LIBERA LA BESTIA CHE È IN TE - PICCOLO CAMPIONARIO RADIOFONICO DI VIOLENZA REPRESSA IN UN’ITALIA ORMAI FUORI CONTROLLO

Sandra Amurri per "Il Fatto Quotidiano"

Lo aveva sperimentato 5 anni fa Gianluca Nicoletti, l'estroso conduttore di Melog la realtà condivisa su Radio24. Ieri ci ha riprovato con la puntata: "Licenza di uccidere: voi che fareste?". Apre i microfoni agli ascoltatori, chiede loro come commissionerebbero la morte delle persone reputate indegne di vivere, garantisce impunità e dispensa da problemi di ordine morale, offrendo una macchina della morte perfetta, ecologica, a patto che "diciate chi volete eliminare e perché e al resto pensiamo noi". Via alle chiamate.

Inizia Lucia che vuole eliminare l'amica che ha tradito la sua fiducia, chiedendo che prima sappia che è stata lei a volerlo. Enrico desidera che venga fatta saltare in aria l'auto di un signore che lo ha "sfanalato" mentre lui camminava nel rispetto del limite di velocità; vuole la foto del cadavere dilaniato.

Annalisa desidera uccidere il padre che l'ha abbandonata con la madre e la sorella quando aveva 6 anni: "Andava fatto molto tempo prima". E alla domanda: "Come vuole che lo uccida?" risponde: "Vorrei che si addormentasse e non si risvegliasse più, ma prima devo mostrargli le foto dei nostri momenti più felici".

Roberta, anche lei abbandonata assieme alla sorella e alla madre quando era piccola, vuole ammazzare l'amante di suo padre che "se l'è portato via" lasciandoli in mezzo ad una strada: "Lui sta già pagando perché è gravemente malato mentre lei deve scomparire". "Deve soffrire?". "No, mi accontenterei che le mozzassero la testa". "Preferisce la motosega, l'ascia?". "La ghigliottina" risponde senza un filo di ironia: "Vorrei il filmato per vedere la testa che rotola".

È il turno di Laura: "Io ucciderei molto volentieri il mio ex marito, anzi quasi l'ho fatto, per tutti gli anni terrificanti che ha fatto passare a me e a sua figlia che oggi ha 20 anni e ripete sempre: ma perché non muore?".

Gianluigi esprime il desiderio che venga eliminato il suo ex datore di lavoro con il metodo antico dell'impalamento in piazza dopo averlo obbligato a scrivere un comunicato agli ex dipendenti e alle relative famiglie che ha lasciato in mezzo alla strada.

Nicoletti chiede: "Quanto dovrebbe durare l'agonia?". "Il più possibile". David vuole uccidere due giudici del Tribunale di Milano che hanno ingiustamente condannato il fratello e la cognata - poi assolti - morti di crepacuore per il terrore che gli togliessero la casa.

C'è chi commissiona la morte dell'ex socio che gli ha fregato 15mila euro e "va in giro con auto lussuose" e vorrebbe che gli venissero spezzate "una ad una tutte le ossa del corpo finché muoia dissanguato" e vuole assistere allo spettacolo. Gaetano, infine, chiede che il presidente di un'associazione di persone con handicap che vessa i suoi dipendenti venga lasciato morire rinchiuso in un bunker".

Gianluca Nicoletti, si direbbe uno spaccato di brava gente: "È un gioco che svela ciò che si nasconde sotto l'apparenza, utile per capire come cambiano le motivazioni al variare della società. Il degrado politico, l'insicurezza economica genera infelicità che fa uscire fuori quella parte animalesca che ognuno di noi tiene a bada con i dovuti strumenti della civiltà. Basta un attimo, la società smarrisce il controllo e si diventa bestie feroci.

Non ci sono più esempi anche il più grande ipocrita democristiano del passato aveva delle linee guida. I sintomi del successo sono manifesti agghiaccianti. Una volta entrato nell'idea che puoi fare qualunque cosa per mantenere quello status se trovi, come nel gioco di ieri, chi ti assolve e ti dispensa dal senso di colpa anche ammazzare una persona non è più impossibile. Non è un caso che rispetto a 5 anni fa le motivazioni siano meno vaghe e abbiano a che fare con la categoria del malessere da perdita del lavoro, impoverimento, precarietà: il padre o il marito diventa un infame non solo perché ti ha abbandonato, ma perché è causa della tua indigenza. Queste sono persone che non si ucciderebbero mai ma che ucciderebbero se potessero farlo senza dover pagare pegno".

Si può dire che l'elemento nuovo è la motivazione sociale a cui si aggiunge una caduta del controllo lessicale e dell'etica? "Certo, una volta usciti dal rispetto delle regole salta la consapevolezza del cambiamento e il controllo di sé. È l'inattivismo militante degli ‘indivanados' quelli seduti sul divano con il tablet in mano che passano le sere a twittare sui programmi televisivi, ma se debbono alzare il culo per protestare non lo fanno perché il loro motto è: tanto il giorno dopo non succede un cazzo. Bisogna trovare forme fantasiose per non perdere la passione e lasciare che l'infelicità attecchisca consumando la capacità di sorprenderci".

Come dire che se saltano le regole della convivenza e muore la speranza il rischio è che la bestia che è in noi se ne vada in giro senza museruola.

 

KILLER A PAGAMENTO jpegGianluca NicolettiVeleno 2autobomba

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…