salvini di maio

ITALIA DI PULCINELLA – ORMAI È UN LOOP, SALVINI OGNI GIORNO SALE SULLA RUSPA E DI MAIO CERCA DI RIVALEGGIARE CON IL CAVALLO A DONDOLO – I GRILLINI GLI RIMPROVERANO INETTITUDINE COMUNICATIVA E IL FLEBILE GIGGINO SI AGGIUSTA IL COMPLETINO DA PERFETTINO - AL MOMENTO I DUE PERÒ SEMBRANO AVER INGAGGIATO LA GARA DELLA RETROPIA, OSSIA QUELLA TRA CHI TORNA PIÙ INDIETRO SU QUANTO DETTO…

Mario Ajello per “il Messaggero

 

SALVINI DI MAIO

Tu dici uno? Io dico: più uno! E chi arriva a 100mila, o a un milione, ha vinto. Tu dici bianco? Io dico nero. E vediamo chi la spunta. Ecco la gara a chi la spara più grossa, e a chi la spara più spesso, tra Salvini e Di Maio. Uno è il campione in carica, l' altro l' inseguitore. Dal punto di vista comunicativo.

 

Ma sul piano dei voti, Luigi ne ha più di Salvini. Il quale va sempre all' attacco (ieri sui vaccini), Luigi s' arrabbia (ieri ha replicato: «Solo un' opinione personale»), il leghista attenua o finge di ritrattare, e intanto il messaggio del leghista è passato e il gioco propagandistico-comunicativo (che già s' è visto su vari temi) è pronto ad essere replicato al più presto e su qualsiasi argomento.

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

Salvini è una ruspa verbale, ma è a rischio di overdose mediatica e di annuncite aggravata e la continua escalation delle parole potrebbe alla lunga nuocergli. L' altro cerca di rivaleggiare come può. E la disputatio è su tutto tra i dioscuri che ha hanno trasformato Palazzo Chigi - dove li vedono di rado, in verità - in una palestra del botta e risposta, in un simposio sull' arte del battibecco. E nessuno vuole essere subalterno all' altro.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini

Soltanto ieri, Salvini ne ha sparate tre: sui vaccini, sui rom (di nuovo) e sui vu cumprà («Li combatteremo sulle spiagge»). Di Maio sulla prima è corso immediatamente ai ripari, sulla seconda ha più volte cercato una via d' uscita («Censire i rom? Facciamo il censimento dei raccomandati in Rai»), sui venditori abusivi si starà attrezzando e intanto fa esplodere il tricchetracche: «Reddito di cittadinanza entro il 2018».

 

La linea, ribadita anche l' altra sera all' assemblea dei pentastellati dove al leader è stata rimproverata la fiacchezza comunicativa nei confronti dell' alleato-rivale, è che da adesso in poi non bisogna dare tregua a Salvini. In questi giorni il flebile Giggino ci ha provato così. Quello dice: «Fermerò l' Aquarius». E questo ribatte: «Fermerò Foodora». Quello lancia il suo censimento, questo gli contrappone il censimento proprio, e sui social - teatro privilegiato di questa sfida squilibrata tra salvinate e dimaiate - il pubblico comincia a rumoreggiare: «Faremo il censimento dei censimenti da fare», oppure «Salvini cancella le cartelle Equitalia sotto i 100mila euro. Di Maio cancella Equitalia. Salvini cancella l' Iva. Di Maio la Zanicchi».

luigi di maio matteo salvini

 

DISPUTATOR CORTESE

Ormai è un loop. Anzi una nevrosi. Salvini attacca Saviano? Di Maio, fingendo di non parlare a lui ma ai suoi, ribatte: «Ognuno dica quello che vuole ma nel tempo libero». Più Di Maio, tramite Conte, cerca di ricucire con Macron, più Salvini insolentisce il presidente francese: «E' un signorino». C' è la figura del disputator cortese nei più antichi ed eleganti manuali di retorica (anzi di «rettorica»).

luigi di maio e matteo salvini

 

Ma qui non c' è aria di raffinatezze. Bensì di lotta per il primato propagandistico nella campagna elettorale permanente. E di guerra non solo di comunicazione ma anche sulla comunicazione: infatti la prossima sfida tra i due riguarderà il controllo della Rai. Di Maio vede Salvini in vantaggio nella corsa all' occupazione dei tiggì, dove M5S scarseggia di truppe e di colonnelli, e vuole tenere il punto sulla scelta del futuro amministratore delegato, ossia quello che gestirà la borsa e le principali strategie di potere al settimo piano di Viale Mazzini.

copertina internazionale salvini di maio

 

Ogni tanto Roberto Fico cerca di dare una mano al compagno di partito in difficoltà. Ieri lo ha fatto difendendo Macron contro Salvini. E ormai questa democrazia giallo-verde è anche una dichiarazia. Prolungata, o promulgata, h24. Ci si augura naturalmente che, all' agonismo espressivo, subentri il pragmatismo delle scelte strutturali e il rilancio della fatica silenziosa degli atti concreti.

 

Al momento, Salvini e Di Maio sembrano aver ingaggiato la gara della retropia. Ossia quella tra chi torna più indietro su temi - la liberalizzazione dei tempi del lavoro contestata dal grillino con il no alle domeniche in negozio o in ufficio, l' emancipazione da qualsiasi posizione anti-scientifica messa in dubbio dal Salvini No-Vax - che ci si illudeva fossero acquisiti una volta per tutti con l' assunzione di responsabilità di governo.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

Invece, no. Sposando la critica ai vaccini il capo leghista ruba una bandiera su cui M5S ha molto investito finora, e vedersela scippare non solo fa male ma implica anche un tentativo di riappropriazione che appare arduo. Come s' è visto per esempio a proposito delle navi delle Ong. La polemica contro i «taxi del mare» la inaugurò tanto tempo fa Di Maio, ora sembra che il titolare ne sia diventato Salvini.

 

CALIFORNIA DREAMING

luigi di maio matteo salvini 2

Il Salvimaio insomma si sveglia al mattino, e si divide. Salvi sa che dovrà rubare consensi a Maio inventandosi qualcosa. Maio sa che dovrà parare il colpo, e provare un' offensiva come l' altro giorno con il rilancio del reddito di cittadinanza da realizzare nel 2019. «Luigi si sta battendo come un leone», lo incoraggia da lontano il Dibba. Lui però sta beato al sole californiano, mentre Di Maio sta preoccupato sotto la ruspa e prova in tutti i modi a farla sbandare o a farla impallare.

luigi di maio matteo salvinidurso e di maio e salvini luigi di maio matteo salvini di maio e salvini luigi di maio matteo salvini

Ultimi Dagoreport

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...