donald trump bill clinton

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - IL 'NEW YORK TIMES' VA A CACCIA DI DONNE CUI TRUMP AVREBBE TOCCATO IL CULO, IGNORANDO LE ACCUSE DI STUPRO RIVOLTE A BILL CLINTON. SAREBBE SAGGIO FARE UNO PARI PALLA AL CENTRO E NON PARLARE MAI PIÙ DELLE PORCATE PRIVATE NON DIMOSTRATE DELLE DUE DINASTIE. MA NON CI SI RIESCE - COME VOTERANNO GLI EBREI AMERICANI? - ECCO COSA POTREBBERO CONTENERE LE MAIL DI HILLARY...

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

hillary clintonhillary clinton

 

Per il Los Angeles Times sono alla pari, per Rasmussen reports è tornato avanti lui, 43 a 41, insomma col tormentone dei sondaggi siamo alle solite. Ma siamo anche appesi alle mail che Julian Assange distilla di qui all’ 8 novembre, e anzi soprattutto di qui al 18 ottobre, perché subito dopo si tiene il terzo ed ultimo dibattito fra i due candidati. Oggi altre 2000 e così diventano più di 9000 anche se lui dice di averne almeno 50.000.

 

Ma che cosa mai dovrà tirare fuori il perfido Assange perché finalmente la stampa fedifraga e faziosa si decida a prendere sul serio le rivelazioni che in tempi migliori sarebbero state considerate come autentiche bombe a mano sulla campagna elettorale, sulla candidata democratica e sul suo staff, e infine sul Partito Democratico, perché ce n'è per tutti.

wikileaks julian assangewikileaks julian assange

 

È come una pesca magica perché si va dalle rivelazioni sui fondi all'Isis alla manipolazione della campagna elettorale alla corruzione dei giornalisti per mettere insieme un quadro che seppure non raggiungesse la criminalità, certamente straripa di corruzione, opacità, collusioni, e soprattutto, quel che se raccontato da grande stampa e tv danneggerebbe di più Hillary Clinton, descrive una persona priva di qualunque passione civile, il cui impegno politico è solo frutto di calcolo e l'immagine pubblica costruita a tavolino senza alcun elemento di sincerita’.

 

Sono tutti i burattini da sfruttare che siano cattolici o poveri latini o giornalisti coglioni, accomunati per lei e i suoi collaboratori nello stesso disprezzo. Invece stanno tutti a cercare scandali sessuali che abbattano il miliardario maiale Donald Trump, e fioriscono denunce di ragazze a cui ha toccato il culo o che ha cercato di baciare. Su queste storie si accanisce il New York Times che Trump ha ora minacciato di querela miliardaria.

bill clintonbill clinton

 

Ma scarsa attenzione alla denuncia della signora Juanita Broddrick che accuso’ Bill Clinton di averla stuprata e Hillary di averla minacciata di morte se non fosse stata zitta. Ora, sarebbe saggio fare uno pari palla al centro e non parlare mai più delle porcate private e degli assalti sessuali non dimostrati delle due dinastie per tentare di parlare d'altro.

 

Niente da fare, non passa, eppure il 43% degli elettori dice a Rasmussen che i peccati di Bill sono assai più gravi di quelli di Donald e il 26% pensa che si equivalgono, e che se rientrerà alla Casa Bianca, Bill Clinton sarà un protagonista politico. Se è per questo il 69% pensa che i giornalisti stiamo facendo i faziosi e che siano ossessionati da polemiche di basso livello. Chi li ascolta?

 

Ecco perché una si domanda che cosa mai Assange abbia in serbo per la sua grande nemica Hillary e il suo dante causa Barack Obama in grado di distogliere l'attenzione dei media dalla sessuomania imperante.

 

donald trump miss usadonald trump miss usa

Potrebbe funzionare solo la prova del complotto di Bengasi, ovvero che in quel famoso settembre del 2012 il segretario di Stato Hillary Clinton ignorò scientemente circa 600 richieste di aiuto inviate dall'ambasciatore americano in Libia Chris Stevens perché ascoltarle e inviare l'esercito contro l'insorgente presenza di terroristi avrebbe intanto confermato che quei terroristi erano stati armati dagli americani contro Gheddafi , e soprattutto avrebbe rivelato che la situazione non era di trionfo e pacificazione del Paese come la raccontava Barack Obama assieme a Hillary Clinton a meno di due mesi dalla sua rielezione.

 

Un'atmosfera straordinariamente rarefatta accompagna le elezioni più chiassose e scomposte, e ancora una volta quel che pensa veramente l'elettorato non è in superficie, le sorprese tutte possibili.

 

I sondaggi confermano in Pennsylvania, per esempio, la candidata democratica e’ avanti di parecchio il 9, ma non sappiamo se tengano conto del fatto che circa 100.000 democratici sono passati dall'inizio dell'anno ai repubblicani e che altri 240 mila nuovi elettori hanno raggiunto il partito da novembre scorso.

 

donald trump miss universedonald trump miss universe

 Come voteranno invece gli ebrei d'America, considerati in maggioranza storicamente vicini al Partito Democratico? I media li raccontano come indignati da Donald Trump ma la realtà pare che sia tutt'altra, vista la sapiente tela tessuta dal genero Jared Kushner, e vista anche la pessima qualità dei rapporti con l'amministrazione Obama.

 

Qualche giorno fa il segretario di Stato John Kerry ha rifiutato di promettere a Benjamin Netanyahu quel che è sempre stato garantito dagli Stati Uniti, ovvero il veto americano su qualsiasi risoluzione anti Israele delle Nazioni Unite.

 

Per fare un dispetto a Israele, Barack Obama ha tempo fino al 20 gennaio perché solo allora il nuovo presidente entra nel pieno delle sue funzioni, e il timore diffuso degli israeliani e’ che il presidente in carica lasci loro un regalino a coronamento delle sue storiche posizioni pro Palestina, soprattutto dopo la rielezione di Netanyahu che Obama ha tentato in tutti i modi di boicottare un anno fa.

 

OBAMA NETANYAHUOBAMA NETANYAHU

Quanti sono gli ebrei americani, come voteranno? Sono solo il 2% della popolazione ma il 90% va a votare e vivono prevalentemente nello Stato di New York, California, Florida, New Jersey, Illinois e Pennsylvania, ovvero Stati che messi insieme fanno 167 voti elettorali sui 270 necessari a un candidato per vincere.

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