FONTANA DELLA POLITICA - IL DIRETTORE DEL ‘CORRIERE’ E IL SUO LIBRO ''UN PAESE SENZA LEADER'': ‘NELLE ÉLITE C'È UNA GRANDE PAURA DEI 5STELLE, E BERLUSCONI VIENE CONSIDERATO IL MENO PEGGIO. IL ROSATELLUM NASCE PER NEUTRALIZZARE IL M5S, CHE ORA PUO' PRENDERE PIÙ COLLEGI DEL PD’ - DISEGNA TRE SCENARI: ‘O SI TORNA RAPIDAMENTE AL VOTO, O SI FA UN ACCORDO TRASVERSALE. OPPURE SI FA A MENO DELLA POLITICA E…’
LUCIANO FONTANA UN PAESE SENZA LEADER
Silvia Truzzi per il Fatto Quotidiano
Il titolo del primo libro di Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, non lascia spazio a dubbi: Un Paese senza leader. L' analisi è amara e il bilancio degli ultimi anni deprimente. Tuttavia, nelle conclusioni, traspare un barlume di speranza.
Direttore, perché "Non può finire così"?
Il capitolo finale è più che altro l' appello del cuore di una persona che ha un' antica passione per la politica e un grande amore per un Paese che non merita questa situazione. La speranza è che la prossima legislatura, pur con le difficoltà dovute alla frantumazione, recuperi un po' di razionalità e di unità su alcuni punti fondamentali.
LUCIANO FONTANA FIRMA UN PAESE SENZA LEADER
La legge elettorale va cambiata: penso che in uno scenario tripolare ormai radicato serva un sistema che al primo turno registri la rappresentanza dei cittadini e al secondo turno punti alla governabilità. L' alternativa è per forza avere governi innaturali: Lega e M5S , Pd e Forza Italia Se devo formulare un augurio per il 5 marzo è che si facciano compromessi al rialzo, per il bene dell' Italia.
Gli scenari che lei vede sono tre.
Il primo è tornare rapidamente al voto: c' è chi pensa che le elezioni vere saranno le prossime. Ma a che serve tornare alle urne senza cambiare la legge elettorale? L' altra ipotesi è un accordo trasversale su punti precisi, come avviene per esempio in Germania. L' ultima prospettiva è quella che mi piace meno ed è un Paese che fa a meno della politica. Ma non siamo abbastanza solidi, e ci portiamo dietro due giganteschi nodi irrisolti: il debito pubblico e la burocrazia. Nel breve periodo può essere allettante l' idea che la politica passi in secondo piano, ha molto stancato l' opinione pubblica: se dovessi dire qual è l' idea forte per cui i tre schieramenti chiedono il voto non saprei rispondere. Nel lungo periodo sarebbe un grosso problema.
GRILLO SALVINI RENZI BERLUSCONI
Scrive che il Rosatellum è stato concepito per neutralizzare i 5Stelle. Ma tutta la storia delle leggi elettorali dal 2006 a oggi restituisce l' idea di una classe dirigente immatura e non adeguata. Perché si aspetta che le cose cambiano?
Gli errori, ripetuti, sono stati imperdonabili. In questi 25 anni abbiamo cambiato troppe volte il sistema di voto. Non si può andare avanti in questo modo. Il Rosatellum è stato concepito pensando a una larga coalizione tra Pd e Forza Italia, con l' idea che, siccome i 5 Stelle non si coalizzano, per loro l' uninominale sarebbe stato penalizzante. Ora, secondo i sondaggi, possono prendere nell' uninominale più collegi del Pd soprattutto al Sud.
Berlusconi è diventato "ecumenico", magari non padre ma nonno della patria.
Come è riuscito a far dimenticare tutto, specialmente la condanna per frode fiscale?
Nelle élite c' è una grande paura dei 5Stelle: Berlusconi viene considerato il meno peggio. Un Berlusconi europeista, che dialoga con la Merkel probabilmente fa meno paura. E secondo molti osservatori l' alleanza Pd-Forza Italia è la strada più percorribile. In questo momento, stando ai sondaggi, non ci sono i numeri. Ma vedremo: anche D' Alema parla di governo del presidente. Se ci deve essere un patto di governo vorrei che avvenisse con meccanismi trasparenti, alla luce del sole. Non sono appassionato di grandi coalizioni, se deve succedere spero duri lo stretto indispensabile per dotare il Paese di un sistema in cui i cittadini decidano chi governa.
Nel libro dà conto anche dei suoi rapporti coi politici. Non sempre facili: con Renzi per esempio.
Quando fai il direttore i rapporti complessi con i politici sono la quotidianità Ci sono politici con cui si discute e poi si ricostruisce un rapporto professionale normale, con altri è più complicato. Probabilmente Renzi pensava che il Corriere non dovesse mai criticarlo, sia quando c' era Ferruccio de Bortoli che poi con me. Personalmente ho un giudizio positivo della prima parte del suo governo, dagli 80 euro in poi ho cominciato ad avere dei dubbi. È stato un errore impostare in maniera tanto personalistica la campagna del referendum, così come ha sbagliato a voler fare terra bruciata attorno a sé: un leader sa che la squadra è fondamentale.
Il Salvini che descrive è diverso dalla sua immagine pubblica.
Quando l' ho incontrato mi è sembrato più pacato. Ha una grande voglia di misurarsi con un' esperienza di governo e un progetto chiaro di un partito nazional-populista.
Credo che pensi un domani di ereditare da Forza Italia, dove non ci sono delfini, una buona fetta di elettorato. Ha una strategia comunicativa che spesso utilizza in modo preoccupante e spregiudicato.
Torniamo alla classe dirigente: è una questione di selezione o di qualità?
Bisogna rifondare luoghi in cui si costruiscono percorsi e formano competenze. Vale per tutti: per il Pd, che ha avuto in passato i circoli, le scuole di partito e ora non li ha più; vale per Forza Italia che essendo un partito proprietario ha selezionato la sua classe dirigente su base aziendale; vale per i 5Stelle che si stanno accorgendo che una classe dirigente non si sceglie con i casting o su Internet. Io non voglio essere rappresentato da qualcuno che ne sa come me o meno di me. Voglio essere rappresentato da persone capaci e che abbiano una visione: il problema, oltre che di saperi, è anche di princìpi.