LETTA, UN VIAGGIO DA 300 MILIARDI DI EURO


1 - DEFICIT: LETTA, MANTERREMO GLI IMPEGNI PRESI
Radiocor - 'Manterremo gli impegni presi' sul deficit. Lo ha detto il premier Enrico Letta alla conferenza stampa con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Per quanto riguarda la copertura finanziaria delle misure illustrate al Parlamento, tra i quali lo stop della prossima rata dell'Imu, Letta ha detto 'che si tratta di un fatto di casa nostra, non devo spiegarlo a nessuno (cioe' alla cancelliera - ndr), non sono qui per giustificare scelte interne'.

2 - LETTA, NON DICIAMO A TEDESCHI COSA FARE E VICEVERSA
(ANSA) - "Noi non abbiamo nessuna intenzione di dire ai cittadini tedeschi cosa devono fare, così come sappiamo che i cittadini tedeschi non hanno nessuna intenzione di dire ai cittadini italiani che cosa devono fare. Tutti insieme, come cittadini europei, dobbiamo fare più Europa". Lo ha detto il premier Enrico Letta a Berlino.

3 - MERKEL, FALSO CHE RIGORE E CRESCITA SIANO CONTRAPPOSTI
(ANSA) - "Dobbiamo liberarci dall'idea che una finanza solida e crescita siano cose contrapposte", anche perché "una finanza solida è il presupposto della crescita". Lo ha sottolineato la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino con il premier Enrico Letta.


4 - 300 MILIARDI, IL VIAGGIO IN EUROPA DI LETTA
(Adnkronos) - Ammonta ad oltre 300 miliardi di euro la cifra che l'Italia dovrà destinare, dal 2013 al 2017, ai sostegni previsti dall'Unione europea per aiutare i paesi in difficoltà. È questo il calcolo di Unimpresa, il giorno successivo al discorso e alla fiducia di Enrico Letta alla camera, che ieri ha indicato, afferma Unimpresa «l'obiettivo di abbattere la pressione fiscale per le famiglie e dare respiro alle imprese». «Nei prossimi cinque anni, secondo dati elaborati dal Centro studi Unimpresa dall'ultimo Documento di economia e finanza, il contributo italiano ai meccanismi di supporto finanziario varati dalla Ue raggiungeranno i 303,7 miliardi», afferma il presidente Paolo Longobardi. Nel dettaglio, quest'anno saranno spesi 55,06 miliardi diretti a Bruxelles e poi dirottati ai paesi in e

mergenza finanziaria. L'anno prossimo la cifra prevista è 61,71 miliardi , e resterà sostanzialmente stabile nel triennio seguente: 62,07 miliardi nel 2015, 62,33 nel 2016 e 62,51 nel 2017. Una cifra che, aggiunge Unimpresa, incide sul rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo: «al lordo degli aiuti, infatti, il rapporto debito/pil si attesterà al 130,4% quest'anno, mentre si sarebbe fermato al 126,9% senza il contributo Ue. Una differenza pari a circa il 3,5%, strutturale per tutto il quinquennio in esame».

«C'è la diffusa convinzione che il destino dell'Italia si giochi dentro i nostri confini, ma ciò è vero solo in parte. È dunque cruciale che il governo si batta nelle sedi opportune per apportare correttivi alle norme internazionali e in particolare agli accordi Ue per trovare risorse fondamentali alla crescita del nostro Paese», conclude il presidente di Paolo Longobardi. «Condividiamo la scelta del Presidente del Consiglio di incontrare subito i leader dei più importanti paesi europei: speriamo che torni con risultati importanti, cioè con la possibilità di allentare la morsa sul rigore in modo da mettere a disposizione della crescita rilevanti risorse finanziarie».

 

ENRICO LETTA E ANGELA MERKELangela merkelletta alla camera IMU jpeg

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…