luttwak trump

“TRUMP HA PERSO, MA IL TRUMPISMO HA VINTO. E TORNERÀ, PERCHÉ LE SUE RICETTE ECONOMICHE SONO VINCENTI” - EDWARD LUTTWAK: “HA TAGLIATO LE TASSE E HA DISBOSCATO LE REGOLE INUTILI E OBSOLETE CHE IMBRIGLIAVANO L'ECONOMIA AMERICANA. È PER QUESTO CHE NEGLI ULTIMI QUATTRO MESI LA RICCHEZZA DEL PAESE È CRESCIUTA DEL 30%. LA DISOCCUPAZIONE TRA AFROAMERICANI E ISPANICI È AI MINIMI STORICI - BROGLI? NON NE VEDO,  AL MASSIMO QUALCHE IRREGOLARITÀ QUA E LÀ MA NULLA CHE RIBALTI IL RISULTATO”

Federico Novella per “la Verità”

 

edward luttwak (1)

Edward Luttwak, economista e politologo: sono state le elezioni più folli della storia americana.

 

Mentre parliamo, Joe Biden ha un piede alla Casa Bianca. Ma non è detto che sia finita, anzi: Donald Trump ha parlato apertamente di possibili brogli. Ha ragione?

«Veri e propri brogli non ne vedo, al massimo qualche irregolarità qua e là. D' altronde la paura del Covid ha moltiplicato per dieci la massa dei voti via posta, mentre il numero degli addetti allo scrutinio è rimasto lo stesso. Ma sono solo problemi organizzativi».

 

Trump dice di non volersi arrendere. Prevede un cambio della guardia drammatico?

«No, Donald Trump è abituato a rumoreggiare. Gli avvocati faranno i loro ricorsi, magari verrà ammesso qualche riconteggio qua e là, ma nulla che ribalti il risultato. E state tranquilli: la democrazia americana reggerà benissimo questo passaggio difficile».

joe biden

 

Perché Trump è uscito sconfitto?

«Aveva tutti contro, soprattutto quelli con i soldi: e alla fine, nel pieno d' una emergenza sanitaria, stava quasi per vincere. Insomma, ha fatto miracoli».

 

Miracoli?

«Tutti i media mainstream, dalla Cnn al New York Times al Washington Post, prevedevano una disfatta clamorosa di Trump. Addirittura c' era chi prevedeva la scomparsa dei repubblicani dal Senato. Pronostici sballati. Ne deduco che forse i media americani conoscono i libanesi: sicuramente non conoscono gli americani».

 

donald trump con la mascherina in mano al dibattito contro biden

E dunque?

«Dunque i proprietari dei giornali e delle tv dovrebbero guardare in faccia i loro giornalisti e fargli notare che hanno messo in piedi una gigantesca opera di disinformazione».

 

Comunque sia. I voti sono voti.

«È vero, Trump ha perduto la presidenza, ma se andiamo a guardare il voto al Congresso, le cose cambiano».

 

Cioè?

«Alla Camera dei rappresentanti i repubblicani sono cresciuti. Addirittura sfiorano il controllo del Senato. Se questo accadesse, la vita per il presidente Biden si farebbe molto difficile, a cominciare dalle prime nomine. E poi non dimentichiamo i dollari».

 

I dollari?

edward luttwak (2)

«In questa campagna elettorale i democratici hanno speso il triplo dei repubblicani. Miliardari democratici hanno investito centinaia di milioni di dollari per cacciare dal Senato il capo della maggioranza repubblicana Mitch McConnell, e il consigliere di Trump Lindsey Graham. Non ci sono riusciti».

 

Ci sta dicendo che la sconfitta di Trump in realtà è una mezza vittoria?

«Diciamo che Trump ha perso, ma il trumpismo ha vinto».

 

Il trumpismo?

«Oltre gli scandali e le intemerate, l'eredità che lascia Trump non si tocca: ha tagliato le tasse e ha disboscato le regole inutili e obsolete che imbrigliavano l' economia americana. È per questo che negli ultimi quattro mesi la ricchezza del Paese è cresciuta del 30%. Tutto ciò è stato apprezzato anche dalle minoranze afroamericane».

donald trump vs joe biden primo dibattito tv

 

Addirittura?

«Con Trump la disoccupazione tra afroamericani e ispanici è ai minimi storici. I democratici offrono solo belle parole e sussidi. Trump non offre sussidi e non ispira simpatia: però crea posti di lavoro».

 

Sta di fatto che Joe Biden è il presidente più votato di sempre. Un motivo ci sarà.

«È vero, ha preso moltissimi voti popolari. Ma lo ha fatto sconfessando totalmente i programmi del suo partito. Parlo dei vari Bernie Sanders e Elizabeth Warren, gente che sogna un'America socialista. Molti di questi estremisti non sono stati rieletti in parlamento, perché gli americani non vogliono saperne di quelle teorie economiche».

 

bernie sanders convention dem milwuakee

Questo smentirebbe la narrazione democratica?

«Mettiamola così: queste elezioni dimostrano che l' americano medio non è caratterizzato dall' etnia o dagli orientamenti sessuali. Non è un omosessuale, e neanche bianco o nero. L' americano medio è semplicemente una persona che lavora, e che sogna il benessere. Ecco perché sostengo che il trumpismo abbia vinto, a prescindere dall' inquilino della Casa Bianca».

