LAVITOLA E’ DURA ANCHE PER IMPREGILO - I LAVORI DEL CANALE DI PANAMA SONO A UN PASSO DALLO STOP – MA LETTANIPOTE, DOPO IL CAOS ESPLOSO CON LAVITOLA-BERLUSCONI, SE NE LAVA LE MANI
Luca Pagni per "la Repubblica"
Per ora i lavori proseguono. Ma l'eventualità che il cantiere per la costruzione del secondo canale di Panama completato ormai al 70 per cento - si fermi quando manca poco più di un anno dal passaggio della prima nave sono tutt'altro che remote. Anzi: quella che si è aperta è la settimana decisiva per scongiurare la peggiore delle conseguenze nello scontro tra il governo della repubblica centroamericana e il consorzio che nel 2009 si è aggiudicata il megaappalto, di cui l'italiana Impregilo è uno degli attori principali assieme agli spagnoli di Sacyr.
Per ora, le differenze sono notevoli. Le parti sono divise da 1,6 miliardi di dollari: sono gli extra- costi che il consorzio europeo chiede oltre ai tre miliardi dell'offerta con cui hanno battutto i rivali, gli americani di Bachtel. Tipico delle grandi opere: imprevisti e revisione dei prezzi portano inevitabilmente a bussare a quattrini.
Ma per le autorità di Panama è troppo. Anche se Impregilo e Sacyr si difendono ricordando che sono state le autorità americane a imporre l'utilizzo del materiale di scavo degli 81 chilometri di canale per produrre cemento, che alla resa dei conti si è rivelato di scarsa qualità , tanto da dover essere "arricchito".
Il Consorzio ha chiesto il versamento immediato di 400 milioni per finire le opere o minaccia di interromperle fra una settimana esatta, il 21 gennaio. Il governo, a sua volta, ha fatto ventilare l'ipotesi di togliere l'appalto e partire con una nuova gara. Il che, però, ritarderebbe l'inaugurazione di due-tre anni. Impregilo ha avanzato un nuova proposta dove gli extracosti scenderebbero a 1 miliardo di dollari, forte del fatto di avere già nei depositi tutte le valvole e le condotte che serviranno per aprire e chiudere le chiuse del canale.
Ma lo scontro è anche politico. I cinesi stanno progettando ci costruire un terzo canale in Nicaragua. Gli Usa, che fino a pochi anni fa gestivano il canale, sono alla finestra per subentrare agli europei. Tanto che ministri del governo spagnolo stanno facendo la spola tra Madrid e Panama. E quelli italiani? Non si sono mossi, ma sotto sotto Impregilo sembra preferire così. Dopo il caso Lavitola, pare che gli italiani non godano di buona stampa a Panama.
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