UN “LADRO DI DEMOCRAZIA” - ECCO QUAL ERA IL PIANO DI LUSI: “MIO MARITO VOLEVA IMMOBILI PER ALIMENTARE LA SUA CARRIERA POLITICA E MI DISSE CHE SE LA SUA CARRIERA FOSSE FINITA, IL PATRIMONIO SAREBBE RIMASTO ALLA NOSTRA FAMIGLIA”, PAROLA DI GIOVANNA PETRICONE - IL GIP NE HA CHIESTO L’ARRESTO PER IL PERICOLO DI FUGA IN CANADA E PER LE SUE INTIMIDAZIONI AI VERTICI DELLA EX MARGHERITA…

Rita Di Giovacchino e David Perluigi per "il Fatto Quotidiano"

Se non fosse per l'immunità parlamentare, Luigi Lusi da ieri mattina sarebbe già a Regina Coeli. In compenso il gip Simonetta D'Alessandro ha disposto gli arresti domiciliari per la moglie Giovanna Petricone, sua complice in "fraudolenta appropriazione" e per i due "amici" commercialisti, Ma-rio Montecchia e Giovanni Sebastio, accusati di "mendaci scritture contabili" per coprire la sottrazione dalle casse della Margherita di 22 milioni di euro, che rischiano di diventare 26 milioni. All'appello mancano 3-4 milioni usciti con assegno libero o a cifra tonda: "Un saccheggio sistematico a fini privati... con profili finanche paradossali" .

Come quel faraonico pranzo di nozze costato soltanto di chef 30 mila euro. Ma i reati di appropriazione indebita, riciclaggio, fraudolenta appropriazione non sembrano sufficienti a descrivere l'azione predatoria dell'ex tesoriere. I pm Caperna e Pesci hanno già inviato al Senato la richiesta di arresto, provvedimento che Lusi con la sua vocazione all'iperbole ha definito "abnorme". "Se parlo io, cade il centrosinistra", aveva annunciato. Invece a cadere è stato soltanto lui e il suo clan, definito dal giudice non senza humour "gruppo di sostegno". Sostegno in ladrocinii che dovevano garantire la sua carriera politica o almeno il benessere della famiglia.

Magari in Canada dove aveva già provveduto a trasferire presso la "Luigia ltd" 2 milioni di euro, investendo un terzo nell'acquisto di un terreno fabbricabile. Con il "suo franco ostruzionismo", l'ex tesoriere ha provato a mescolare le carte, con modalità che il giudice non esita a definire "inquinanti", soprattutto laddove evoca un "patto di spartizione 40/60" tra Rutelli e la Margherita "privo di ogni plausibilità". Rutelli ha tenuto duro e ha vinto: "Lusi è soltanto un ladro", ha detto dall'inizio alla fine e il giudice dà ragione a Rutelli.

"UN APERITIVO RINFORZATO"
Dall'inchiesta emerge che per il suo secondo matrimonio con Giovanna Petricone, la sera del 27 giugno del 2009, l'ex tesoriere avrebbe speso oltre 30 mila euro pagando con assegni della Margherita una cena luculliana dal noto chef romano, Antonello Colonna. E Colonna ci tiene subito a precisare una cosa: "Oggi da me ho più la sinistra a mangiare che la destra, quindi che c'è di male se il senatore Lusi del Pd ha voluto celebrare il matrimonio nel ristorante dell'Open Colonna, premiato con stelle Michelin".

Si definisce un "anarchico dei fornelli" il famoso cuoco romano. "Anche se dopo il congresso di Fiuggi di An ero etichettato di destra - racconta - e per anni hanno fatto il paragone con Vissani a sinistra, figurarsi io che sono divenuto famoso con il Gambero Rosso quando era l'inserto del Manifesto". Poi sciorina i particolari "di un aperitivo rinforzato, anche se lo si preferisce chiamare finger food che fa più scena". Un "aperitivo rinforzato" da 31.705 euro. "Il bonifico è partito dallo studio della moglie il 16 luglio 2009. Erano poco più di 180 invitati, il senatore ci teneva che facessimo bella figura con l'ex presidente della Repubblica Scalfaro, ed era un po' preoccupato perché si trattava di un aperitivo in piedi e non consono agli anziani, c'erano addirittura parenti abruzzesi della moglie che arrivavano dal Canada".