 

Dunque quale sarà la linea di Biden sull' economia?

«Quella di non toccare ciò che ha fatto Trump. D'altronde è un moderato cattolico. I suoi nemici sono per l' appunto i democrats radicali».

 

LUTTWAK

Avrà vita facile?

«Se davvero il Senato resterà in mano repubblicana, il partito democratico entrerà in crisi di identità».

 

Trump è solo una parentesi turbolenta della storia americana?

«No, Trump tornerà, perché le sue ricette economiche sono vincenti. Rappresenta l'America meglio di chiunque altro. Anzi, se gli italiani potessero, dovrebbero collocarlo al posto del Papa».

 

Buona questa.

«No, dico sul serio. Dovreste prendere Trump, metterlo su un aereo e installarlo in Vaticano. Le sue idee vi tornerebbero molto utili, perché l' economia italiana è terribilmente soffocata dalle pastoie burocratiche».

 

Biden Trump

Lei dice?

«Mi è appena arrivato un contratto dalla vostra tv pubblica per un'apparizione televisiva. Sono 23 pagine di testo. Dovrei stamparle su carta, firmare su ogni singolo foglio, e poi rispedire tutto indietro. Mi pare una roba assurda. Ma da voi funziona tutto così, a quanto sembra».

 

Cosa ne pensa del nostro secondo lockdown e della suddivisione dell'Italia in regioni rosse, gialle e arancioni?

«Il governo italiano ha fatto una scelta legittima. Quella di proteggere gli anziani e sacrificare i giovani».

 

Sacrificare i giovani?

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

«In Italia è in atto una congiura contro bambini e ragazzi. I giovani non possono più lavorare. I ragazzi non possono andare a scuola. E forse i bambini dovranno ancora rinunciare all' asilo. Tutto per proteggere i vecchi».

 

Proteggere gli anziani non è forse una scelta obbligata?

«È una questione di priorità. In Svezia le scuole sono rimaste aperte, ma non mi sembra che il dato sulla mortalità del virus sia molto diverso. I contraccolpi sui ragazzi sfuggono alle statistiche, ma sono gravi e un giorno bisognerà occuparsene».

 

Quali contraccolpi?

«Tanti bambini e ragazzi temo usciranno traumatizzati da questo lockdown. Penseranno che, se non possono più andare a trovare la nonna, la colpa sia loro. Per non parlare della perdita di socialità dovuta alla chiusura delle scuole. Stanno perdendo tempo prezioso per progredire. E questo in un Paese dove, da sempre, la fertilità è bassissima».

LUTTWAK

 

E il lavoro cosa c'entra?

«La congiura italiana contro le giovani generazioni non nasce con il virus. Viaggia in parallelo con la scelta di restare nell' euro al fine di proteggere le pensioni, anziché uscirne per puntare sulla crescita, sui posti di lavoro, sulla valuta competitiva».

 

Luttwak, guardi che l'Italia non è l'America. Guerre di indipendenza non se ne possono fare.

«Intanto potreste cominciare abolendo il divieto di licenziamento, che per me è una pura atrocità».

 

Come sarebbe? Non serve a garantire i lavoratori nell' emergenza?

«Il punto è che se non permetti i licenziamenti, non permetti neanche le assunzioni. Un datore di lavoro che deve ridurre l' organico a Genova per avere risorse a Bari, non può farlo. Questo paralizza il sistema».

 

Lei cosa propone?

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

«La crescita dell' economia prevede che alcune attività si esauriscano, per far sì che ne emergano di nuove. Invece, mentre gli Stati Uniti eliminano i divieti, l' Italia ne aggiunge di nuovi. Siete il popolo più produttivo d' Europa, ma vi autosoffocate con regole medievali».

 

Per ora, procediamo con i sussidi.

«Appunto. Viviamo in un momento di grandi trasformazioni tecnologiche, aziende che ripensano il loro modo di produrre, nuove sperimentazioni di lavoro da casa: davvero pensate di andare avanti col sussidio, con metodi di trent' anni fa?».

 

Insomma, cosa insegnano all'Italia queste elezioni americane?

renzi di maio

«Intanto insegnano al vostro presidente della Repubblica che evitare le elezioni ad ogni costo non è la scelta più saggia. Soprattutto se l' alternativa è tenersi un governo di intrallazzatori».

 

Prego?

«Se non sbaglio il governo Conte è nato grazie a Matteo Renzi. Perché avrebbe fondato un nuovo partito, staccandosi dal Pd?».

 

Per gettare le basi di un centro moderato?

«No. Per portare a casa le nomine che gli interessavano. Tutto qua. Ecco, Renzi personifica alla perfezione la sudamericanizzazione dell' Italia».

 

Trump e Melania

Sono le regole del gioco di una repubblica parlamentare. Torno a dirle che non siamo l'America.

«Infatti gli americani non avrebbero mai tollerato un governo come il vostro. Anzi, nessun Paese in Europa avrebbe mai tollerato un primo ministro nato sulla base di un accordo di palazzo tra due partiti che la pensano all' opposto. Insomma, spero che passata l' emergenza l' Italia torni alla normalità».

 

E qual è la normalità?

«Si vota, e chi vince governa. In America, da più di duecento anni, tra alti e bassi, funziona così».

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…