matteo salvini giorgia meloni

LA MAGGIORANZA È FINITA IN UNA SPIRALE PERICOLOSA: OTTENUTO IL NO AL MES, SALVINI HA BISOGNO DI SPOSTARSI ANCORA PIÙ A DESTRA PER ROSICCHIARE ALTRI VOTI ALLA MELONI. IL “CAPITONE” LA SPARA: “L’ITALIA HA MESSO DEI SOLDI IN QUESTO ISTITUTO, VISTO CHE NON CI SERVE, POSSIAMO CHIEDERE INDIETRO I SOLDI” – IL RIFIUTO DELLA RIFORMA, PER LA DUCETTA, È SOLO UNA QUESTIONE POLITICA: NON POTEVA FARE L’ENNESIMA GIRAVOLTA, DOPO AVER DEMONIZZATO L’UE PER ANNI, PASSANDO PER “TRADITRICE”

giorgia meloni matteo salvini atreju

MES: SALVINI,NON CI SERVE POSSIAMO CHIEDERE INDIETRO SOLDI

(ANSA) - "Tutti dicono che il Mes non serviva. Gli altri lo hanno votato, se una cosa non serve io non la voto. Anzi, siccome l'Italia ha messo dei soldi in questo istituto, visto che non ci serve possiamo anche chiederli indietro questi soldi". Lo ha detto il leader della Lega e ministro dei Trasporti Matteo Salvini a margine della presentazione dei lavori di riqualificazione della stazione di Montecatini-Monsummano Terme da parte di Rete Ferroviaria Italiana.

 

COS’È IL MES E PERCHÉ LA MANCATA APPROVAZIONE È SOLO UNA QUESTIONE POLITICA

Estratto dell’articolo di Massimo Taddei per www.editorialedomani.it

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO

Sul Meccanismo europeo di stabilità si è detto di tutto: che porta via i soldi agli italiani per darli alle banche, per esempio, o che tutti i Paesi che lo hanno utilizzato ne sono usciti massacrati. Tutto falso, ovviamente, ma molto utile in funzione di propaganda contro le istituzioni europee.

 

[…] Il Meccanismo europeo di stabilità è un’istituzione intergovernativa che ha l’obiettivo di aiutare i paesi in difficoltà finanziaria. Se ne iniziò a discutere a partire dal 2010, quando molti governi dell’Eurozona si trovarono in difficoltà a causa della crisi dei debiti sovrani, nonostante la loro situazione finanziaria non suggerisse un rischio di default.

 

GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…] Istituito nel 2011, il Mes prevede alcune condizioni per accedere ai suoi prestiti. Tra questi, un eventuale piano di ristrutturazione del debito nel caso in cui questo venga ritenuto insostenibile nel lungo periodo.

 

Questo passaggio non è però obbligatorio […] e, soprattutto, non bisogna rispettare requisiti o aderire a un qualche programma di riforma se si vuole far parte del Mes.

 

La condizionalità è prevista solo nel caso in cui si faccia domanda per un prestito in una situazione di emergenza. Non si tratta certo di una richiesta assurda: se un paese in difficoltà chiede un prestito al Mes, è normale che l’istituzione chieda che quel paese […] ponga in essere le condizioni per cui la situazione di difficoltà non si ripresenti in futuro.

 

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

In generale, il Mes è stato a lungo demonizzato perché considerato uno dei responsabili del tracollo della Grecia dopo la crisi dei debiti sovrani. Quello che spesso si dimentica sono le ragioni per cui la Grecia si trovava in quelle condizioni: totale mancanza di investimenti produttivi e spesa sociale altissima distribuita per ragioni elettorali, per citarne due.

 

La Commissione europea stessa ha ammesso che l’operato del Mes e della Troika in Grecia ha avuto i suoi limiti, ma sarebbe sbagliato pensare che la causa dei problemi sia la medicina, magari somministrata non nel migliore dei modi, piuttosto che la malattia.

 

Anche perché parte del problema è stata la reticenza del governo greco a seguire le indicazioni di condizionalità: si è per esempio evitata la riforma della concorrenza, per proteggere gli interessi corporativistici, preferendo agire solo sul taglio della spesa sociale. La colpa non era quindi del Mes, almeno in parte, ma di chi avrebbe dovuto seguirne le indicazioni e ha preferito non farlo del tutto per ragioni politiche. Ci sono poi altri quattro paesi che hanno utilizzato il Mes (Irlanda, Spagna, Portogallo e Cipro), ma in nessun caso gli effetti sono stati disastrosi, anzi.

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI

[…] Nonostante dal Mes non ci sia nulla da temere, l’attuale maggioranza lo ha utilizzato a lungo come feticcio per indicare la presunta malvagità delle istituzioni europee. Per giustificare la volontà a non ratificarne la riforma (che non prevede grandi cambiamenti rispetto all’assetto originale), il governo ha provato ad appigliarsi alla nuova governance: oltre ad avere un Consiglio dei governatori composto dai 19 ministri delle finanze dell'Eurozona, all’interno del Mes dovrebbe essere istituito un consiglio di amministrazione, che sarebbe composto da nove membri designati dal Consiglio dei governatori stesso. Secondo la maggioranza si tratterebbe di un inserimento di una componente “privata” all’interno dell’istituzione, ma a nominare i membri sarebbe un organismo politico.

 

MES - MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA

[…] Il potere di negoziazione di Meloni in questo senso non sembra molto forte: l’Italia è già di fatto all’interno del Mes (con un capitale versato di 14 miliardi, il terzo contributo più alto tra i paesi aderenti) e, soprattutto, minaccia di non approvare un meccanismo di cui sarebbe probabilmente una delle prime beneficiarie nel caso in cui scoppiasse una nuova crisi dei debiti sovrani.

 

Il Mes non serve certo alla Germania, che ha un rapporto debito/Pil assolutamente sotto controllo e che gode di fiducia e tassi di interessi talmente convenienti da essere considerata il riferimento per i titoli meno rischiosi. L’Italia, invece, che oggi ha un debito anche più alto rispetto al 2011, è sempre più in bilico e potrebbe aver bisogno di un intervento di salvataggio alla prima crisi di fiducia che si presentasse alla sua porta. […]

GIORGIA MELONI E ursula von der leyen A ROMA 3GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…