi che nemmeno lo rilevano e, chi si applica, certifica che non va oltre l'un per cento e mezzo. Ma le antenne hanno cominciato a drizzarsi quando il termometro di fiducia di Silvio Berlusconi, Alessandra Ghisleri, ha comunicato al Pdl che in Lombardia, "il Giannino di turno" può mettere seriamente a rischio la vittoria di Roberto Maroni e del centro-destra intero.

COSÌ, son partiti gli anatemi. Culminati, come da copione, nell'editoriale del Giornale di ieri. Alessandro Sallusti firma la condanna di famiglia al "voto inutile". E assegna "l'Oscar della stupidità" al giornalista che prima era solo "megalomane" e adesso è diventato "astioso, rancoroso, vendicativo": un "Berlusconi mancato", uno che "chi lo conosce lo evita". Nel centrodestra lo conoscono bene.

Giannino, tra le altre cose, è stato direttore (poi licenziato) del dorso economico di Libero, ha scritto manuali per la Free Foundation di Renato Brunetta, ha condotto una delle serie di Batti e ribatti (la striscia che sostituì Enzo Biagi dopo l'editto bulgaro), è amico personale di Emma Marcegaglia e il suo matrimonio (dove si è mangiato solo riso bianco scondito e verdure lesse) è stato celebrato da Giorgia Meloni. Ma adesso, lui che si rivolge ai delusi del berlusconismo, è diventato il nemico giurato.

Così, se Sallusti colpisce sulla carta, domani sera (a InOnda, su La7) Daniela Santanché è l'incaricata della distruzione in video. E sulle reti di casa Berlusconi, a Giannino è toccata la retrocessione: in agenda aveva un'ospitata da Barbara D'Urso, a Pomeriggio Cinque, mercoledì 20 febbraio, a quarantotto ore dall'inizio del silenzio elettorale. Niente da fare, la ghiotta puntata la farà qualcun'altro: Giannino deve accontentarsi di lunedì 18.

Il clima, nel comitato di Fare (a due passi dalla sede del Pd), è quello dell'assedio. Ma si fanno coraggio: "Non c'è giorno in cui non cresciamo di uno 0,1 per cento" anche se ammettono che al Sud non esistono. Hanno bisogno di due milioni di euro ma finora ne hanno raccolti solo metà. Stanno ancora valutando come (e se) restituire i rimborsi elettorali. Vanta, lui, il secondo posto nella classifica dei politici con la reputazione digitale più influente.

Gongolano per un sondaggio della Tribuna di Treviso che in città li dà al 20 per cento. Giurano di avere la stessa indignazione civica di Grillo, solo che loro "passano la notte a studiare i bilanci di Mps". Domenica a Milano fanno il loro primo congresso, ma lo chiamano "antimeeting" e annunciano flash mob per tutta la città. Giannino l'ha promesso: "Porterò in Parlamento una pattuglia di rompicoglioni".

 

 

OSCAR GIANNINO E OLIVIERO TOSCANI PUBBLICIZZANO PORSCHE montezemolo e oscar giannino jpegmario mario giannino Giannino GIANNINO large fermate giannino zingales e giannino OSCAR GIANNINO E OLIVIERO TOSCANI PUBBLICIZZANO PORSCHE OSCAR GIANNINO S INCATENA A PORTA A PORTA OSCAR GIANNINO S INCATENA A PORTA A PORTA

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