Quando gli si chiede di cosa fosse ghiotto Lusi, Colonna risponde secco: "Ah il negativo di carbonara, un mio classico che rivisita la tradizionale pasta alla carbonara, ci va pazzo, anzi ci andava pazzo, visto che - continua - dopo lo scandalo dei soldi della Margherita non l'ho più visto ai miei tavoli". Se gli si ricorda il famigerato piatto da 180 euro cadauno di spaghettini al caviale, entrato anche quello come conto nelle carte dell'inchiesta, lo chef fa un salto: "Io quella roba lì non la servo per carità!". Lusi ha fatto anche diverse prove menù e come vini ha imposto etichette abruzzesi.

"Ci teneva - afferma Colonna - fossero tutti vini della sua terra che era stata colpita dal terremoto e si commuoveva tanto al pensiero. E comunque per me resta una brava persona, Lusi ha sempre saldato tutto, con carta di credito spesso, se poi fossero soldi della Margherita io non posso saperlo".

"TUTTO PER LA FAMIGLIA"
Le nozze dunque risalgono al 2009. Giovanna è la seconda moglie, il matrimonio sembra cambiare Lusi che da taciturno e riservato si trasforma in gaudente: feste faraoniche, vacanze da sogno. La signora Petricone capisce subito di essersi infilata in un guaio, interrogata nel mese di marzo in presenza dell'avv. Renato Archidiacono fa le prime ammissioni: "Nel 2006 Luigi diventò senatore della Margherita e da quel momento mi espresse la sua preoccupazione per il futuro del partito, che immaginava destinato a una prossima estinzione... il suo progetto era gestire i fondi della Margherita in modo del tutto autonomo... voleva investire in immobili per alimentare il futuro della sua carriera politica e mi disse che, se la sua carriera fosse finita, il patrimonio sarebbe rimasto alla nostra famiglia".

Del resto "l'intera gestione dei Dl è nelle sue mani... il comitato di Tesoreria ha un mero ruolo di controllo". Nasce la Ttt, chiama al suo fianco "i commercialisti di famiglia" Montecchia e Sebastio, in più raccomanda Montecchia come amministratore dell'editrice Europa. Interrogato il commercialista ammette di aver falsificato i bilanci, rivela alcuni escamotage. Esempio: "Spese di pubblicità e propaganda" si trasformano nei bilanci della Margherita in "addestramento e formaziome per strutture complesse". Confessa anche L'Abbate, ex proprietario dell'attico di via Giulia: non è costato 2 milioni, ma 3 e mezzo, il sovrapprezzo "in nero" è funzionale a presentare l'acquisto come un "affare", ma anche ad aggirare il fisco.

LE VILLE E L'ATTICO
Le operazioni predatorie vanno dal 2007 al 2011: prima nascono la Ttt e la Luigia Ltd, la villa di Genzano è acquisita la Paradiso Immobiliare. Tra il 2007 e il 2008 Lusi trasferisce 2 milioni con assegni a grappoli sul conto corrente della moglie, versa alla ditta Ruggieri Mauro 1,3 milioni per la ristrutturazione dei cinque appartamenti di Capistrello: tutti assegni di piccolo taglio con beneficiario in bianco. Due anni dopo, alla stessa ditta consegna 2,7 milioni per la ristrutturazione della villa di Genzano e dell'attico in via Monserrato.

A partire da fine 2007 partono dal conto Bnl al Senato i 90 bonifici per 13 milioni 579 mila euro vs la Ttt. Poi, sempre provenienti dal conto della Margherita, vengono versati a Paolo Melegari, proprietario della villa di Ariccia di cui intesta la nuda proprietà a Micol D'Andrea, moglie del nipote Emanuele (i due ragazzi sono graziati al momento). Ancora 3 milioni e mezzo vengono versati su un altro conto della Petricone, da qui partono i trasferimenti verso il Canada.

 

 


 

 

luigi lusi luigi lusi LUSI E SIGNORA LUSI E SIGNORA LUSI E SIGNORA RUTELLI A OTTO E MEZZO DALLA GRUBERscalfaro LUSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...