LAUREATI CON 110 E FRODE: QUANTI VIP TRA I FALSI “DOTTORI”…

Ettore Livini per "la Repubblica"

Lo spread? Nossignori. Il peggior nemico dell'euro, numeri alla mano, è la "Lauree Patacca Spa", la fiorente industria multinazionale di diplomi millantati, tesi copiate e titoli di studio venduti a due lire da improbabili atenei online che da qualche mese sta facendo ridere (e tremare) mezza Europa. I casi italianissimi dei trionfi accademici del "Trota" Renzo Bossi in Albania e di Oscar Giannino - l'ex-leader di "Fare per fermare il declino" stoppato a due giorni dalle elezioni da un master, due titoli universitari e una partecipazione allo Zecchino d'oro totalmente inventati - sono solo la punta dell'iceberg.

Il web ha reso impossibile la vita ai falsi dottori del Vecchio continente. E la caccia ai curriculum vitae abbelliti da lauree inesistenti e ai plagi accademici ha già fatto più vittime della crisi dei debiti sovrani: due ministri nell'austerissima Germania (silurati), il titolare del dicastero all'Educazione - quando si dice l'uomo giusto al posto giusto - in Romania (saltato) e il presidente della Repubblica ungherese Pal Schmitt, ex medaglia d'oro olimpica di scherma, costretto alle dimissioni per aver coronato la sua carriera universitaria - voto 110 e lode - con una tesi copiata parola per parola da quella di un docente bulgaro.

Una Laureopoli continentale che rischia di chiudersi ora con il botto: nel tritacarne dei sospetti è finita ieri Alenka Bratusek, neo-primo ministro della Slovenia incaricato di salvare il paese (e forse anche la moneta unica) dal crac. «Il paper che le ha garantito un master in Scienze sociali - dicono implacabili i suoi accusatori - è la fotocopia in carta carbone di altri studi accademici». L'università di Lubiana ha aperto un procedimento di verifica e Bratusek ha già annunciato - facendo correre i brividi a molte cancellerie della Ue - che se il plagio fosse provato «darebbe subito le dimissioni».

Chi è senza peccato, del resto, scagli la prima pietra: la tentazione della scorciatoia accademica è una storia vecchia come il narcisismo dell'uomo e alimenta da sempre un indotto economico a molti zeri. E così le vie (traverse) per arrivare al pezzo di carta più prezioso del mondo, il certificato di laurea, non solo sono infinite ma sono battute pure da un'umanità varia ed eterogenea.

C'è Ron Hubbard, il fondatore di Scientology, che una cinquantina di anni fa ha scelto quella più diretta, fondando - almeno così sostiene la giustizia britannica - un ateneo ad personam a Los Angeles, la Sequoia University, e auto-conferendosi un diploma honoris causa per meriti nello studio della dianetica. C'è Scott Thompson, ex numero uno di Yahoo!, licenziato in tronco dal gigante del web per aver millantato una laurea in informatica.

Oppure Gilles Bernheim, rabbino capo della Francia, accusato di aver copiato buona parte del suo libro "Quaranta riflessioni ebraiche" e di aver incassato la Legion d'Onore da Nicolas Sarkozy tacendo il particolare trascurabile di non aver mai ottenuto il titolo di professore in filosofia. Peccatucci veniali.

Come quelli di chi - non avendo il pelo sullo stomaco per inventarsi il titolo di dottore - se lo compra. Negli Stati Uniti, complici le rette dell'Ivy League arrivate ormai ai 40mila dollari l'anno, sono spuntati decine di diplomifici che vendono dottorati "espresso" e a prezzi da saldo. La University of Berkley, una vocale di differenza con il mitico campus californiano, propone un catalogo stile Ikea con la laurea a 2.785 dollari e un master a 3.145.

Troppo caro? Poco male: Instantdegrees. com, offre un ventaglio di specializzazioni degno di Harvard - dalla Moda alla Medicina ayurvedica, da Economia e commercio fino alla Gastronomia - a partire da180 dollari l'uno,mentre chi non ha tempo da perdere o soldi da spendere può stamparsi un certificato di laurea fai-da-te a due lire da www.123certificates. com.

