donald trump barack obama

AMERICA FATTA A MAGLIE - IL ‘NEW YORK TIMES’ CONFERMA LE ACCUSE DI TRUMP E RIVELA CHE L’AMMINISTRAZIONE OBAMA HA DATO UNA PIOGGIA DI INFORMAZIONI SEGRETE AD AGENZIE, POLITICI E GIORNALISTI PER PUNTARE L’INTELLIGENCE SUI RAPPORTI TRA CAMPAGNA TRUMP E RUSSIA, ANCHE SE TUTTORA NON C’È PROVA DI ATTIVITÀ ILLECITE - SESSIONS NON È COME FLYNN, È UN CANACCIO DELL’ALABAMA CHE NON INTENDE DIMETTERSI

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

trump e obamatrump e obama

 

Dopo Michael Flynn tocca a Jeff Sessions, e con le stesse accuse. Sessions però non è un militare digiuno delle mestazioni della politica, è un canaccio dell'Alabama che combatterà, anche perché il contesto nel quale gli vengono imputati rapporti inappropriati e non dichiarati con i russi, a sospetto di collusioni elettorali, è stato ampiamente sporcato.

 

Combatterà anche Trump che è uscito forte dal discorso dell'altro giorno, e che è il vero obiettivo dell'opposizione democratica, alla quale Barack Obama ha lasciato un lavoro sporco come regalino.

 

E’ una brutta storia di funzionari fedeli alla precedente Amministrazione, e di spie che hanno disseminato di sassolini il percorso tra Trump e la Russia negli ultimi giorni di amministrazione Obama, in una operazione che potrebbe portare il nome “questa relazione malvagia s’ha da provare con le buone o con le cattive”’.

Jeff SessionsJeff Sessions

 

Quando Donald Trump lo ha denunciato, aveva semplicemente ragione, e io non credo che ci siano precedenti di un comportamento così scorretto e antiamericano da parte di precedenti presidenti che lasciano dopo otto anni. Non lo dico io, lo dice, anche se se per capirlo ci vuole un po’ di fatica tanto è ambiguo l'articolo, niente meno che il New York Times.

 

 Al New York Times, che il presidente Trump proprio non lo manda giù, infatti capita di fare uno scoop e di cercare di rimangiarselo mentre lo pubblica, cambiando il titolo e integrando il testo in un secondo momento. Ma l'attacco dell'articolo dice proprio così: negli ultimi giorni dell'amministrazione Obama alcuni funzionari della Casa Bianca si sono agitati come pazzi per diffondere informazioni su sforzi russi di manipolare l'elezione presidenziale e su possibili contatti tra associati del presidente eletto Donald Trump e la Russia.

 

trump e obama alla casa biancatrump e obama alla casa bianca

Ex funzionari confermano che avevano due propositi: assicurare che questa scorrettezza non venisse di nuovo compiuta in future elezioni europee o americane e lasciare un chiaro percorso di intelligence per gli investigatori governativi. Insomma, la prima cosa sembra nobile ideale, la seconda è una vera puttanata.

 

Alleati degli americani, compresi inglesi e olandesi, avrebbero provveduto a fornire informazioni che descrivano colloqui in città europee tra funzionari russi e altre persone vicine a Vladimir Putin e collaboratori del presidente eletto Trump, secondo tre ex funzionari americani che hanno parlato sotto la garanzia dell'anonimato. Separatamente le agenzie di intelligence americane avevano intercettato comunicazioni di funzionari russi, alcuni dei quali all'interno del Cremlino, che discutevano contatti con uomini di Trump.

 

A che pro tutto ciò? Arriviamo a Sessions, primo tra i senatori repubblicani a schierarsi con Trump, ora Attorney General, il nostro ministro della Giustizia. Secondo quanto lasciato scritto da uno di questi ex funzionari americani, Sessions si incontrò con l'ambasciatore russo Kislyak due volte l'anno scorso. I dettagli degli incontri non sono chiari, uno di sicuro è avvenuto durante un ricevimento insieme a molta altra gente.

DONALD TRUMP VLADIMIR PUTINDONALD TRUMP VLADIMIR PUTIN

 

Il punto è che questi contatti sarebbero sufficienti a contraddire quanto Sessions ha dichiarato al Congresso in gennaio durante le audizioni per la sua conferma, ovvero di non aver avuto comunicazioni con i russi. Occhio al linguaggio perché non è detto che scambiare due parole da senatore con un ambasciatore significhi avere comunicazione con i russi, infatti Sessions ieri ha precisato che ritiene le accuse false in quanto non si è mai incontrato con funzionari russi per discutere questioni relative alla campagna elettorale.

 

bradley cooper con nancy e paul pelosibradley cooper con nancy e paul pelosi

 Sempre secondo gli uomini che lavoravano alla Casa Bianca con Obama, il presidente nulla avrebbe saputo di questo tentativo forzato messo in moto per evitare qualsiasi cover up da parte dei nuovi arrivati, e per preservare l'informazione e fare in modo che si potesse continuare a investigare anche nel 2017.

 

Cosi’ la gira il New York Times. Dice che man mano che si ci si avvicinava all’ inauguration day, gli uomini di Obama diventavano sempre più convinti di dover assicurare che il numero più alto possibile di persone potesse vedere le tracce di questi sospetti, e avere accesso ai briefing dell'intelligenza e alle analisi, tenute appositamente a livelli bassi di classification, cioe’ di segretezza; a tal fine si decise di passare report e altro materiale sensibile ai giornalisti e al Congresso.

 

Per esempio dal Dipartimento di Stato mandarono al senatore Carding del Maryland dei documenti con scritto “segreto” che parlavano di sforzi russi di intervenire nelle elezioni in tutto il mondo. Tutto ciò che poteva servire, illegalmente va detto, a creare un livello di informazione sospetto sulla vicenda è stato tentato. Va ricordato che nessuna prova di una qualsiasi influenza o imbroglio sul risultato delle elezioni è stata trovata, e che il Congresso sta investigando ufficialmente sull'incidente per mettere la parola fine.

 

TRUMP FLYNN - 2TRUMP FLYNN - 2

Il percorso ora è più chiaro. Come è chiaro il tentativo di impedire a Sessions di avere niente a che fare con questa indagine. Alcuni senatori repubblicani già dicono che dovrebbe ricusare se stesso per una questione di opportunità. Di più, una richiesta di dimissioni è stata subito avanzata dalla democratica Nancy Pelosi.

 

 Sessions ha semplicemente risposto che come presidente della commissione delle Forze Armate del Senato l'anno scorso ha incontrato ambasciatori di tutto il mondo, compresa Gran Bretagna Giappone Cina Germania e Russia, ma che quegli incontri col russo e tutti gli altri non erano fatti nella veste di rappresentante della campagna di Donald Trump né tantomeno che poteva prevedere che sarebbe diventato un uomo del governo di Trump. La Casa Bianca manda a dire che questo non è altro che l'ultimo degli attacchi contro l'Amministrazione da parte dei democratici faziosi.

 

FLYNNFLYNN

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!