IL LOOK DEI CANDIDATI - LE FOTO IN MANICHE DI CAMICIA ARROTOLATE NON FANNO PER BERSANI - IL CAVALIER POMPETTA USA IL CORPO COME IL BARATTOLO DI NUTELLA - MONTI, VA BENE ESSERE SOBRI, MA AGLI ELETTORI NON PIACCIONO GLI SCONFITTI - MARONI VESTE COME UN ALLEVATORE DELL’ENGADINA - VENDOLA A METÀ TRA UN OPERAIO E UNO STUDENTE FUORI CORSO - OGNI INTERVENTO DI INGROIA SEMBRA PIÙ UN INTERROGATORIO…

Spin Doctor per Dagospia

Spesso gli spin doctor si concentrano sui messaggi, ma in una campagna televisiva come questa non si può trascurare un aspetto che per chi vende prodotti è essenziale, cioè il packaging. L'involucro per il prodotto è il come si presenta il candidato: come si veste, com'è il suo portamento, il suo modo di gesticolare, la chiarezza del suo eloquio, l'inflessione dialettale, i colori che usa, il contesto in cui si presenta. Tutti elementi che nelle centrali di partito si ignorano o non si tengono in alcun conto. Il vostro spin doctor ha passato qualche ora ad osservare i principali candidati e, oggi, pungola gli esperti dei partiti a correggere gli errori.

Culatello Bersani - punta allo stile pop. Si veste come l'uomo della strada, anche se tende a cedere alla camicia scura che fa tanto intellettuale anni '80. Le foto in maniche di camicia arrotolate non fanno per lui, più adatte allo stile google di Matteo Renzi. Culatello si veste in coerenza con il suo eloquio semplice, fatto di metafore terra terra e con una lieve inflessione piacentina. Gli piace farsi vedere tra la gente, più che sui palchi. Dal podio sembra non sapere dove mettere le mani, un po' impacciato, un po' timido. Meglio Renzi che passeggia a suo agio sotto i riflettori e usa le espressioni del volto meglio delle parole.

Il Cavalier Pompetta - Il suo trasformismo farebbe impallidire Zelig. Si veste e si traveste a seconda del suo pubblico, del momento e della situazione. Usa il corpo come il barattolo di Nutella, lo cura, lo promuove, lo presenta e lo ostenta, creando attese e sorprese. Sempre con i petto in fuori. L' immagine del vittorioso. E' una vera forza, soprattutto per la popolazione di mezza età che lo identifica e mitifica. Un prodotto che non scade, sembra essere il suo slogan. E anche sul palco mostra di usare il podio come una bella donna, lo abbraccia, lo coccola, lo accarezza mostrando grande familiarità con i riflettori e le platee. Il suo rischio è di cadere nell'avanspettacolo, cioè di superare il limite della realtà per sfociare nel cabaret.

Mortimer Monti - il grigio è il suo forte, ma anche il suo limite. Va bene essere sobri, ma agli elettori non piacciono gli sconfitti. Tiene il microfono come un ufo, non cattura lo sguardo dei presenti, non li fa sentire parte del suo progetto. Si presenta in tv accasciato sulle sedie, spalle ricurve e fogli sulle ginocchia. Ma come, un leader come lui deve leggere in ogni occasione? Suvvia un po' di improvvisazione. Non è una lezione all'università.

Bobo Maroni - la semplicità e la partecipazione sono il suo forte. Veste come un allevatore dell'Engadina e anche quel pizzetto sembra richiamare nostalgiche adunate delle valli. Parla chiaro ed ha ben imparato dall'Umbertone le frasi che piacciono ai suoi elettori. Ma non riuscirà mai ad uscire dal ghetto dei fanatici della Lega.

Pierfurbi Casini - elegante e preparato, sembra nato con la divisa di parlamentare. Il bell'aspetto non guasta, anche se come sempre i belli non sfondano. Quando parla piace, anche se difetta di ironia.

Niki Vendola - per eloquio batte tutti. Articola, gesticola ed argomenta meglio di Bertinotti, da cui ha preso la cultura di base ma non lo snobismo della caviar gauche. Certo potrebbe vestire un po' meglio, perché così a metà tra un operaio e uno studente fuori corso non riflette una immagine chiara e nitida. Con un corso di dizione migliorerebbe molto la comprensibilità di quello che dice.

Ingroia - Beato chi lo capisce. Secondo la tradizione - vi ricordate Di Pietro - il magistrato bofonchia più che parlare, è chiuso in un bozzolo che non lo fa apprezzare a pieno, non mostra ottimismo e fiducia, ma introspezione e sospetto. Insomma ogni suo intervento sembra più un interrogatorio in cui mettere in difficoltà l'interlocutore che un comizio in cui dare speranza agli elettori.

 

PIERLUIGI BERSANIbersani-mario-montiFOTO DA OGGI - MATTEO RENZI MATTEO RENZI E MOGLIE AGNESE berlusca papaMARIO MONTI APPRENDISTA STREGONE

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