giorgia meloni premierato

LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” VA FATTA. ANCHE AGGIRANDO LA COSTITUZIONE – GIORGIA MELONI VUOLE INTRODURRE UN PREMIERATO DI FATTO CON LA LEGGE ELETTORALE - IL “PIANO B” DELLA DUCETTA: NON RIUSCENDO A MODIFICARE LA COSTITUZIONE, SI EVITA L’OSTACOLO CON UNA NORMA SUL MODELLO DELLE ELEZIONI REGIONALI: TURNO UNICO, PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE VINCENTE E ELEZIONE DEL PRIMO MINISTRO. SECONDO I GENI DI PALAZZO CHIGI, BASTEREBBE A LEGARE LA VITA DELLA LEGISLATURA ALLA DURATA DEL GOVERNO – MA TANTO PRIMA VA TROVATA UN’INTESA CON LEGA E FORZA ITALIA SU PREFERENZE E PREMIO (CAMPA CAVALLO)

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

giorgia meloni premierato

Siccome fatica a realizzare il premierato con una legge costituzionale, Giorgia Meloni ha in mente di introdurre la riforma con una legge elettorale. Ecco il «piano B» a cui lavora la presidente del Consiglio, che mira a cambiare il sistema modificando il meccanismo di voto senza toccare la Carta.

 

Meloni ne ha discusso con gli alleati al vertice di mercoledì, aprendo un dossier che resterà riservato per ragioni politiche e di timing. Ma che non sia stato un confronto occasionale lo testimoniano la presenza alla riunione del ministro per le Riforme e la decisione di costituire un gruppo di lavoro in Parlamento che sarà composto da rappresentanti di tutti le forze di maggioranza e sarà guidato da uno dei massimi esponenti di FdI.

 

DUCE DETTO DUCE - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

Il progetto, in fase embrionale, parte dall’esame dei due modelli di voto oggi in vigore in Italia: la legge per l’elezione dei sindaci e quella per l’elezione dei presidenti di Regione. Siccome il primo modello prevede il doppio turno, che storicamente è inviso al centrodestra, è chiaro che il gruppo di lavoro si concentrerà su una rivisitazione in chiave nazionale del Tatarellum: turno unico, premio di maggioranza alla coalizione vincente ed elezione del governatore. Questo aspetto legherebbe di fatto la vita della legislatura alla durata del presidente del Consiglio, sbarrando la strada ai governi tecnici.

 

[…] «La soluzione — dice sorridendo un esponente di maggioranza — è un atto di pragmatismo democristiano da parte di Giorgia». […]

 

elisabetta casellati giorgia meloni - foto lapresse

Raccontano che al vertice Elisabetta Casellati si sia limitata a una presentazione orale delle varie bozze, «per evitare — spiega uno dei partecipanti — di far girare documenti che spaventerebbero il generone parlamentare». Perché è chiaro che quando si inizia a parlare di legge elettorale, è come se deputati e senatori sentissero l’annuncio della hostess in aereo: «Il comandante informa che abbiamo iniziato la discesa». Scatenare il panico nel Palazzo sarebbe peraltro immotivato: Meloni ha ribadito di voler arrivare «a fine legislatura», prevista nel giugno del 2027.

 

Ma intanto il dossier va istruito per trovare l’intesa nel centrodestra. Cosa non facile, perché il Tatarellum contempla lo strumento delle preferenze. Che incontra il favore di FdI e di Noi moderati e l’ostilità di Forza Italia, della Lega e (forse) della maggioranza trasversale in Parlamento.

 

antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse

L’ultima volta che venne fatto un tentativo, ai tempi del governo di Matteo Renzi, le preferenze furono bocciate a scrutinio segreto. E chissà se il copione si ripeterebbe, dato che i deputati del centrodestra eletti al Sud sono già in fibrillazione. In ogni caso questi aspetti non irrilevanti saranno oggetto di discussione nel gruppo di lavoro. Che tra le tante cose dovrà vagliare le limitazioni della Consulta al premio di maggioranza e dovrà verificare certi precedenti: come l’uso del voto di fiducia sulla legge elettorale posto per la prima volta in Parlamento ai tempi del governo di Paolo Gentiloni. […]

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