salvini berlusconi

LA LINEA DEL PIAVE DI BERLUSCONI: UN CANDIDATO DI “FORZA ITALIA” IN PIEMONTE O E’ LA FINE DEL CENTRODESTRA - SALVINI NON CI STA E VUOLE IMPORRE UN SUO UOMO - I SONDAGGI SONO DALLA PARTE DELLA LEGA: IL PARTITO DEL CAV E’ RIDOTTO AL LUMICINO MENTRE IL CARROCCIO VELEGGIA AL 30% - QUALCUNO DICA A SALVINI CHE AI 5 STELLE È ANDATA DI TRAVERSO LA SUA CENA CON DENIS VERDINI...

Marco Antonellis per Dagospia

 

berlusconi salvini

Che le cose non andassero bene tra il Capitano e il Cavaliere lo si sapeva già. Non per niente l'altra sera a casa Salvini c'è stato un solo in "incontro informale" (come ha ben specificato la successiva nota stampa ufficiale) alla presenza di  Antonio Tajani e Licia Ronzulli, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa e non un vero e proprio vertice come qualcuno aveva voluto far credere.

 

Insomma, l'altra sera si è trattato solo di un rapido scambio di vedute affinché poi si potesse riferire al Cavaliere. Che non è stato affatto contento di quanto gli è stato riferito sia per i contenuti dell'incontro sia per la location: a casa Salvini che manco a farlo apposta sta proprio dietro Palazzo Grazioli storica sede romana del Cavalier Silvio.

 

SALVINI BERLUSCONI

Il rischio, per Berlusconi, è che al di là della pochezza della riunione in sè ("buono il caffè" ha detto La Russa) l'incontro possa però avere un grande valore dal punto di vista simbolico ed il sospetto è che il Matteo nazionale l'abbia fatto proprio per questo: per la prima volta a capotavola non c'è più Silvione, il padre fondatore del centrodestra italiano, ma il giovane leader leghista.

 

E si sa che in politica i simboli contano eccome. Ma oltre a questo, Berlusconi è rimasto del tutto insoddisfatto anche dei contenuti della riunione tanto da far trapelare nelle ore successive tutta la sua irritazione: o il Piemonte o il centrodestra rischia definitivamente di saltare. Che tradotto significa: i patti vanno rispettati. Ed i patti prevedono che candidato governatore nella regione sabauda sia un uomo di Berlusconi. Ma Salvini non ci sente e rilancia: voglio Paolo Damilano (anzichè Cirio gradito al Cavaliere).

SALVINI BERLUSCONI

 

In poche parole Berlusconi vuole impedire che Matteo si pappi tutte le regioni del nord, che faccia bingo, considerando poi che in Forza Italia il ligure Toti lo considerano ormai alla stregua di un leghista. Il timore è che se Salvini conquistasse tutto il nord un secondo dopo scatterebbe l'Opa del Capitano su Forza Italia: e per Berlusconi sarebbe la fine politica.

 

Ma c'è anche un altro motivo se il Capitano vuole a tutti i costi un suo uomo a governatore del Piemonte: i sondaggi riservati in mano a via Bellerio che ormai vedono la Lega superare di gran lunga Forza Italia. La Lega vale stabilmente il 30% in Piemonte mentre il partito del Cavaliere è ridotto al lumicino, ben al di sotto del 10%. E' evidente a questo punto che Salvini batterà i pugni sul tavolo per imporre il suo candidato.

A proposito del Capitano: se lo incontrate in Parlamento o per un selfie (nel week end sarà in Basilicata) ditegli che ai 5 Stelle è andata di traverso la sua cena con Denis Verdini.

salvini berlusconi

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI