METTERE NERO SU NERO - L’ULTIMA INVENZIONE ANTI-OBAMA DEI REPUBBLICANI È IL MILIARDARIO AFROAMERICANO HERMAN CAIN, PROPRIETARIO DELLA CATENA DI RISTORANTI “GODFATHER’S PIZZA” - CON CHRIS CHRISTIE AL PALO, RICK PERRY IN CADUTA LIBERA E MITT ROMNEY INVISO ALL’ELETTORATO CRISTIANO, IL ‘GRAND OLD PARTY’ VUOLE ECCITARE L’ELETTORATO CONSERVATORE CON UN CANDIDATO ‘ABBRONZATO’ MA POLITICAMENTE SCORRETTO E CHE È ANCHE PASTORE RELIGIOSO IN GEORGIA...

Maurizio Molinari per "la Stampa"

Chris Christie rinuncia, Rick Perry è in discesa, Herman Cain è in crescita e la conseguenza è il rafforzamento di Mitt Romney: nel campo dei contendenti repubblicani alla Casa Bianca gli equilibri cambiano con notevole rapidità, svelando le trasformazioni in corso nell'elettorato conservatore. I grandi finanziatori repubblicani del New England e Nancy Reagan avevano puntato le loro carte sull'imponente governatore del New Jersey, Christie, che però ieri ha rinunciato.

«Il mio momento non è arrivato, non mi sento pronto, resto fedele all'impegno preso nel 2010 a governare questo Stato», ha detto, con un passo indietro disseminato di messaggi politici perché dirsi «non pronto» significa ribadire l'errore contestato a Barack Obama di candidarsi nel 2008. «Concordo con molte sue politiche ma Obama non sa guidare la nazione, ed essere un leader è l'unica cosa che nessuno ti può insegnare, o lo sei oppure no», ha sottolineato Christie, evitando di sostenere uno dei candidati repubblicani in lizza ma tratteggiando un programma elettorale: «Bisogna ridurre il deficit e il debito, riformare il fisco e passare da una società fondata sui diritti acquisiti a una costruita sulle opportunità». In concreto ciò significa che il governatore, sceglie di restare alla finestra per sostenere poi, con il suo bagaglio di consensi indipendenti, chi otterrà la nomination.

È una rinuncia che rafforza l'ex governatore del Massachusetts, Romney, perché nell'attuale parterre è quello che raccoglie i maggiori favori fra indipendenti e democratici in fuga da Barack Obama. A giovare a Romney sono anche i passi falsi del suo più agguerrito rivale, il governatore del Texas Perry, che prima ha irritato la base conservatrice dicendosi a favore dell'istruzione scolastica per i figli dei clandestini e poi è finito nella bufera per il ranch di famiglia il cui nome originale «Niggerhead» (Testa di negro) ha creato forte imbarazzo, tanto più che il padre lo usava come una riserva di caccia.

Una delle conseguenze dell'indebolimento di Perry, finora considerato il candidato della destra repubblicana, è che la base conservatrice guarda altrove ovvero verso Herman Cain, l'unico candidato afroamericano. Finora Cain era stato poco più di una comparsa ma nell'ultimo mese i sostegni fra i militanti del Tea Party sono passati dal 5 al 30 per cento, facendolo arrivare al 14 per cento delle preferenze repubblicane - secondo un sondaggio «AbcWashington Post» - affiancando Perry. Se Cain miete consensi è perché è l'ex imprenditore di successo della popolare catena di ristoranti Godfather's Pizza, è un pastore in Georgia e ama essere politicamente chiaro e scorretto, a cominciare dall'economia.

L'ultimo dibattito a Orlando ha esaltato tali caratteristiche. Per rilanciare la crescita ha una ricetta fiscale riassunta dalla formula «9-9-9» ovvero un'unica aliquota fissa al 9 per cento per le imposte aziendali, le tasse sul reddito e l'Iva. Per Kevin Hassett, direttore per l'Economia all'American Enterprise Institute, «è una formula efficace che può aiutarlo nella campagna».

Vedere lo spostamento di consensi della destra repubblicana dal governatore del Texas a un pastore-imprenditore afroamericano della Georgia dà lo spessore dei cambiamenti in atto in un partito che percepisce la possibilità di strappare ai democratici voti e Stati liberal. «Sono consapevole di partire sfavorito alle elezioni del 2012». È lo stesso Obama a percepire tale rischio, ammettendo alla tv «Abc» di «partire sfavorito» nella corsa alla rielezione a causa dell'impatto della crisi economica che spinge i suoi elettori del 2008 a cercare alternative sull'altro fronte.

Obama ammette che «gli americani non stanno meglio di quattro anni fa perché la disoccupazione è davvero troppo alta». Ed è questo scenario che gonfia le vele al candidato Romney, tornato a guidare i sondaggi per la prima volta da agosto con il 21 per cento dei favori e sette lunghezze di vantaggio sul tandem CainPerry. Anche se resta da sciogliere l'ultima incertezza: sulla volontà di Sarah Palin di candidarsi a dispetto di difficoltà nel finanziamento e gossip ingombranti.

 

herman cainCHRIS CHRISTIE Barack Obamamitt romneyrick perryherman cainherman-cain-e godfather-pizza

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…