tweet olandese

LEGGETE QUESTO TWEET E CAPIRETE PERCHÉ NON POTREMO MAI CAMBIARE L'IMPOSTAZIONE CALVINISTA-PROTESTANTE DEGLI OLANDESI, CHE DA 500 ANNI SCHIFANO I CATTOLICI E LI CONSIDERANO DEI FREGNONI SENZA ETICA DEL LAVORO E SEMPRE PRONTI A ''PERDONARSI'' I PROPRI PECCATI - CERTO, L'OLANDA È UN PARADISO FISCALE CHE SUCCHIA MILIARDI AI WELFARE DI TUTTA EUROPA. FESSI NOI CHE GLIEL'ABBIAMO PERMESSO (QUESTO DIREBBE OGGI UN OLANDESE)

 

1. MA DAVVERO PENSIAMO DI MODIFICARE LA MENTALITÀ CALVINISTA-PROTESTANTE DEGLI OLANDESI CHE DA OLTRE CINQUE SECOLI HA DOMINATO OGNI ISTANTE DELLA LORO VITA RELIGIOSA, ECONOMICA E SOCIALE?

 

ANDRIES KNEVEL TWEET

DAGONOTA - Leggete bene questo tweet, tradotto in automatico ma molto chiaro: ''Nella Bibbia, Giuseppe consiglia al Faraone di risparmiare durante i 7 anni ''grassi'' per far fronte ai 7 anni ''magri''. I Paesi Bassi hanno fatto un ottimo lavoro. Ora dobbiamo aprire i nostri granai per paesi che fanno festa da 7 anni: Italia, Francia, Belgio? #Eurobonds''.

 

È di Andries Knevel, teologo olandese, scrittore e presentatore della tv e radio finanziata dalle fondazioni protestanti olandesi, ortodosse nell'approccio alla religione e alla società. Per questo la citazione biblica, ovviamente una ''crudele'' e dell'Antico Testamento, mica una parabola dei Vangeli in cui si aiuta il proprio fratello in difficoltà.

code coffee shop in olanda 4

 

Qui sarebbe troppo complicato perdersi nella storia delle religioni, e faremo un orrendo e sbrigativo riassunto: dalla fine del '500, quando il calvinismo soppianta il cattolicesimo nei Paesi Bassi (dopo guerre sanguinose), l'atteggiamento degli olandesi nei confronti dei popoli cattolici cambia per sempre, e in modo profondissimo. La stessa impostazione fu portata all'inizio del '600 negli Stati Uniti con la colonizzazione dell'attuale New York e della regione circostante, ed è alla base dello straordinario successo ''mercantile'' della Grande Mela.

 

L'etica del lavoro, la predestinazione dell'uomo, il peccato originale che non si estingue, la frattura tra la morale ''riformata'' dei protestanti olandesi e quella della tradizione cattolica del Sud Europa (Spagna e Italia in testa) che nella confessione e nel perdono garantiscono la redenzione anche a chi in vita non si è speso per l'avanzamento della propria comunità attraverso il lavoro e una fede senza tentennamenti.

mark rutte 3

 

Noi pensiamo di vivere in un mondo globalizzato ed ''europeizzato'' ma ogni comunità porta con sé bagagli vecchi di secoli, che spiegano moltissimo di quello che stiamo vedendo in questi giorni. Purtroppo non sarà un dibattito che dura un paio di settimane (o un paio di decenni) a spazzare via impostazioni mentali così rigide da aver causato guerre di religione, emigrazioni di massa e conflitti teologici centenari.

 

 

2. CORONAVIRUS: L’OLANDA DICE NO AGLI EUROBOND, MA È UN PARADISO FISCALE CHE ALL’ITALIA COSTA DECINE DI MILIARDI DI EURO

ANGELA MERKEL MARK RUTTE

Giuliano Balestreri per https://it.businessinsider.com/

 

 

La Germania gioca in difesa, nella partita sui coronabond – obbligazioni una tantum per tamponare l’emergenza economica innescata dalla pandemia globale – sono gli olandesi a recitare la parte dell’ariete impegnato a scardinare ogni richiesta italiana. Una presa di posizione dura, ma poco lungimirante come ha sottolineato al quotidiano olandese De Telegraaf, Nout Wellink, ex presidente della Banca centrale olandese: “Non saremo più un nord ricco se tutto il sud cadrà”.

