DIGITAL WORLD - L’OXFORD INTERNET INSTITUTE HA CREATO UN NUOVO ATLANTE SEGNANDO I RAPPORTI DI FORZA ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE DEL WEB (E L’ITALIA NON SE LA CAVA MALE)

Vittorio Sabadin per "la Stampa"

I confini dei Paesi posti sulle carte geografiche delimitano lo spazio che occupano sulla Terra, ma non ci dicono molto altro. Essere grandi non vuole sempre dire essere anche forti, mentre minuscole, insignificanti nazioni controllano buona parte della ricchezza globale. Così, ogni tanto vale la pena di ridisegnare la mappa del mondo in altri modi, per evidenziare chi conta davvero.

L'Oxford Internet Institute ha creato un nuovo atlante geografico prendendo come parametro la diffusione del web nei diversi Paesi, che sono stati dimensionati in base al numero degli utenti e alla potenzialità di incrementarli nei prossimi anni. La mappa che ne è risultata non ha nulla a che fare con quelle che siamo abituati a vedere e assomiglia più a quella che disegnerebbe un alieno di un'altra galassia, se dovesse basarsi solo sui segnali che riceve dai computer terrestri. Pensando che Internet è disponibile globalmente in modo uniforme, assegnerebbe più spazio dove ci sono più segnali e meno dove l'emissione è irrilevante.

Ragionando più o meno allo stesso modo, i ricercatori Mark Graham e Stefano De Sabbata hanno cancellato dalla cartina del mondo i Paesi con meno di un milione di connessioni Internet. Al loro posto c'è l'acqua degli oceani o qualche vicino che invece si è allargato un po'. Buona parte dell'Africa è così scomparsa, soprattutto nella zona sub-sahariana, mentre Sud Africa, Nigeria, Kenya e i paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno registrato sensibili crescite rispetto ai dati resi noti nel 2008 dalla World Bank.

Ma la variazione più significativa riguarda la Cina, che ha largamente sopravanzato la Russia come massa di terra. Chi ancora pensa che l'inglese sia la lingua del web dovrà ricredersi presto, visto che il 42% degli utenti globali vive in Asia, e che Cina, India e Giappone superano già l'intera Europa e il Nord America nel numero di persone connesse.

Ma questo è ancora niente: in Cina mezzo miliardo di persone è online e un altro mezzo miliardo è in attesa di esserlo. Solo il 20% degli abitanti dell'India ha accesso a un computer ma nel giro di pochi anni gli utenti saranno centinaia di milioni. Quando tra un paio d'anni si rifarà la cartina, l'Europa e gli Stati Uniti saranno ancora più piccoli, e l'Asia dominerà il mondo.

L'Italia non se la cava malissimo. Nella mappa conquista più terreno di quello di cui geograficamente dispone, divora la Corsica che non esiste più, e ha il colore pallido che gli studiosi hanno assegnato nella ricerca ai Paesi ancora dotati di possibilità di crescita nel numero degli utenti connessi. Il Portogallo quasi sparisce, come la Grecia, ma tutti i paesi con una penetrazione del web superiore all'80% sono in Europa, meno il Canada, la Nuova Zelanda, il Qatar e la Corea del Sud.

Solo un terzo della popolazione mondiale, sottolinea lo studio di Oxford, ha accesso al web e la nuova mappa mostra non soltanto i nuovi rapporti di forza del Pianeta in base alla disponibilità di tecnologie di comunicazione, ma anche l'inesorabile crescita del digital divide, che rischia di lasciare indietro per sempre vaste aree del pianeta.

Il divario fra chi ha e chi non ha è molto ampio, ma sarà più grande e più grave quello tra chi è connesso e chi non lo è. E nessuno è ottimista al riguardo: chi guadagna uno o due dollari al giorno non ha l'elettricità in casa, ed è inutile mandargli un computer. Né le grandi compagnie hanno interesse a fare investimenti in aree dove la gente non ha soldi da spendere e che resteranno dunque abbandonate e sempre più isolate dalla possibilità di accedere alle informazioni. La cartina del mondo cambierà ancora, e probabilmente ci piacerà sempre meno.

 

 

ARABIA SAUDITA INTERNETINTERNET E TELEVISIONE FLUSSI INTERNET NON TOCCATE INTERNET

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…