I controlli sono pari a zero, se è vero che Colby Nolan, un simpatico gattone di sei anni di proprietà di un procuratore generale della Pennsylvania è riuscito a guadagnarsi un diploma in Business administration alla Trinity Southern University di Dallas(poi chiusa dai giudici) senza dare un esame - per ovvi motivi - e pagando la miseria di 299 dollari.

Siamo, inutile dirlo, in pieno Circo Barnum del tarocco. Un mondo dove oltretutto non esiste senso della vergogna: «Sono molto imbarazzata all'idea che Karl Theodor Zu Guttenberg abbia copiato la tesi», ha detto Annete Schavan, ministro dell'Istruzione tedesco, commentando le dimissioni del suo collega della difesa. Salvo poi essere costretta a mollare la poltrona due mesi fa quando l'università di Dusseldorf le ha revocato per plagio la sua laurea in Filosofia.

E l'Italia? Noi - come tradizione nel campo dell'arte d'arrangiarsi - non dobbiamo farci insegnare niente da nessuno nemmeno sul fronte delle lauree patacca. Il genio nel campo, in fondo, resta il senatur Umberto Bossi (buon sangue non mente, dice chi ha seguito le peripezie accademiche del Trota) che come ha confessato il cognato «ha organizzato tre feste di laurea senza averne presa una».

Nella rete del millantato credito accademico sono finiti l'ex sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto - «ho detto una piccola innocente bugia» - reo di aver vantato un diploma in Economia e commercio inesistente, Daniela Santanchè per un contestatissimo master alla Bocconi finito nel suo curriculum vitae e la new entry grillina Marta Grande, messa in croce sul valore del suo Bachelor of Art conseguito in Alabama. Non solo: l'università di Ca' Foscari, è stata costretta a mettere in piedi un software anti-plagio che ha già smascherato diverse tesi riciclate e di "seconda mano".

Il sogno della pergamena ha fatto altre vittime illustri: Lino Banfi è stato vittima della stangata dell'Università Giovanni Paolo I, aperta nel pontino all'ex tenente dell'esercito Luciano Ridolfi e finita nel mirino dell'operazione "110 e frode" dei Carabinieri. Ridolfi, cavalcando il nome di Papa Luciani e la dabbenaggine dei suoi interlocutori, avrebbe truffato decine di studenti grazie allo specchietto delle allodole del suo ateneo virtuale. Sede in un appartamento fatiscente di Latina ma in grado di consegnare finte lauree honoris causa al comico pugliese, a Rocco Buttiglione e a Joaquin Navarro Valls in pompose cerimonie nei palazzi romani, con tanto di servizio del Tg1.

Nessuna sorpresa: la voglia pazza di laurea, in un mondo dove l'apparenza conta spesso più della sostanza, non è mai calata nemmeno ora che il pezzo di carta conta meno di una volta. Il Bureau of Labour statistic di New York ha calcolato che solo sette delle trenta professioni emergenti (e solo due delle dieci più retribuite) richiedono un diploma universitario. Mentre una recentissima ricerca di AlmaLaurea sostiene che un anno dopo la tesi, la retribuzione media in Italia è di mille euro, con un tasso di disoccupazione salito dal 19 al 23 per cento per chi ha in tasca la laurea breve e dal 20 al 21 per cento per chi ha seguito i corsi di cinque anni.

Tanto vale, verrebbe da dire, non star lì a perdere tempo. In fondo il povero Steve Jobs, ha mollato anzitempo il Reed College di Portland per fondare Apple malgrado il motto dell'ateneo - "Communism, Atheism, Free Love" - promettesse molto bene. E né Bill Gates, numero uno di Microsoft, né Mark Zuckerberg, il deus ex machina di Facebook, hanno mai concluso gli studi.

Volessero rimediare, no problem. Niente di più facile che un prestigioso ed economicissimo master a Cambridge. Basta non si mettano in testa di sfidare Oxford. La Cambridge International University - sede alle Isole Vergini, cavallo di battaglia il corso di dermatologia estetica - non è stata mai ammessa (per motivi inspiegabili) alla regata sul Tamigi.

 

Vignette Giannino Master trota e lode ILLUSTRAZIONE FUCECCHI BANCOMAT DEL TROTARY CLUB jpegRon HubbardIl premier sloveno Alenka Bratusek Guido Crosetto LINO BANFI CON LA FINTA LAUREABILL GATES CON IL TABLET NEL DUEMILADUE ZUCKERBERG AD HARVARD

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...