‘’MA DAVVERO IL MINISTRO NUNZIA DE GIROLAMO NON È INDAGATA?’’ - I GRILLINI NON CI CREDONO E PRETENDONO CHIAREZZA: ‘’LA CANCELLIERI MANDI GLI ISPETTORI NELLA PROCURA DI BENEVENTO PER VERIFICARE SE IL MINISTRO RISULTA ISCRITTA NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI’’

Alessandra Arachi per ‘Il Corriere della Sera'

«Il ministro De Girolamo? Il ministro Josefa Idem si è dimessa dimostrando uno stile profondamente diverso da lei». Matteo Renzi non la manda a dire. La dice, semplicemente, il segretario del Pd parlando del caso del ministro delle Politiche agricole che in queste ore sta mettendo in subbuglio il Parlamento. E, di conseguenza, il governo.
È lineare, Matteo Renzi: «Sul ministro De Girolamo deciderà il premier Letta. Noi ascolteremo quello che ha da dire, poi vedremo». Ma intanto è proprio il gruppo del Pd che alla Camera sta spingendo perché il ministro di Ncd venga a riferire in aula.

Un'interpellanza parlamentare (prima firma del renziano Michele Anzaldi) è stata depositata ieri, per la quale il ministro De Girolamo dovrà rispondere a Montecitorio, probabilmente già venerdì prossimo. «Il ministro spieghi quali siano state le motivazioni che hanno determinato il suo intervento poco trasparente nelle specifiche questioni», scrivono i deputati del Pd, riferendosi alla bufera che ha travolto il ministro di Ncd in questi ultimi giorni.

Più morbida la posizione del ministro pd Dario Franceschini: «La ministra De Girolamo risponderà venerdì in Parlamento. Le forze politiche decideranno dopo averla sentita. Non si può fare giustizia sommaria: al momento non è indagata, siano in presenza di una registrazione abusiva. Il modo migliore è aspettare il suo intervento in Parlamento».
È finita nel mirino per via delle pressioni indebite per gli appalti nella Asl di Benevento, il ministro delle Politiche agricole.

Ma davvero il ministro Nunzia De Girolamo non è indagata? I deputati del Movimento 5 Stelle non ci credono e pretendono chiarezza. La pretendono dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri: «Mandi gli ispettori nella procura di Benevento per verificare se il ministro delle Politiche agricole risulta iscritta nel registro degli indagati», scrivono in un'interrogazione a prima firma Alfonso Bonafede i deputati del M5S, mentre dai banchi di Sel rivendicano di essere stati loro i primi a tirare fuori lo scandalo nella Asl di Benevento.

Basta leggere un'interrogazione a risposta scritta inviata al ministero della Salute, datata 17 giugno 2013 e firmata dal deputato campano di Sel Arturo Scotto. Denunciava una gestione di malaffare dell'appalto del servizio 118 da parte del direttore generale della Asl Michele Rossi, indicato come persona vicino al ministro delle Politiche agricole.

Intanto i deputati di Ncd, prima firma Enrico Costa, hanno presentato al ministro un'interpellanza urgente per chiedere «come intenda tutelare non solo la sua immagine ma anche le basi dello Stato di diritto nei confronti del soggetto che si è reso responsabile delle registrazioni abusive di cui è stata vittima».

Nunzia De Girolamo ieri ha dato mandato ai suoi avvocati, Gaetano Pecorella e Angelo Leone, di predisporre un esposto da inviare alla magistratura di Benevento e al garante per la protezione dei dati personali «per la captazione di frasi illecite registrate abusivamente in un colloquio al quale partecipava lei allora deputato». Di più: il ministro Nunzia De Girolamo chiede di chiarire le responsabilità di tutti coloro che «con atti e fatti gravemente lesivi della mia privacy hanno tentato di ledere la mia immagine e la mia onorabilità».

Lo scandalo, infatti, è venuto fuori per via di registrazioni effettuate durante un incontro nella casa del padre del ministro. Una circostanza che scandalizza il ministro per le Riforme di Ncd Gaetano Quagliariello.

Dice, il ministro Quagliariello: «Credo che il caso De Girolamo ponga un tema di più ampia portata, che investe la civiltà stessa di un Paese e la possibilità per gli italiani di vivere in una società diversa da quella descritta nel film "Le vite degli altri", dedicato alla Germania dell'Est».

 

NUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIANUNZIA DE GIROLAMONUNZIA DE GIROLAMOletta RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDANGELINO ALFANO ENRICO LETTA GREAT GATSBY ALFANO LETTA CETRIOLO

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...