vittorio sgarbi gennaro sangiuliano maria rosaria boccia

“LA BOCCIA È RIUSCITA IN UN CAPOLAVORO POLITICO” – VITTORIO SGARBI NON INFIERISCE SUL SUO GRANDE NEMICO SANGIULIANO, COSTRETTO A MOLLARE LA POLTRONA: “MI FA MOLTA TENEREZZA. AL DI LÀ DELLE SUE CAPACITÀ, È UNA CADUTA SUL NIENTE. IL FATTO CHE FOSSE LA SUA AMANTE NON IMPEDIVA LA NOMINA” – POI SI TOGLIE I MACIGNI DALLA SCARPA: “BOCCIA AVEVA IL PROFILO PER IL RUOLO DI CONSIGLIERA? MA SÌ. NON È CHE I COLLABORATORI CHE LUI HA SCELTO NEL CORSO DEL TEMPO FOSSERO DEGLI STATISTI. ORA GIULI DOVREBBE NOMINARLA, PER EVITARE ALTRI PASTICCI. LEI PUÒ AVERE CARTE IMBARAZZANTI…”

Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “La Stampa” - estratti

 

vittorio sgarbi gennaro sangiuliano

Vittorio Sgarbi, come al solito, sorprende. Gennaro Sangiuliano è stato un suo grande avversario, lo scontro con lui a portarlo alle dimissioni da sottosegretario alla Cultura, ma nel giorno della caduta del ministro lui non infierisce, o almeno non quanto uno potrebbe aspettarsi.

 

«È una cosa malinconica – dice – difficile da commentare. Mi fa molta tenerezza, mi spiace per lui... Lui ha fatto di tutto perché io mi divertissi firmando esposti anonimi, ma io non mi compiaccio affatto della sua caduta. Molte cose si possono criticare di lui, ma questa è una cosa insensata. Al di là del suo merito e delle sue capacità è una caduta sul niente. Basti pensare che se l'avesse nominata non sarebbe successo nulla…».

 

maria rosaria boccia con gennaro sangiuliano

Come non sarebbe successo nulla? Non ci sarebbero stati gli attacchi per aver scelto come consigliera una persona con cui aveva una relazione?

«Ma no. Intanto la nomina a consigliere supera la dimensione di amante. E poi non è che il fatto che fosse la sua amante impedisce la nomina… Il fatto è che non ci sarebbero state le polemiche alimentate da lei» [...]

 

Ma scusi, Boccia aveva il profilo per quel ruolo?

«Sì, sì. Un profilo di grande capacità operativa, non inferiore a quello di altri che aveva assunto come consiglieri. Non è che i collaboratori che lui ha nominato nel corso del tempo fossero degli statisti».

 

Ha capito perché ha lasciato dopo il "mea culpa" al Tg1?

«È stato sbagliato soprattutto parlare al Tg1, doveva solo nominare lei e non fare altro. Tutto il resto è un errore dietro l'altro. Lui si è trovato travolto dalla questione formale, cioè dalla richiesta di Boccia di essere confermata, richiesta a cui si è opposto evidentemente una parte delle persone che gli sono vicine, tra cui probabilmente la moglie. Questo veto ha determinato una reazione così mastodontica (di Boccia, ndr) e di cui non conosciamo ancora l'estensione».

 

alessandro giuli sergio mattarella - giuramento da ministro - vignetta by vukic

Una reazione che però sembra preparata: da tempo lei registrava, conservava mail, non è un gesto impulsivo…

«Ma no, lei aveva quel materiale in quanto due persone che hanno rapporti si scambiano messaggi o altro. Non è che si era creata una linea di difesa preventiva. Sarebbe diabolico...».

 

Non crede a Sallusti che ipotizza una regia dietro la vicenda?

«Ma no, non ci può essere nessuna regia. Lei si fidava di lui e lo ringrazia della nomina. Quando scopre che non è così usa a proprio vantaggio quello che aveva [...]»

 

Meloni è andata in tv a difendere Sangiuliano. Anche lei ha sbagliato?

«Si, anche lei… Ha ascoltato lui. Io non credo che Boccia abbia le chat delle conversazioni, è tutto romanzato. Ma si è dimostrata così abile – col materiale che aveva – da dare la prova che meritava di essere nominata. Possiamo dire che ha vinto il concorso non per titoli ma per esame».

 

MEME SULLE LACRIME DI GENNARO SANGIULIANO AL TG1

La premier ha scelto Giuli per sostituire il ministro. Che ne pensa?

«Giuli era in linea un'altra delle personalità considerate dalla premier, per questo fu nominato al Maxxi. Ha fatto una cosa logica, ha nominato un altro a cui lei dà la sua fiducia».

 

Qual è il disegno di Meloni: una nuova egemonia culturale? Nazione al posto del Paese e cose così? Un nuovo glossario della repubblica italiana?

«Mah, di certo non è il pensiero di Giuli: è abile, ha esperienza di equilibri tra destra e sinistra, non farà di questi errori nominalistici. La cosa che potrebbe fare è nominare Boccia, per evitare l'errore di Sangiuliano. Lui è disinteressato, non ha alcun motivo che non sia il riconoscimento delle capacità dimostrate sul piano operativo da Boccia. Per evitare altri pasticci, altre cose che lei potrebbe costruire potrebbe fare un contropiede dicendo: Sangiuliano è scivolato sulla Boccia, io la prendo e non scivolo».

 

Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI A POLIGNANO

Ma anche lei pensa che possa avere carte imbarazzanti?

«Lo dicono e può essere. E si è capito che per neutralizzare l'effetto occorre nominarle».

 

Cioè meglio tenerla buona?

«Non direi tenerla buona, ma riconoscere che è riuscita in un capolavoro politico. È anche di destra, come ha detto».

GENNARO SANGIULIANO - RIUNIONE A FERRAGOSTO CON VITTORIO SGARBI E I DIRETTORI GENERALI DEL MINISTERO DELLA CULTURA vittorio sgarbi gennaro sangiuliano GENNARO SANGIULIANO MARIA ROSARIA BOCCIA - MEMEgennaro sangiuliano maria rosaria boccia - meme ultimo tango a time square

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…