ATENE NON IMPARA MAI: UN DOCUMENTO DELLA TROJKA ACCUSA LA GRECIA DI AVER TRUFFATO SUI TAGLI PROMESSI - INVECE DI LICENZIARE, SAREBBERO STATI ASSUNTI 70 MILA FUNZIONARI PUBBLICI (A SPESE DELL’EUROPA) - INTANTO IL GOVERNO SI TRASFORMA IN UN LAZZARETTO: SIA IL NEO-PREMIER SAMARAS CHE IL MINISTRO DELLE FINANZE SONO IN OSPEDALE E NON PARTECIPERANNO AL VERTICE DI BRUXELLES, LASCIANDO LA PATATA BOLLENTE AL MINISTRO DEGLI ESTERI...

Marco Sodano per "la Stampa"

Il neo premier greco Antonis Samaras non comincia il suo mandato sotto i migliori auspici, almeno sotto il profilo europeo. Le avvisaglie sabato, quando un documento del suo esecutivo aveva motivato la richiesta di rinviare il rientro del debito pattuito con Bruxelles di due anni (dal 2014 al 2016) con la volontà di non procedere a nuovi licenziamenti nel settore pubblico. Volontà immediatamente - e seccamente respinta dalla Commissione europea. «Non è il momento per parlare di queste cose», ha risposto il commissario Ue agli Affari monetari Olli Rehn. I patti, ha detto, vanno rispettati e non ridiscussi.

Ieri l'epilogo. Appurato che Samaras non esordirà al vertice europeo di giovedì 28 e venerdì 29 - è stato ricoverato in ospedale per un malore da stress -, ieri è spuntato un documento della trojka (i tecnici incaricati di vigilare sui conti greci da Unione europea Fondo monetario e Banca centrale europea) che accusa Atene di avere ancora una volta truccato le carte.

Proprio sulla cura dimagrante del pubblico impiego: negli ultimi due anni, a dispetto delle promesse di austerità, i dipendenti del pubblico impiego sarebbero cresciuti di settantamila unità. Al documento, e all'assenza di Samaras si aggiunge un'altra complicazione: neppure il ministro greco delle Finanze Rapanos sarà a Bruxelles giovedì e venerdì. Anche lui è in ospedale, per i postumi di un intervento alla retina che tra l'altro gli ha anche impedito di prestare giuramento.

A Bruxelles, chi ha ancora voglia di sorridere insinua che i due politici greci siano stati colpiti da malattie diplomatiche. Chi sorride meno, invece, è il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari Olli Rehn: che ha preferito non rispondere (questo sì, un silenzio diplomatico) a chi gli chiedeva cosa pensa la Commissione dell'assenza della coppia Samaras-Rapanos. Ha preferito glissare spiegando che il loro sostituto, il neo ministro degli Esteri Dimitris Avramopoulos, «fa parte del nuovo governo, rappresenta lo Stato della Grecia nel Consiglio europeo e sarà il rappresentante del paese, con l'assistenza dall'ex ministro delle Finanze» George Zanias.

Restano però aperti alcuni nodi importanti. Le condizioni di salute di Samaras e Rapanos hanno indotto la trojka a rinviare la missione ad Atene che doveva cominciare proprio oggi. Di conseguenza potrebbe rinviare anche il versamento della prossima tranche del prestito concesso ad Atene: cinque miliardi che dovrebbero arrivare entro giugno.

Il compito dei tecnici di Ue Fmi e Bce è quello di «aggiornare» il memorandum d'intesa con la Grecia e ricevere in via ufficiale la richiesta di proroga anticipata da Atene sabato. Poi bisognerà analizzare lo stato di attuazione del programma per l'adeguamento del bilancio e le riforme economiche del Paese. Si finirà inevitabilmente per discutere delle sospette settantamila assunzioni: se fossero confermate, il numero di dipendenti pubblici greci nel 2011 sarebbe sceso solo di 24mila unità. Molto meno dei patti.

L'Europa ha anche altre gatte da pelare. Si fanno sempre più insistenti le indiscrezioni di una richiesta di aiuti da parte di Cipro che potrebbe arrivare oggi. Mercoledì - alla vigilia del summit - il presidente francese Francois Hollande riceverà all'Eliseo la cancelliera tedesca Angela Merkel. Sarà l'occasione per i due leader di cercare di risolvere le divergenze emerse anche al vertice a quattro (con il premier spagnolo Mariano Rajoy) ospitato dal presidente del Consiglio Mario Monti a Roma. Oggi invece Hollande vedrà il presidente della Bce Mario Draghi, con cui è probabile che affronti anche il tema dell'Unione bancaria. Il 4 luglio, infine, a Berlino si terrà un incontro tra esponenti dei governi italiano e tedesco, confermato ieri dagli uffici della Cancelleria tedesca.

 

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