maurizio landini - cgil giorgia meloni

LA LA LANDINI – IL SEGRETARIO DELLA CGIL, DOPO AVER ACCOLTO GIORGIA MELONI CON TONI FELPATISSIMI, ALZA IMPROVVISAMENTE IL TIRO: “ABBIAMO REGISTRATO DIVERSITÀ MOLTO CONSISTENTI. SIAMO PRONTI ALLO SCIOPERO. COSTRUIREMO UNA MOBILITAZIONE CHE NON ESCLUDERÀ NULLA”. LA STRATEGIA BARRICADERA SERVE A COMPATTARE LA BASE, IRRITATA PER L'INVITO ALLA DUCETTA, E A ESSERE RIELETTO SEGRETARIO CON PERCENTUALI BULGARE (94%). MA LA CISL GIÀ FRENA: “LA FRETTA È CATTIVA CONSIGLIERA…”

 

1. LANDINI (RIELETTO) SI PREPARA ALLA PIAZZA: LONTANI DAL GOVERNO, CGIL VERSO LO SCIOPERO

Estratto dell’articolo di Andrea Bulleri per “il Messaggero”

 

maurizio landini cgil

«Distanti» dalla premier e «pronti allo sciopero». Che il sereno scoppiato venerdì sul palco della Cgil sarebbe stato breve, in molti erano pronti a scommetterlo. Ma che la tregua tra il sindacato di Corso Italia e il governo finisse dopo appena una manciata di ore dall'istantanea della stretta di mano tra Giorgia Meloni e Maurizio Landini, forse, è stata una sorpresa anche per il pubblico del congresso di Rimini.

 

Invitato, il giorno prima, a non fischiare ma a «saper ascoltare» le parole del capo del governo, il giorno dopo a imbracciare di nuovo bandiere e striscioni per scendere in piazza. Perché se venerdì il "Landini 1" aveva affermato che, visto il momento storico difficile, «il mondo del lavoro deve discutere, negoziare e trovare delle soluzioni», i toni del "Landini 2", quello salito sul palco ieri mattina […], sono ben più barricaderi.

MAURIZIO LANDINI E GIORGIA MELONI CON MARIO SECHI E PATRIZIA SCURTI ALLE SPALLE

 

«Dalle riflessioni del premier Meloni abbiamo registrato diversità molto consistenti», esordisce il segretario della Confederazione generale. «Su quella base, non c'è possibilità di discussione. È quindi evidente aggiunge che costruiremo una mobilitazione che non escluderà nulla». Neanche lo sciopero generale, suggerisce. Al punto che con Cisl e Uil «c'è già un incontro fissato, ne discuteremo la prossima settimana».

 

GIORGIA MELONI AL CONGRESSO CGIL - VIGNETTA BY ROLLI

[…] Nel mirino, in particolare, finisce la delega fiscale e il piano di palazzo Chigi ridurre le aliquote Irpef: «Non siamo d'accordo né sul merito né sul metodo», sbotta il segretario (riconfermato alla guida della Cgil per altri quattro anni).  «Se l'esecutivo non cambia posizione e non apre trattative vere, noi intendiamo mobilitarci per chiedere di cambiare i provvedimenti».

 

[…] E c'è chi avanza il sospetto che il repentino cambio di toni serva anche da risposta agli iscritti al sindacato, che avevano accolto con gelo l'invito a Rimini recapitato alla premier (così come la notizia del lungo colloquio avuto tra i due nel retropalco).

 

maurizio landini cgil 2

[…] Tra gli iscritti, insomma, era scattato un mezzo campanello d'allarme. Ed è così che, anche per non deludere il pubblico nel giorno della rielezione, avvenuta con la percentuale "bulgara" del 94%, l'ex leader dei metalmeccanici Fiom ha preferito andare sul sicuro, galvanizzando la folla degli astanti. Per il «confronto», a quanto pare, si dovrà attendere ancora.

 

2. SCIOPERO, LA CISL FRENA: «SERVONO RISPOSTE CHIARE MA NON C’È FRETTA»

Estratto dell’articolo di Marcello Zacchè per “il Giornale”

 

giorgia meloni parla al congresso della cgil 6

Luigi Sbarra, leader della Cisl: avete ritrovato come sindacati l’unità nell’opposizione alla legge delega sul fisco. Si contesta il metodo usato dal governo che non coinvolge le parti sociali nelle decisioni. Crede sia un tratto distintivo di questo esecutivo?

«Spero proprio di no. Mettere da parte il dialogo sociale sarebbe un grave errore. Non solo rallenterebbe il percorso delle necessarie riforme economiche, ma metterebbe a rischio la coesione sociale di cui il nostro paese ha enorme bisogno in questa fase difficile e complicata. Bisogna ridare vigore al confronto sui temi dell’agenda sviluppo. L’autosufficienza dei governi produce riforme instabili e divisioni nella società».

 

giorgia meloni luigi sbarra

Eppure la presenza della premier al congresso della Cgil sembra indicare la volontà di un dialogo sociale.

 «La premier ha fatto bene ad andare al congresso della Cgil. Le sue parole sull’importanza del confronto con il sindacato e i corpi intermedi sono apprezzabili. Speriamo siano il preludio per rafforzare il filo di un dialogo che, sui vari dossier, nei mesi si è oggettivamente indebolito. […]».

 

La ritrovata unità con Cgil e Uil è solo per il metodo? Landini parla già di sciopero.