PAOLO GENTILONI MARK RUTTE

 

D’altra parte i conti sono presto fatti: gli eurobond una tantum potrebbero costare ai contribuenti olandesi 10-15 miliardi di euro; mentre ogni anno l’erosione fiscale ai danni dell’Italia è nell’ordine dei 20 miliardi di euro. Tasse che dovrebbero essere pagate in Italia, ma che grazie alla politica fiscale aggressiva dei Paesi Bassi prendono la strada del nord. Arricchendo gli azionisti e le casse del fisco olandese.

 

MERKEL RUTTE

Un problema affrontato anche a livello comunitario, ma ai richiami della Ue, l’Olanda ha risposto con un’alzata di spalle. “La lotta contro la pianificazione fiscale aggressiva è essenziale per rendere i sistemi fiscali più efficienti ed equi, come riconosciuto nella raccomandazione del 2019 relativa alla zona euro” si legge nelle raccomandazioni Ue all’Olanda dello scorso anno dove si sottolinea anche che “gli effetti di ricaduta delle strategie aggressive di pianificazione fiscale tra Stati membri richiedono un’azione coordinata delle politiche nazionali a completamento della legislazione dell’UE”.

 

Sulla carta, i Paesi Bassi hanno adottato misure per fronteggiare tali strategie, “ma l’elevato livello dei dividendi, delle royalty e degli interessi versati tramite i Paesi Bassi indica che la normativa tributaria del paese è impiegata dalle imprese impegnate nella pianificazione fiscale aggressiva”. E ancora: “La mancanza di ritenute d’imposta sui pagamenti in uscita (ossia effettuati dai residenti dell’UE verso paesi terzi) di royalty e interessi può comportare un’elusione fiscale totale se tali pagamenti non sono soggetti a imposizione nella giurisdizione del beneficiario”.

PARLAMENTO OLANDA

 

Insomma, un vero paradiso fiscale. Anche perché l’annuncio di una riforma con l’introduzione di ritenute d’imposta sui pagamenti di royalty e interessi in caso di abuso o di pagamenti verso paesi a basso tasso di imposizione, è rimasto sulla carta. E persino il National bureau of economic research di Cambridge definisce i Paesi Bassi un paradiso fiscale europeo alla stregua di Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Malta e Cipro: gli americani calcolano che circa 600 miliardi di dollari di utili (base imponibile) abbiano lasciato il Paese d’origine per volare verso Paesi “più accondiscendenti”. Dublino con 100 miliardi sarebbe la meta preferita seguita da Singapore e dall’irriducibile Olanda. Di più: circa il 35% della somma, 210 miliardi, arriverebbe direttamente dai Paesi europei.

 

olanda e le insenature dei fiumi

“Secondo le nostre stime – si legge del documento di Nber – lo spostamento dei profitti da un Paese all’altro da parte delle multinazionale riduce gli introiti fiscali aziendali all’interno dell’Unione europea di circa il 20%”. Come a dire che per ogni 100 euro di utile aziendale, 20 ne vengono drenati dai paradisi fiscali.

 

Lo scenario, all’interno della Ue, è lo stesso da anni. Da un lato ci sono grandi paesi che per mantenere il loro livello di spesa pubblica hanno importanti esigenze di gettito fiscale, dall’altro c’è chi usa la leva fiscale e attirare nuovi investimenti. Con un sacrificio che spesso è inferiore ai benefici: in Italia – il Paese dove le imprese pagano le tasse più alte – il gettito fiscale delle aziende arriva al 14% del totale.

 

Tradotto: se uno sconto sulle tasse si traduce in più investimenti e posti di lavoro, la ricaduta sul Paese è positiva con un aumento dei consumi e del Pil, ma se ciò non accade il danno è doppio. E all’interno della Ue i paesi con la tassazione più altra (Francia e Italia) sono quelli a subire le perdite più pesanti. Alla fine del 2016, tra le note del Def, il ministero dell’Economia aveva calcolato che solo all’Italia mancano almeno 31 miliardi di base imponibile. E di conseguenza 10 miliardi di gettito fiscale: soldi che, invece, sono entrati nella casse erariali dei paradisi fiscali europei.

dijsselbloem

 

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...