SEMPRE PIÙ ISOLATO A LIVELLO MONDIALE, IL PRESIDENTE DEL VENEZUELA NICOLAS MADURO SE LA PRENDE ANCORA CON I SOCIAL E ORDINA DI BLOCCARE PER DIECI GIORNI, X, LA PIATTAFORMA DEL SUO NUOVO "ARCINEMICO", ELON MUSK, ACCUSATA DI AVER "INCITATO ALL'ODIO E PROMOSSO UNA GUERRA CIVILE TRA VENEZUELANI" - NEI GIORNI SCORSI, IL LEADER 'CHAVISTA' (LA CUI VITTORIA ALLE PRESIDENZIALI DEL 28 LUGLIO È CONTESTATA DALL'OPPOSIZIONE, CHE DENUNCIA BROGLI) AVEVA DICHIARATO DI VOLER "INTERROMPERE I RAPPORTI" ANCHE CON WHATSAPP
DIE HARD - MADURO A MORIRE - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
(di Leonardo Cioni) (ANSA) - CARACAS, 09 AGO - Sempre più isolato a livello mondiale, con pressioni crescenti in particolare da Stati Uniti ed Unione europea, Nicolas Maduro se la prende ancora con i social e ordina all'agenzia che regolamenta le telecomunicazioni in Venezuela di bloccare per dieci giorni X, la piattaforma del suo nuovo "arcinemico", Elon Musk, accusata di aver "incitato all'odio e promosso una guerra civile tra venezuelani".
Nei giorni scorsi, il leader 'chavista' (la cui vittoria alle presidenziali del 28 luglio è contestata dall'opposizione, convinta che ci siano stati brogli) aveva reso noto l'intenzione di "interrompere i rapporti" anche con WhatsApp, sostenendo che la popolare chat di proprietà della società americana Meta venga utilizzata dai "gruppi fascisti" per minacciare il suo Paese. Mentre secondo NetBlocks, un'organizzazione di giornalismo investigativo che monitora la sicurezza digitale e le censure dei governi, pure l'app di messaggistica Signal risulterebbe "irraggiungibile su più provider Internet del Venezuela".
Le misure prese confermerebbero l'inizio di una stretta dell'attuale governo sull'uso dei media digitali, spesso l'unica arma a disposizione della gente per testimoniare l'entità della repressione in corso nella nazione caraibica contro gli avversari politici. Una repressione che non si ferma e, anzi, si acuisce colpendo sempre più persone, dai comuni cittadini ad attivisti, leader di partito e persino giornalisti.
E mentre gli Usa, attraverso il sottosegretario per gli Affari dell'emisfero occidentale, Brian Nichols, lanciano un duro monito a Maduro, avvertendolo che "la repressione non è un percorso sostenibile", la leader dell'opposizione venezuelana, Maria Corina Machado, pur chiedendo un maggiore coinvolgimento della comunità internazionale ("le forze internazionali sono corresponsabili di ciò che sta accadendo in Venezuela"), stende una mano all'ex autista erede di Hugo Chavez offrendogli "garanzie e salvacondotto" se lascerà volontariamente il potere.
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