hillary clinton comey obama loretta lynch

AMERICA FATTA A MAGLIE - LO CHIAMANO IL WATERGATE DELL'FBI: L'EX DIRETTORE COMEY HA ABUSATO DELLA PROPRIA AUTORITÀ, UN''INSUBORDINAZIONE'' CHE COINVOLGE IL SUO ALLORA CAPO, LA ATTORNEY-GENERAL LORETTA LYNCH, CHE VIENE ACCUSATA DI ESSERSI INTROMESSA NELLA GESTIONE DELL'INCHIESTA SUL SERVER MAIL DI HILLARY CLINTON. LA RETE DI OMERTÀ E DI COMPLICITÀ SI STA SFALDANDO

ROBERT MUELLER JAMES COMEY

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Fox News lo chiama il Watergate dell'FBI Certo è che l'organismo di controllo de dipartimento di Giustizia, Il watchdog, ha concluso che l’ ex direttore, James Comey, ha abusato della propria autorità numerose volte. Questa conclusione non e’ ancora ufficiale, sono uscite pero’ anticipazioni sicure e indiscrezioni, la prima nelle mani dei giornalisti di Abc, emittente televisiva grande nemica di Trump.

 

E questa conclusione, i cui dettagli sarà interessante leggere, è stata possibile grazie all'offerta del vice di Comey, Andrew McCabe, di fornire collaborazione all'autorità in cambio dell'immunità, e quindi non solo imprime una svolta all'insieme di prove, circostanze, indizi che hanno portato alla costituzione del Russiagate, ma anche a tutta la storia della candidatura pompata di Hillary Clinton e dello scandalo messo a tacere delle email del Dipartimento di Stato.

james comey fbi

 

Il termine usato nel rapporto  a proposito del comportamento del direttore Comey è preciso, “insubordinato”, ma ce n'è anche per il suo allora capo, la attorney-general Loretta Lynch, che viene accusata di essersi intromessa nella gestione dell'inchiesta sul server mail di Hillary Clinton.

 

 Ricordo in breve la vicenda. La Clinton utilizzo’ un indirizzo personale di mail per materiale riservato e perfino Top Secret che sarebbe stato destinato d’obbligo all'indirizzo mail controllato del Dipartimento di Stato. Quando la storia è venuta fuori, è anche venuto fuori che buona parte di quelle mail era andata guarda caso distrutta, e che i collaboratori della Clinton e la Clinton stessa sull'argomento mentivano o cercavano di essere ritenuti non responsabili. L'investigazione tirata per tutta la campagna elettorale finì in un nulla di fatto, solo una reprimenda quasi certamente pilotata dall'alto di Comey alla Clinton per un comportamento incredibilmente scriteriato.

 

loretta lynch

Cosa contenevano quelle mail a proposito di affari con paesi finanziatori della fondazione Clinton, o a proposito del terribile affare Libia Bengasi? Ah, saperlo...

 

Certo che se McCabe “canta”, i protagonisti della storia devono tremare, perché il vicedirettore fu a capo dell'intera investigazione e i suoi legami col Partito Democratico erano così intensi e intimi che conosce sicuramente anche segrete cose.

Dicevo che sappiamo poco per ora, solo le anticipazioni di una parte del dossier che porta il nome del suo capo investigatore, Horowitz, e che in mattinata era stato ruvidamente sollecitato proprio del presidente Donald Trump, che si è lamentato dei troppi ritardi.

McCabe

Ecco il tweet presidenziale nel tipico stile Trump. "What is taking so long with the Inspector General's Report on Crooked Hillary and Slippery James Comey. Hope report is not being changed and made weaker!"

 

Perché ci mette così tanto  il rapporto dell'ispettore generale su Hillary la corrotta e James Comey il viscido Spero proprio che non venga cambiato e reso più debole.

 

Non sarà così anche perché la rete di omertà e di complicità si sta sfaldando, e collaborano figure chiave come McCabe, e perché vengono fuori le malefatte di personaggi importanti dell'agenzia federale legati al partito democratico, come  Peter Stroke, da poco cacciato.

hillary e obama

 

Il primo, come dicevamo, Sto cercando di ottenere il totale in moneta in cambio della sua testimonianza, e in attesa di un audizione del congresso sulla gestione della faccenda delle mail nel 2016.

 

 Michael Bromwich, il suo avvocato, ha infatti mandato una lettera al presidente della commissione giustizia del Senato  Chuck Grassley, e anche indicato per che cosa chiede l'immunità in cambio di una testimonianza che confermi alcune tesi, ovvero per aver lasciato trapelare informazioni e mentito tra gli altri proprio a Comey.

 

È sempre più nei guai invece il secondo , Peter Strzok, alto funzionario  FBI  fino a qualche tempo fa  della squadra del procuratore speciale del Russiagate, e poi allontanato quando vennero fuori  i suoi scambi epistolari  con l'amante, anche lei avvocato dell'agenzia,  contro il candidato Trump e poi il presidente neo eletto Trump. Dalle indagini del Congresso sta venendo fuori infatti che ha giocato un ruolo molto centrale, non  da comparsa, nel istruire la pratica russa e nell’ insabbiare le mail della Clinton.

 

È venuto fuori da recenti testimonianze per prima quella a porte chiuse del capo dello spionaggio dell'FBI, Bill Priestap. Priestap era Il supervisore di Strzok che seguiva sia l'indagine sulle intromissioni della Russia Nella campagna elettorale presidenziale del 2016 e le eventuali collusioni con lo staff di Trump, che le investigazioni sulle mail di Hillary Clinton .

 

hillary clinton legge l odiografia su trump fire and fury

Quanto ci vorrà per saperla tutta questa storia brutta che si è intrecciata con la campagna elettorale del 2016 e ha visto uomini dell'amministrazione Obama attivamente operativi oltre il limite della legalità per favorire la candidata democratica e screditare e mettere in difficoltà il candidato repubblicano?

 

 Una cosa è certa, che la verità forse almeno in parte verrà fuori, che non prevarrà la vulgata negativa del Russia gate, ne’ sarà steso un silenzio tombale sulle malefatte di Hillary Clinton, e si dovrà all’ ostinazione di Donald Trump ma anche al fatto che controlla appieno finalmente il partito repubblicano e anche il Congresso; che, per dirla tutta, a pochi mesi dalle elezioni di midterm, i parlamentari che vogliono essere  eletti o rieletti sanno che hanno bisogno del presidente.

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...