tajani tosi tosi salvini de carlo meloni

MAGGIORANZA IN FRANTUMI SUL VENETO – ZAIA VUOLE CONTINUARE A ESSERE GOVERNATORE E LA LEGA CERCA DI TROVARE SPONDE IN PARLAMENTO SUL TERZO MANDATO AI PRESIDENTI DI REGIONE, FRATELLI D'ITALIA SCALDA I MOTORI PER IL SENATORE MELONIANO LUCA DE CARLO. E ORA SI INSERISCE PURE FORZA ITALIA CHE RILANCIA IL NOME DI FLAVIO TOSI (CI MANCA SOLO TOPO GIGIO) – ZAIA IN VENETO È PRONTO A LANCIARE UNA SUA LISTA E SE NON CI FOSSE L'OK AL TERZO MANDATO POTREBBE....

Emilio Pucci per il Messaggero - Estratti

 

tosi tajani

Mentre la Lega sottotraccia continua a lavorare per trovare convergenze in Parlamento sul terzo mandato ai presidenti di Regione, così da poter candidare Luca Zaia nel 2025, e Fratelli d'Italia scalda i motori per il senatore Luca De Carlo, per la poltrona di governatore in Veneto si inserisce Forza Italia che rilancia il nome di Flavio Tosi. In realtà, si tratta solo di un auspicio, perché Giorgia Meloni ha deciso da tempo di conquistare una regione del Nord e la Lega non demorde, ma il partito guidato da Antonio Tajani vuole sfruttare il momentoe consolidare quello che considera un vero e proprio modello.

 

Ovvero «con Fi la coalizione si allarga e ci sono più possibilità di vittoria», dice Tajani. Per il Veneto insiste «FI proporràun politico di spessore che ha ben governato, è stato sindaco di Verona, conosce l'amministrazione regionale. Girando, ho ascoltato anche le richieste del mondo della Sanità: "mettete Tosi, che è stato bravissimo"».

tosi tajani

 

La tesi è che la scelta non deve essere fatta attraverso la logica dei numeri in campo, «quando parliamo di presidenti di regioni o sindaci dobbiamo sempre scegliere in base alla qualità».

Ed ancora: «Non è una questione di lottizzazione dei posti. Berlusconi ha sempre guardato agli alleati, concedendo grande spazio anche a loro».

 

L'assunto di Tajani è quello illustrato nei giorni scorsi: «Dove ci sono candidati di Forza Italia, guardo alla Basilicata e al Piemonte, Bardi e Cirio, la coalizione di centrodestra a livello locale fa notare il responsabile della Farnesina allarga i propri confini, sono candidati di area moderata in grado di attrarre anche forze moderate locali. Non c'è nessun accordo a livello nazionale, evidentemente i presidenti di FI sono attrattivi. La sinistra si divide, la sinistra litiga, mentre il centrodestra unito aggrega consensi per il buon governo».

 

(...) Ma Zaia in Veneto è pronto a lanciare una sua lista e se non ci fosse l'ok al terzo mandato a puntare su uno dei suoi fedelissimi, anche contro un candidato di Fdi.

zaia salvinimeloni de carlo

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO