LIBERA CANNA IN LIBERO STATO – UN ASSESSORE LEGHISTA RIAPRE IL DIBATTITO SULLA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA: IL CARROCCIO SI SPACCA, SEL FAVOREVOLE E IL PD VA IN ORDINE SPARSO…

Francesco Grignetti per "La Stampa"

Primo fu l'assessore lombardo all'Agricoltura, il leghista Gianni Fava, a rompere il ghiaccio. Legalizzare le droghe leggere, alla maniera dell'Uruguay o del Colorado? «Credo valga la pena cominciare a parlarne seriamente. Il proibizionismo ha fallito».
Nella Lega Nord ne è seguita una certa maretta. Il Governatore Roberto Maroni è sembrato appoggiare il suo assessore, poi no.

È intervenuto anche il giovane segretario del partito, Matteo Salvini, contrarissimo. Di nuovo ieri ha cercato di chiuderla lì:«La Lega si batte per salvare posti di lavoro, ridurre le tasse e aiutare le famiglie, il dibattito sulle canne lasciamolo a un governo che da mesi vende fumo». Ma intanto il vice capogruppo del Carroccio alla Camera, Gianluca Pini, si diceva favorevole. E nella Lega, nonostante Salvini, si è aperto il dibattito.

Non solo nella Lega. Chiedono un parere a Matteo Renzi. E lui: «Questa partita è iniziata perché un assessore regionale della Lega ha proposto lo stop al proibizionismo. È una cosa schizofrenica perché la Lega votò la Fini-Giovanardi che ha cancellato la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Prima cambiamo questa leggiaccia, andiamo con ordine».

Con ordine. «Iniziamo a rimettere la distinzione tra droghe leggere e pesanti, e a far sì che chi ha una denuncia per droga leggera possa essere messo in prova. Mi pare schizofrenico passare dal proibizionismo alla legalizzazione. Un po' di buon senso mai?».
Anche Nichi Vendola, però, si butta: «La legge Fini-Giovanardi è una legge sbagliata, feroce, inefficace. Il proibizionismo non è altro che manna dal cielo per i narcotrafficanti».

Ed è una posizione con un certo seguito. «Come cittadino - afferma ad esempio l'onorevole Adriano Zaccagnini, ex grillino, oggi al Gruppo Misto - aderisco all'iniziativa "fumata libera" che verrà lanciata nelle piazze italiane nei prossimi giorni».
C'è però chi li ha bruciati tutti sul tempo: ieri mattina il senatore Luigi Manconi, Pd, ha presentato un ddl per la depenalizzazione dei derivati della cannabis. Non la completa liberalizzazione. Un altro ddl lo presenterà la settimana prossima, per liberalizzare l'uso terapeutico a favore dei malati di cancro e di Sla.

Sono anni che Manconi prova a riscrivere la Fini-Giovanardi e a stabilire la non punibilità «della coltivazione per uso personale di marijuana» e «della cessione di piccoli quantitativi dei derivati della cannabis finalizzata all'immediato consumo personale». Nel lontano 1992 già pubblicava un saggio antiproibizionista («Legalizzare la droga. Una ragionevole proposta di sperimentazione», Feltrinelli). Le sue proposte di legge però non erano mai state prese in seria considerazione. Finora. «Il vento è davvero cambiato - spiega - dopo che abbiamo visto tutti quel che accade in Uruguay e in Colorado».

Negli ultimi anni, però, come ricorda Renzi, la legislazione è stata sempre più repressiva. Al punto che oggi, legalmente parlando, non c'è distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti, tra piccolo e grande spaccio. E gli effetti della Fini-Giovanardi si ripercuotono pesantemente nelle carceri. Persino un ministro moderato come Anna Maria Cancellieri ha predisposto un decreto per ripristinare la distinzione tra piccolo e grande spaccio.

Il ddl di Manconi va molto oltre. «Distinzione del trattamento sanzionatorio tra droghe leggere e droghe pesanti. Riduzione delle pene per le prime, fino alla completa cancellazione delle sanzioni amministrative per i consumatori dei derivati della cannabis. Un solco chiaro tra traffico di sostanze stupefacenti e comportamenti inoffensivi legati al consumo personale di sostanze che non nuocciono gravemente alla salute, almeno non più di quanto faccia l'abuso di tabacco e di alcool».

Sulla strada della depenalizzazione, il Pd è compatto. «È un tema - commenta Donata Lenzi, capogruppo nella commissione Affari sociali della Camera- all'ordine del giorno. Indubbiamente occorre affrontare in modo serio anche il tema di una legislazione che consenta di superare l'assurda criminalizzazione dell'uso della cannabis che fino ad oggi, oltre a contribuire al drammatico sovraffollamento delle carceri, ha addirittura favorito la diffusione delle droghe pesanti. Mi pare che sia ineludibile una normativa più razionale».

È contrarissimo a ogni liberalizzazione, invece, il fronte dei proibizionisti. «Se Vendola vuole la cannabis libera - sostiene il senatore Antonio Gentile, Ncd - se ne vada a Montevideo: sembra un no global imborghesito». Maurizio Gasparri, Forza Italia, definisce «folli» le ipotesi di legalizzazione. «La droga è tale sempre, crea dipendenza e spesso la morte. Ciò vale anche per la cannabis».

 

 

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