paola de micheli luigi di maio

2020, FUGA DALLE URNE! - PER PARARE IL CULO A DI MAIO IL MOVIMENTO 5 STELLE POTREBBE RINUNCIARE ALLE ELEZIONI REGIONALI IN EMILIA E IN CALABRIA: UNA RESA ANTICIPATA PUR DI NON TOCCARE CON MANO IL CROLLO AL 5-6% – IL MINISTRO DE MICHELI: “MI PIACEREBBE CHE IL PRIMO BACIO PD-M5S FOSSE IN EMILIA”. PERCHÉ IN UMBRIA CHE ERA? UNA MANO MORTA?

1 – EMILIA ROMAGNA, DE MICHELI: MI PIACEREBBE 'BACIO' CON M5S

luciana lamorgese paola de micheli giuseppe conte luigi di maio

(LaPresse) - "Mi piacerebbe che il 'primo bacio' tra Pd e M5S fosse in Emilia, ma capisco che ci sono dei problemi. Come ministro dal M5S ho avuto supporto, sostegno e condivisione".

 

Così la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, intervistata da Bruno Vespa in occasione della relazione annuale dell'Alis. "Con i colleghi dei 5 stelle ho lavorato bene. Ma continuo a rimanere un'emiliano-romagnola che vorrebbe e farà di tutto perché Bonaccini resti governatore".

luigi di maio al maurizio costanzo show 1

 

2 – LA GRANDE FUGA DALLE URNE PER SALVARE IL POSTO A DI MAIO

Adalberto Signore per “il Giornale”

 

JOKER INFILTRATO NELLA FOTO DI NARNI

La grande fuga dalle urne del M5s diventa ogni giorno che passa una possibilità sempre più concreta. Non è un caso che anche ieri Luigi Di Maio abbia preferito svicolare sul tema, limitandosi a rispondere che il Movimento «si presenta dove è pronto», altrimenti meglio rinunciare. Insomma, alle elezioni che si terranno il 26 gennaio in Emilia-Romagna potrebbe davvero arrivare un colpo di spugna che solo qualche mese fa sarebbe stato impensabile. Pur di non vedersi ridotto a un partitino del 5/6%, infatti, il M5s è seriamente tentato dal non scendere neanche in campo. Uno schema che potrebbe perfino essere ripetuto alle elezioni in Calabria, in agenda sempre a inizio 2020.

luigi di maio giuseppe conte

 

Una sorta di resa anticipata e incondizionata davanti ad un trend di perdita di consensi che pare ormai ineluttabile. E, d' altra parta, se persino i vertici grillini non sembrano avere altra soluzione che quella di darsi alla macchia, la sensazione è che le cose stiano davvero così.

LUIGI DI MAIO

 

La decisione, in verità, non è stata ancora presa. Ma l' impressione - anche nei gruppi parlamentari grillini - è che la preoccupazione di Di Maio non sia tanto sul cosa fare, ma sul come farlo. Sulle modalità, insomma, con le quali argomentare - e giustificare in pubblico - una scelta che sarebbe senza precedenti. L' Emilia-Romagna, infatti, è una Regione che conta quattro milioni e mezzo di abitanti e non si è mai visto prima che il primo partito del Parlamento decida di non presentarsi a una tornata elettorale così importante sotto il profilo non solo politico, ma anche numerico.

 

giuseppe conte luigi di maio vincenzo bianconi nicola zingaretti roberto speranza

Eppure, quello che doveva essere il Movimento della trasparenza e della politica partecipata è ormai sempre più asserragliato nella ridotta del Palazzo con l' unica preoccupazione di autoconservarsi fin quando è possibile. E Di Maio ha già tenuto botta ad un uno-due che avrebbe steso anche i migliori pugili quando è passato dal 32,7% delle Politiche del 4 marzo 2018 al 17,1 delle Europee del 26 maggio scorso.

 

giuseppe conte luigi di maio

Quasi 16 punti persi in soli 14 mesi, un record senza precedenti. Impreziosito, per così dire, dal tracollo alle Regionali in Umbria dove il 27 ottobre il M5s si è fermato al 7,4% (praticamente la metà dei voti incassati nella Regione solo cinque mesi prima alle europee). Insomma, una tabella di marcia devastante per il Movimento che, di fatto, perde più di un punto percentuale al mese.

 

DI MAIO ZINGARETTI E LE REGIONALI IN UMBRIAI MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

Così, pur di non dovere fare i conti con il disastro politico che ha prodotto, Di Maio sembra essersi convinto che l' unica soluzione è quella di non presentarsi. Anche perché l' Emilia-Romagna è una Regione dove storicamente il M5s non è mai andato benissimo neanche nei momenti migliori (alle scorse Europee ha fatto peggio solo in Veneto) e il rischio di scendere sotto il 5% è più che concreto. Unica soluzione, dunque, il colpo di spugna. O, se si preferisce l' espressione, la fuga dalle responsabilità. Che permetterà a Di Maio di non doversi impiccare all' alleanza con il Pd e, soprattutto, gli consentirà di non doversi confrontare con un tracollo già scritto.

salvini conte

 

Mentre Matteo Salvini ha già iniziato il suo tour elettorale sul territorio - ieri era a Forlì e Cesena, giovedì aprirà ufficialmente la campagna elettorale al Paladozza di Bologna - Di Maio si alambicca dunque su quale sia la formula migliore per giustificare la sua fuga. C' è sul piatto la sempre verde consultazione on line su Rousseau, così da «scaricare» sui militanti la rinuncia. Ma si ragiona anche su formule più arzigogolate, in pieno stile Prima Repubblica. Il leader grillino, infatti, sta pensando anche a una sorta di team regionale (referente sul territorio più parlamentare di riferimento) per valutare caso per caso la scelta di presentarsi o no.

 

luigi di maioLUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

D' altra parte, in primavera si voterà anche in Campania, Puglia, Liguria, Marche, Toscana e Veneto. E magari la strategia della fuga dalle urne potrebbe essere riproposta per preservare la leadership ormai sbiadita del ministro degli Esteri. Anche se poi, con buona pace di Di Maio, prima o poi - ineluttabilmente - si voterà anche per le Politiche. Appuntamento da cui sarà difficile scappare.

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...