lula

LULA CI RICASCA: IN UNA CASSETTA DI SICUREZZA SCULTURE E RUBINI RICEVUTI DA PRESIDENTE: DEVE RESTITUIRLI – NONOSTANTE LO SCANDALO, E’ IN TESTA NEI SONDAGGI PER TORNARE A GUIDARE IL BRASILE – UN “DI PIETRO” CARIOCA INDAGA SUI RAPPORTI CON UN PALAZZINARO DI IPANEMA

 

Sara Gandolfi per il Corriere della Sera

 

LULALULA

Tra gli ultimi regali arrivati al palazzo del Planalto ci furono due scatole identiche, una per l' allora presidente Lula, l' altra per la «primeira-dama» Maria Letícia. All' interno, due mixer per torta. Probabilmente, i doni più modesti ricevuti negli otto anni in cui l' ex leader sindacalista è rimasto al vertice del Brasile. Quando il 31 dicembre 2010 ha lasciato il potere, negli scatoloni del trasloco ha infilato quasi 800.000 oggetti.

 

petrobras corruzionepetrobras corruzione

Ne diede notizia il quotidiano O Globo, facendo pure una lista: una spada in oro rosso con rubini e smeraldi intarsiati sul fodero donata dal re saudita Abdullah Bin Abdulaziz Al-Saud, una coppia di coppe d' argento dalla regina Elisabetta, un soprammobile di cristallo da re Juan Carlos di Spagna, e poi un migliaio di T-shirt, il berretto del pilota della Ferrari, Ayrton Senna... «All' inizio i doni finiranno in un deposito - assicurava il giornale - ma l' intenzione è devolverli ad un istituto ad hoc, come hanno fatto altri presidente».

 

PROTESTE CONTRO LULA PROTESTE CONTRO LULA

Non è successo. Venerdì il giudice fustigatore del malgoverno brasiliano, Sergio Moro, che sta indagando sul mega-scandalo della compagnia petrolifera Petrobras, ha ordinato all' ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva di restituire 26 dei 186 regali scovati lo scorso marzo nel caveau del Banco do Brasil a San Paolo. Nel «tesoro nascosto» di Lula c' erano tre spade, una scultura di Joan Miró, una penna con lo scudo del Vaticano, una corona e un pugnale con manico d' avorio e rubini. «I funzionari pubblici non possono ricevere regali di tale valore e, quando avviene, essendo impossibile rifiutarli, essi devono essere incorporati nel patrimonio pubblico», ha sentenziato il giudice.

DILMA ROUSSEFF E LULA DA SILVA DILMA ROUSSEFF E LULA DA SILVA

 

Gli oggetti, che si trovavano in una (capiente) cassetta di sicurezza intestata alla moglie defunta e al figlio di Lula, Fabio Luis, sono stati sequestrati nel quadro dell' inchiesta sui presunti fondi illeciti che l' ex presidente è accusato di aver ricevuto dalla società edile, OAS, una delle aziende invischiata nella rete di corruzione intorno a Petrobras. Secondo l' accusa, la OAS ha pagato anche il «trasloco» dei doni da Brasilia a San Paolo e i costi di mantenimento in banca. «Gli altri beni sequestrati, fra cui medaglie e penne, possono invece essere considerate come patrimonio personale dell' ex presidente», conclude Moro.

LUIS INACIO LULA DA SILVA FOTO LUIS INACIO LULA DA SILVA FOTO

 

Gli avvocati di Lula hanno risposto con un comunicato: «È un' operazione intesa a danneggiare la reputazione di Lula e ostacolare la sua partecipazione alla vita politica del Paese». L' ex presidente deve affrontare ben cinque processi per corruzione ed è oggetto di altre sei indagini, sulla base delle testimonianze di alcuni manager della Odebrecht, che hanno accettato di collaborare in cambio di una riduzione della pena con i magistrati nel quadro dell' inchiesta «Operazione Lava Jato».

 

Odiato da molti, Lula può comunque ancora contare su un' enorme popolarità in Brasile che nessuna accusa sembra riuscire a scalfire. Resta lui il grande favorito delle elezioni presidenziali del 2018, cui intende concorrere, salvo possibili arresto. L' ultimo sondaggio d' opinione - e il primo dopo le dichiarazioni dei «pentiti» - lo dà saldamente al comando, con il 30 per cento delle intenzioni di voto, ancora più distanziato di prima dai suoi due più diretti rivali: la candidata della sinistra Marina Silva e il deputato di destra Jair Bolsonaro.

petrobras petrobras

 

L' ex presidente e leader del Partito dei lavoratori, insomma, tiene duro e prepara la controaccusa. Nel marzo scorso, durante la prima deposizione ufficiale da quando il suo nome è apparso, nel 2014, tra gli indagati per corruzione, ha affermato «Nei miei confronti è in atto una vera persecuzione. C' è chiaramente qualcuno che istiga gli investigatori con il mio nome... Lula è coinvolto, è colpevole. Ma se questo è vero, se avete trovato riscontri, la invito come giudice a fornirmi le prove».

 

petrobraspetrobras

Il prossimo 10 maggio ci sarà il tanto atteso interrogatorio processuale davanti al giudice Moro, presso il tribunale federale di Curitiba, nello stato del Paraná. Lula è accusato, in quella sede, di aver occultato dei beni di provenienza dubbia, in particolare di un appartamento a San Paolo, costruito dalla OAS. «Dopo molti anni di accuse senza la possibilità di difendermi, finalmente potrò dare la mia versione», ha detto l' imputato nei giorni scorsi. Il duello è ormai alle porte.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...