«Ci incontreremo la prossima settimana. Decideremo insieme forme, modalità, intensità di un’eventuale mobilitazione unitaria. Ogni altra considerazione impegna solo chi la fa, la fretta è sempre cattiva consigliera. Di certo c’è l’obiettivo: ottenere risposte chiare del governo sulle nostre proposte in materia di fisco, pensioni, sicurezza sul lavoro, sanità pubblica, non autosufficienza, rinnovi dei contratti pubblici». […]

maurizio landini cgil luigi sbarra dopo l incontro con draghi PENSATI SGRADITA - LA PROTESTA DI ELIANA COMO CONTRO GIORGIA MELONI - CONGRESSO CGIL giorgia meloni parla al congresso della cgil 7maurizio landini cgil 3

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON HA PER NULLA DIGERITO L’INTESA TRA USA E UCRAINA (MEDIATA CON TRUMP DA BIN SALMAN E STARMER) PER UN CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI: IL “MACELLAIO” DI MOSCA (CIT. BIDEN) VOLEVA I NEGOZIATI SUBITO, NON LA TREGUA, CHE INVECE RICALCA LE RICHIESTE DI ZELENSKY – “MAD VLAD” SI STA RENDENDO CONTO CHE IN GIRO C’È UNO PIÙ PAZZO DI LUI: L’INSOSTENIBILE BIPOLARISMO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO È LOGORANTE ANCHE PER MOSCA. UNO CHE DOPO AVER ANNUNCIATO DI AVER SOSPESO ARMI E CIA A KIEV, OPLÀ!, ORA HA RINCULATO. E MINACCIA “SANZIONI DEVASTANTI” SE PUTIN NON ACCETTERÀ L’ACCORDO…

wanna marchi stefania nobile davide lacerenza

CRONACHE DI CASA MARCHI – QUANDO WANNA DICEVA AL “GENERO” LACERENZA: “PORCO, TI DOVRESTI VERGOGNARE, MERITI SOLO LA MORTE” – TRA LE INTERCETTAZIONI DELL’ORDINANZA DI ARRESTO DEL TITOLARE DELLA ''GINTONERIA'' E DI STEFANIA NOBILE, SONO CUSTODITE ALCUNE FRASI STRACULT DELL’EX TELE-IMBONITRICE – LA MITICA WANNA RACCONTA UNA SERATA IN CUI DAVIDONE “TIRA FUORI LA DROGA”: “L’HA FATTA DAVANTI A ME, IO HO AVUTO UNA CRISI E MI SONO MESSA A PIANGERE” – LA DIFESA DI FILIPPO CHAMPAGNE E LA “PREVISIONE”: “IO CREDO CHE ARRIVERÀ UNA NOTIZIA UNO DI ‘STI GIORNI. ARRIVERÀ LA POLIZIA, LI ARRESTERANNO TUTTI. PERCHÈ DAVIDE ADDIRITTURA SI PORTA SEMPRE DIETRO LO SPACCIATORE..."

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

elly schlein nicola zingaretti donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CHE FIGURA DI MERDA PER IL PD MALGUIDATO DA ELLY SCHLEIN: A BRUXELLES, TOCCATO IL FONDO, IL PD HA COMINCIATO A SCAVARE FACENDOSI SCAVALLARE ADDIRITTURA DAL PARTITO DI GIORGIA MELONI – SE FDI NON POTEVA NON VOTARE SÌ AL PROGETTO “REARM EUROPE” DELLA VON DER LEYEN, I DEM, CHE ADERISCONO AL PARTITO SOCIALISTA, SI SONO TRASFORMATI IN EURO-TAFAZZI: 10 HANNO VOTATO A FAVORE, 11 SI SONO ASTENUTI (E SOLO GRAZIE ALLA MEDIAZIONE DEL CAPOGRUPPO ZINGARETTI I FEDELISSIMI DI ELLY, DA TARQUINIO A STRADA, NON HANNO VOTATO CONTRO URSULA) – I FRATELLINI D’ITALIA, INVECE, DOPO AVER INGOIATO IL SI', PER NON FAR INCAZZARE TRUMP, SI SONO ASTENUTI SULLA RISOLUZIONE SULL’UCRAINA. LA SCUSA UFFICIALE? "NON TIENE CONTO" DELL’ACCORDO A RIAD TRA USA E UCRAINA. INVECE GLI EURO-MELONI PRETENDEVANO UN RINGRAZIAMENTO DEL  PARLAMENTO EUROPEO A "KING DONALD" PER IL CESSATE IL FUOCO TRA MOSCA E KIEV (CHE, TRA L'ALTRO, PUTIN NON HA ANCORA ACCETTATO...)

philippe donnet andrea orcel francesco gaetano caltagirone

DAGOREPORT: GENERALI IN VIETNAM - LA BATTAGLIA DEL LEONE NON È SOLO NELLE MANI DI ORCEL (UNCREDIT HA IL 10%), IRROMPE ANCHE ASSOGESTIONI (CHE GESTISCE IL VOTO DEI PICCOLI AZIONISTI) - AL CDA DEL PROSSIMO 24 APRILE, ORCEL POTREBBE SCEGLIERE LA LISTA DI MEDIOBANCA CHE RICANDIDA DONNET (E IN FUTURO AVER VIA LIBERA SU BANCA GENERALI) – ALTRA IPOTESI: ASTENERSI (IRREALE) OPPURE POTREBBE SOSTENERE ASSOGESTIONI CHE INTENDE PRESENTARE UNA LISTA PER TOGLIERE VOTI A MEDIOBANCA, AIUTANDO COSI’ CALTA (E MILLERI) A PROVARE A VINCERE L’ASSEMBLEA - COMUNQUE VADA, SI SPACCHEREBBE IN DUE IL CDA. A QUEL PUNTO, PER DONNET E NAGEL SARÀ UN VIETNAM QUOTIDIANO FINO A QUANDO CALTA & MILLERI PORTERANNO A TERMINE L’OPA DI MPS SU MEDIOBANCA CHE HA IN PANCIA IL 13% DI GENERALI…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...